Blocchi stradali e sit-in di protesta contro le imposizione del governo e per le riaperture in sicurezza
Ristoratori e commercianti tornano in piazza e bloccano la A1
Il 19 aprile sono tornati in piazza i ristoratori per contestare le assurde regole sulle riaperture imposte per decreto dal governo del banchiere massone Draghi.
La mobilitazione è stata indetta dal gruppo di associazioni Tutela Nazionale Imprese (Tni) e dal movimento "Io Apro" e si è sviluppata in varie città dal Piemonte alla Sicilia.
A Firenze
centinaia di ristoratori e commercianti hanno bloccato con tavoli apparecchiate e sedie per oltre 5 ore l'autostrada A1 in entrambe le direzioni all'altezza dello svincolo per Incisa al km 323 in prossimità dell'area di servizio "Arno ovest".
Tra le richieste al governo, i manifestanti hanno ribadito quella dei voucher emergenziali, una moratoria della legge Bersani fino al 2023 e l'abolizione del tetto del 30% per gli indennizzi.
"Ci sono imprenditori stanchi di subire, che vorrebbero riaprire e tornare a lavorare, rispettando i protocolli di autogrill e mense", ha chiarito il presidente di Tni, Pasquale Naccari.
"Le aperture promesse dal governo non ci soddisfano – hanno aggiunto alcuni promotori della protesta - sono un provvedimento che fa figli e figliastri perché almeno il 60% dei ristoratori non ha un dehor. Ma non è un discorso relativo al nostro settore, noi siamo solidali con tutti. Servono riaperture immediate in sicurezza".
Mentre alcuni attivisti "Io Apro" hanno deciso di non fermarsi e di proseguire la protesta fin sotto le finestre del parlamento europeo: "Stiamo andando in auto a Bruxelles dove domani mattina manifesteremo con i nostri vessilli davanti al parlamento Ue. Vogliamo un data unica e un protocollo unico per le aperture in tutta Europa”.
Durante il blocco due manifestanti sono stati colpiti da un'auto che cercava di superare il blocco riportando lievi ferite e escoriazioni agli arti.
Altre proteste con blocchi stradali e presidi si sono svolte a Città della Pieve
dove decine di manifestanti si sono radunati sotto la residenza del premier Mario Draghi per fargli sapere che: "I ristoratori non ce la fanno più. La gente sta andando in malora. Questa notte da me faceva -3 gradi come faccio a far mangiare la gente all'aperto? Avete rotto le scatole".
A Perugia
bloccata per quasi un'ora anche la carreggiata nord della E45. Il blocco è stato attuato nella zona di Ponte San Giovanni. Sul posto è intervenuta la Digos della questura di Perugia che ha identificato i manifestanti costringendoli a rimuovere il blocco.
Anche a Torino
, Napoli
e Catania
i ristoratori hanno bloccato le tangenziali e le grandi vie di comunicazione per far sentire la loro voce contro il governo con lo slogan: “Vogliamo tornare a lavorare rispettando i protocolli”.
A Caltanissetta
i titolari di diverse attività commerciali sono scesi in piazza. Davanti Palazzo del Carmine si sono ritrovati centinaia di commercianti, parrucchieri, ristoratori e i titolari di altre categorie, le cui attività sono chiuse oramai da diverse settimane.
“Basta zone a colori. Chiediamo più riaperture e più aiuti economici”, “Dimenticati dallo Stato” hanno urlato e scritto sui cartelloni i manifestanti che tra l'altro chiedono anche l'annullamento della Tosap per l'anno in corso, riduzione della tassa sui rifiuti, rateizzazione dei tributi locali.
21 aprile 2021