Intervento di Cammilli al Primo Maggio di Santa Croce sull'Arno (Pisa)
Quello che succede nel nostro comprensorio è frutto del capitalismo. Per cambiare il proletariato si deve porre il problema della conquista del potere politico
Anzitutto ringrazio il PC organizzatore di questa iniziativa e auguro un buon Primo Maggio a tutte le compagne e i compagni presenti in questa piazza. Con profondo piacere vedo sventolare con orgoglio le bandiere rosse con la falce e martello. Noi celebriamo la Giornata internazionale dei lavoratori con spirito militante, lo spirito originario e autentico del Primo Maggio.
Dopo quanto è successo nella nostra zona non potevamo far finta di niente. Non possiamo accettare un altro ricatto tra lavoro o ambiente come avviene in tante altre parti d'Italia, ad esempio a Taranto.
La Cellula “Vincenzo Falzarano” di Fucecchio del Partito marxista-leninista italiano ha ripetutamente denunciato le inefficienze, i traffici, le collusioni e la gestione criminale degli scarichi legati al ciclo produttivo delle concerie, e quindi appena abbiamo saputo di questa iniziativa abbiamo dato subito la nostra adesione.
Una vicenda che ha portato allo scoperto tutto il marcio in cui sguazzano gli imprenditori, la mafia e gli amministratori del PD.
La sindaca di Santa Croce non era al servizio dei cittadini, come raccontava durante le sue campagne elettorali, ma al servizio dei padroni. Si dava un gran daffare per loro, anzitutto per mettere in Regione uomini graditi ai conciatori.
Primo tra tutti Ledo Gori, il braccio destro di Rossi prima e ora di Giani, riconfermato dopo le pressioni della Deidda e dei padroni, che in cambio hanno dato il loro sostegno all'elezione di Giani. Lui, la sindaca, assieme ad altri amministratori regionali, tutti del PD, chiudevano gli occhi sulle inadempienze del depuratore, sugli scarichi fuori regola, presentavano emendamenti che favorivano i conciatori e “levavano dal cazzo” le persone scomode dall'Arpat come riportato dalle intercettazioni telefoniche.
A quello che rimaneva, i rifiuti solidi altamente inquinanti, il Keu, ci pensava la 'ndrangheta, che li gettava nei fondi stradali inquinando il nostro territorio, ma anche qui ci sono evidenti collusioni politiche. Guarda caso la strada 429 incriminata è di competenza regionale.
Ci meravigliamo di tutto questo? No! Noi non siamo ipocriti come quei partiti che predicano tolleranza zero con migranti e microcriminalità e adesso sono garantisti con i padroni e/o con gli amministratori in base alle proprie convenienze, nonostante tutti sapessero.
La Deidda, Gori e compagnia bella, non sono mele marce di un sistema sano. La privatizzazione della gestione dei rifiuti, che dev’essere pubblica, la mancanza di un ampio e reale controllo, la supremazia degli interessi aziendali su quelli collettivi e dell'economia sulla politica, la ricerca del massimo profitto, portano a queste conseguenze.
Le vicende che stiamo vivendo nel comprensorio non sono altro che le dinamiche caratteristiche del sistema capitalistico che, più o meno, sono accettate da quasi tutte le forze politiche. Perciò se si vuole cambiare radicalmente bisogna andare oltre, non possiamo pensare di cambiare stante l'attuale sistema economico e sociale.
Tutto ciò che si riesce a strappare al capitalismo, ai suoi governi e alle sue istituzioni, attraverso dure lotte, pagate spesso col sangue, sono solo delle effimere conquiste parziali e incomplete. Briciole, rispetto quello che spetta di diritto ai lavoratori. È quindi necessario che il proletariato si ponga il problema della conquista del potere politico.
Bisognerebbe aprire una grande discussione all’interno del proletariato e delle sue organizzazioni politiche, sindacali e culturali e fra di esse. Si aprano le menti, si scruti attentamente la situazione presente, si guardi con lungimiranza il futuro, si abbandonino settarismi, pregiudizi e preclusioni, si dica tutto quello che abbiamo in testa a cuore aperto, per trovare una intesa e costituire un’alleanza, un fronte unito, per aprire la via alla conquista del potere politico da parte del proletariato.
Intanto nell'immediato lottiamo assieme contro il governo del capitalismo, della grande finanza, e della UE imperialista del banchiere massone Draghi e a livello locale contro le istituzioni e i loro rappresentanti nemici dei lavoratori e delle masse popolari.
5 maggio 2021