Nell’ambito della mobilitazione nazionale antirazzista
Presidiata la sede della struttura antimigranti Frontex a Catania
Partecipazione e volantinaggio del PMLI
Dal corrispondente della Cellula “Stalin” della provincia di Catania
A Catania sabato 24 aprile si è svolto un presidio in piazza Maravigna dove ha sede Frontex indetto della Rete antirazzista catanese con la parola d'ordine “Liberiamoci dai Cpr e da Frontex!”. La manifestazione si è inserita nel quadro della mobilitazione nazionale diffusa contro i lager di Stato e altri strumenti di repressione, respingimento e deportazione dei migranti che ha visto coinvolte e collegate oltre a Catania, Milano, Torino, Brindisi, Roma, Gradisca d’Isonzo, dove hanno sede alcuni CPR e la sede di Frontex.
Gli organizzatori catanesi hanno stilato un documento d'accusa contro Frontex, una struttura repressiva dell'Europa imperialista nei confronti dei migranti che scappano da guerre e povertà rischiando la vita, come l'ultima tragedia a largo della Libia con più di cento morti che potevano essere salvati visto l'apparato militare Frontex dotato di mezzi tecnologici che sono in grado d'individuare i barconi dei migranti. Il documento fa un bilancio dall’insediamento dell'agenzia Frontex a Catania e dei Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr) in Sicilia. "La Sicilia da anni è il laboratorio privilegiato delle politiche di repressione, di respingimento e deportazione della Fortezza Europa, soprattutto dall'entrata in funzione a Catania della Sede dell'agenzia Frontex. Dal giugno 2015, a pochi mesi dal tragico naufragio del 18 aprile (almeno 800 le vittime) la militarizzazione dei porti e del canale di Sicilia è sempre più cresciuta per stroncare i soccorsi in mare da parte delle navi umanitarie ed è iniziata nei loro confronti, a partire dalla procura di Catania, un'infamante campagna di criminalizzazione. La procura di Trapani tenta di completare l'opera protraendo per anni illegali intercettazioni di giornalisti e legali, nell'esercizio delle loro funzioni, per distruggere qualsiasi informazione indipendente dalle delirante posizioni di chi ringrazia i macellai libici per i 'salvataggi' in mare…". Durissima la denuncia dei Cpr, definiti "luoghi di abuso e di privazione della libertà personale e delle persone migranti, il modello 'avanzato' dei campi di concentramento e deportazione dai quali abbiamo pensato di essere stati Liberati un 25 Aprile di tanti anni fa... I Cpr sono l’estremità espulsiva di un apparato digerente che inghiotte, mastica e sputa coloro che osano oltrepassare i cancelli della Fortezza Europa, cancelli che hanno nell’Italia un fedele cane da guardia... I Cpr, di tale percorso, sono la fase terminale, dove alla negazione del diritto all'accoglienza si aggiungono la privazione della libertà, abusi, violenze e umiliazioni, prima della rispedizione al mittente. Assieme ai governi, coloro che contribuiscono alla gestione dei Cpr sono colpevoli. I Cpr non possono essere migliorati. I Cpr non devono esistere. Vanno chiusi adesso!". D’altronde essi sono gli effetti di una crisi globale del capitalismo imperialista che genera guerre e del modo di produzione capitalista che saccheggia la natura inquinando l'ecosistema con effetti climatici devastanti e desertificazione che si riflette nei Paesi africani più poveri con carestie e povertà. Liberiamoci dai Cpr e da Frontex! Frontiere aperte e accoglienza.
Oltre alla Rete antirazzista catanese, hanno aderito Cobas scuola-Catania, Città Felice, Lhive-Ct, Comitato NoMuos/NoSigonella, PRC-Ct, LasciateCIEntrare, Accoglienza ControVento. Si sono uniti al partecipato e combattivo presidio PCI, PMLI, Sinistra anticapitalista, e altre realtà politiche e dell'associazionismo etneo.
Il PMLI ha partecipato con la Cellula “Stalin” della provincia di Catania con spirito unitario su obiettivi comuni. I compagni portavano il manifesto con le parole d'ordine "Con i migranti porti e frontiere aperti", "Contro l'imperialismo che genera l'emigrazione”, "Cancellare il decreto su migranti e sicurezza e la legge Bossi-Fini, fermare il razzismo e il fascismo, chiudere i Cpr, abolire il lavoro nero e lo schiavismo dei migranti, vietare e reprimere ogni forma di caporalato, condanniamo i governi nazionali e regionali e locali che hanno tollerato lo schiavismo dei migranti”.
Distribuiti i volantini del 44° Anniversario della fondazione del PMLI e quelli per il 25 Aprile che sono stati accolti con interesse dei partecipanti al presidio.
5 maggio 2021