Reggio Calabria
Importante videoconferenza del Direttivo provinciale Slc-Cgil. Per il Responsabile giovani Monti occorre ritornare a celebrare il Primo Maggio con spirito militante e di classe mettendo in discussione il capitalismo, per il socialismo
Dal corrispondente dell'Organizzazione della provincia di Reggio Calabria del PMLI
Venerdì 30 aprile, alla vigilia del Primo Maggio, si è svolta da remoto un’importante riunione del Direttivo provinciale Slc-Cgil Reggio Calabria.
Alla presenza del Segretario regionale Felice Lo Presti e di quello provinciale Mimmo Barreca, i membri sono intervenuti a turno per denunciare le numerose problematiche presenti a livello territoriale, impegnandosi allo stesso tempo ad elevare costantemente la loro cultura sindacale per difendere al meglio nei luoghi di lavoro i diritti e gli interessi dei lavoratori di Poste italiane.
A 15 mesi dall’inizio della pandemia Covid-19, l’azienda Poste ormai quotata in borsa, in nome del massimo profitto capitalistico continua a mettere vergognosamente a rischio la salute dei suoi dipendenti. Sono oltre 3.500 i lavoratori finora contagiati. In molti non ce l’hanno fatta e sono deceduti dopo atroci sofferenze. Lo screening
sui tamponi necessario ad avere il quadro reale della diffusione del virus, in modo da isolare i positivi, curarli al meglio, impedire il propagarsi della trasmissione e contribuire così a contenere l’epidemia, non viene effettuato.
“Proprio nell’ufficio dove lavoro come Operatore di sportello - ha fatto presente il Responsabile giovani provinciale Slc Francesco Monti - nelle ultime due settimane si sono verificati tre nuovi contagi. Nessuno dei lavoratori, in seguito risultati positivi a tampone, è stato messo dalla filiale di Reggio Calabria in quarantena preventiva. Per garantire l’apertura dell’ufficio, li si è lasciati invece andare a lavorare indisturbati con il rischio di generare un focolaio difficile da contenere che avrebbe potuto portare a conseguenze ben più gravi e interessare la stessa utenza. Così non va bene. Noi come sindacato non possiamo transigere sulla salute dei lavoratori. Abbiamo il dovere di vigilare sul rispetto dei protocolli di sicurezza pretendendo tamponi frequenti e gratuiti per tutti.
Domani - ha continuato Monti - è la Giornata internazionale di lavoratori, come sapete, è legata alla lotta per l’introduzione per legge della giornata lavorativa di otto ore. Questa rivendicazione venne avanzata per la prima volta al Congresso di Ginevra della Prima Internazionale nel 1866 e successivamente nel 1886 negli Stati Uniti d’America, nella Risoluzione del Congresso operaio di Baltimora. Il Primo Maggio dello stesso anno il sindacato “Knights of Labor”
(Cavalieri del Lavoro) organizzò una grande manifestazione a Chicago cui presero parte 50 mila operai. Ma la repressione governativa e padronale fu brutale e selvaggia. Una pioggia di proiettili e l’esplosione di una bomba in mezzo al corteo causarono morti e feriti.
In seguito tale data, istituita ufficialmente dalla Seconda Internazionale guidata da Engels, assunse un preciso carattere militante e di classe, un appuntamento in cui il proletariato di tutto il mondo e le organizzazioni sindacali e partitiche mettevano in discussione il capitalismo e si battevano per l’emancipazione dei lavoratori e per il socialismo.
Ed è proprio con questo spirito - ha concluso - che bisogna ritornare a celebrare la grande Festa dei lavoratori.
Buon Primo Maggio a tutti!”.
5 maggio 2021