Intervento di Erne Guidi a nome del PMLI alla manifestazione unitaria di Empoli per il 25 Aprile
Ispirarsi oggi allo spirito della Resistenza significa anche porsi il problema del socialismo e del potere politico del proletariato
Questa iniziativa unitaria antifascista PCI-PMLI sia d’esempio per tutte le altre lotte anticapitaliste, antimperialiste e antirazziste della zona
Care compagne, cari compagni,
il 25 Aprile di 76 anni fa il popolo italiano in armi, con alla testa gli eroici partigiani diedero una spallata decisiva al regime mussoliniano e ne affrettarono la caduta di lì a pochi mesi, annunciando l'alba della gloriosa Resistenza che riscattò l'Italia da vent'anni di dittatura fascista.
Grandissimo fu il tributo di sangue pagato dal proletariato e dalle masse popolari italiane alla Liberazione dai nazifascisti, con 46 mila partigiane e partigiani caduti e 21 mila feriti e mutilati su circa 220 mila combattenti, a cui vanno aggiunti altri 30 mila caduti combattendo a fianco dei movimenti di liberazione di altri Paesi. E non vanno dimenticati gli oltre 14 mila civili caduti e quasi 5 mila feriti e mutilati che hanno contribuito in vario modo alla lotta di Resistenza, tra cui molti di Empoli, tanto che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con decreto del 19 ottobre 2017, ha concesso al comune la Medaglia d’Oro al merito civile per il valoroso comportamento tenuto dalla popolazione durante la Resistenza.
Oggi è perciò necessario difendere con le unghie e con i denti la memoria della Resistenza da chi cerca di istituzionalizzarla sotto il tricolore e l'inno di Mameli, e l'onore dei partigiani da chi cerca di infangarlo, allo scopo di riabilitare i fascisti e cancellare per sempre la discriminante antifascista. E quindi dobbiamo esigere oggi con ancor più forza la messa al bando di tutti i partiti e i gruppi neofascisti, neonazisti, xenofobi e razzisti, applicando finalmente la XII disposizione transitoria e finale della Costituzione che vieta la ricostituzione sotto qualsiasi forma del partito fascista e le leggi Scelba e Mancino. Così come dobbiamo chiedere l'abolizione della legge di ispirazione neofascista istitutiva del “Giorno del ricordo” dei cosiddetti “martiri delle foibe”, che ribalta la storia nascondendo completamente il milione di morti, i centomila deportati nei campi di concentramento, le migliaia di villaggi bruciati, di stupri e di saccheggi provocati 80 anni fa dagli eserciti invasori di Hitler e Mussolini in Jugoslavia.
A fine anno 2020, esattamente il 29 dicembre, il consiglio dell'Unione dei comuni del circondario Empolese-Valdelsa ha avallato la risoluzione anticomunista e antistorica approvata dal parlamento europeo a settembre 2019, nella quale si equiparava il comunismo e l'URSS al nazifascismo. Un’operazione criminale che intende porre sullo stesso piano coloro che liberarono gran parte dell’Europa ai loro oppressori e aguzzini.
Mai l'Unione europea si era spinta a simili posizioni di revisionismo storico, giungendo a mentire spudoratamente, ad auspicare nei paesi membri una stretta repressiva nei confronti di partiti e organizzazioni che si richiamano al socialismo e al comunismo, fino al divieto di esporre i propri simboli e a cancellare i monumenti celebrativi delle vittorie della gloriosa e indomita Armata Rossa.
Gli anatemi della UE hanno incoraggiato i fascisti e gli anticomunisti in tutte le nazioni, regioni e territori dell'Europa. Nella nostra zona il PD e i partiti che a Strasburgo sono nel gruppo dei “socialdemocratici” si sono schierati a fianco dei fascisti e della falsificazione della storia.
A livello locale si è quindi riproposto lo schieramento dell'europarlamento e il PD ha respinto qualsiasi critica alla risoluzione della UE votando a favore dell'odg della Lega che se ne fa paladina nei comuni dell'Empolese-Valdelsa. Occorre opporsi unitariamente a questo scempio e impedire che questo ignobile testo sia diffuso nelle scuole del nostro Circondario come vorrebbero fare PD e Lega locali.
Ispirarsi allo spirito della Resistenza oggi significa soprattutto opporsi in maniera netta e intransigente al governo Draghi del capitalismo, della grande finanza e dell'UE imperialista e rilanciare la lotta di classe per spazzarlo via e per difendere gli interessi e i diritti del popolo.
Questo governo non porterà nulla di buono per ciò che interessa la classe operaia e le masse lavoratrici, popolari, femminili e giovanili: il lavoro, il Mezzogiorno, la sanità pubblica, la scuola, i servizi sociali, i contratti e i diritti sociali e sindacali, l'emancipazione della donna.
Significa a tale scopo costruire un largo fronte unito di tutte le forze politiche, sindacali, sociali, culturali, religiose antidraghiane; come propone il PMLI nel documento del Comitato centrale del 17 febbraio 2021, con i cinque calorosissimi appelli ai partiti con la bandiera rossa e la falce e martello, al proletariato, alle anticapitaliste e agli anticapitalisti, alle ragazze e ai ragazzi di sinistra, e agli intellettuali democratici antidraghiani.
Ispirarsi oggi allo spirito della Resistenza significa anche porsi il problema del socialismo e del potere politico del proletariato. Vi aspiravano anche i partigiani comunisti, che costituivano l'anima e il braccio forte della lotta di Liberazione, sebbene allora i loro obiettivi non potessero andare oggettivamente oltre la sconfitta del nazifascismo e la riconquista delle libertà democratiche soppresse da Mussolini.
Per questo occorre rompere ogni indugio e aprire una grande discussione all’interno del proletariato e delle sue organizzazioni politiche, sindacali e culturali e fra di esse. Si aprano le menti, si scruti attentamente la situazione presente, si guardi con lungimiranza il futuro, si abbandonino settarismi, pregiudizi e preclusioni, si dica tutto quello che abbiamo in testa a cuore aperto, per trovare una intesa e costituire un’alleanza, un fronte unito, per aprire la via alla conquista del potere politico da parte del proletariato.
Solo così sarà possibile mettere a frutto l'esempio e gli insegnamenti della Resistenza e riprendere il cammino verso quell’Italia unita, rossa e socialista che gli eroici partigiani e partigiane segnarono col sangue il 25 Aprile 1945.
Che questa iniziativa unitaria antifascista PCI-PMLI sia d’esempio per tutte le altre lotte anticapitaliste, antimperialiste e antirazziste nel Circondario dell’Empolese-Valdelsa e nelle zone limitrofe. Viva l’unità militante dei Partiti con la bandiera rossa e la falce e martello!
Viva il 25 Aprile!
Gloria eterna alle partigiane e ai partigiani! Onore ai martiri della Resistenza e dell’antifascismo.
Liberiamoci dal governo del banchiere massone Draghi e dal capitalismo, per il socialismo e il potere politico del proletariato e per difendere i propri diritti e interessi!
28 aprile 2021