In seguito alla straziante morte di una giovane operaia tessile sul lavoro
Sciopero generale e manifestazione di protesta a Prato
Panzarella favorisce un incontro in piazza tra i lavoratori Texprint con il presidente della regione e il sindaco di Prato. Lacrime di coccodrillo di chi non fa niente per la sicurezza sul lavoro
Scuderi: "La delegazione del Pmli rende un inestimabile servizio al movimento operaio vittima dello sfruttamento capitalistico e dell'insicurezza sul lavoro"
Dal corrispondente della Cellula “Stalin” di Prato
Il 7 maggio oltre mille manifestanti hanno preso parte allo sciopero generale e al presidio di protesta indetto dai sindacati confederali in Piazza Delle Carceri a Prato per rivendicare maggiore sicurezza e più controlli nei luoghi di lavoro.
La giornata di mobilitazione è stata decisa all'indomani del grande clamore suscitato dalla morte della giovanissima operaia tessile Luana D'Orazio stritolata a 22 anni da un'orditrice il 3 maggio scorso presso l'“Orditura Luana” a Oste di Montemurlo (Prato) dove lavorava da circa un anno con la qualifica di apprendista.
Si tratta della seconda vittima in tre mesi che si verifica nel distretto tessile pratese. Il 3 febbraio scorso in un'altra azienda tessile di Montale (Pistoia), a pochi chilometri da Oste, un altro giovane operaio di origine tunisina, anche lui di appena 22 anni, Sabri Jaballah, è morto schiacciato da una pressa.
Purtroppo le modalità di organizzazione e svolgimento dello sciopero, indetto per sole 4 ore e poco preavviso, non hanno favorito una larga partecipazione dei lavoratori comunque degnamente rappresentati in piazza da diverse delegazioni di categoria provenienti da tutti i distretti industriali della Toscana e anche dalle regioni limitrofe fra cui una rappresentanza di lavoratrici e lavoratori della Corneliani di Mantova che in una lettera hanno espresso “solidarietà alle colleghe di Luana” e ammonito: “Nessuno si salva da solo. Dobbiamo stare tutti uniti e fare in modo che nessun lavoratore abbia lo stesso destino di Luana e Sabri”.
Presenti anche alcuni operai della Fedex spedizioni che hanno rinunciato a una giornata di lavoro “perché non potevamo non essere qui oggi... Quanto è successo è stato uno choc per tutti noi anche perché i nostri camion sono spesso nelle imprese artigiani del distretto tessile, sono realtà che conosciamo bene”. Presenti il Collettivo di fabbrica della GKN Firenze, la Co.Me.Sca Rsu Fiom-CGIL Firenze, la Rsu Bonfiglioli Riduttori, la Rsu Fiom-Fim-Uilm Esaote Firenze, l'area di opposizione CGIL "Il sindacato è un'altra cosa" e il Comitato strage di Viareggio. E tra i partiti presenti il PMLI, PRC, Partito Comunista, Potere al Popolo, UDS, PCL, PD e Giovani Democratici.
In piazza si sono visti tanti dirigenti e delegati Rsu delle varie categorie confederali di Prato, Firenze e Pistoia, che invece hanno potuto usufruire dei permessi e distacchi sindacali, e hanno partecipato al presidio con le rispettive bandiere listate a lutto.
Alla manifestazione hanno preso parte anche i lavoratori della Texprint in sciopero a oltranza da oltre 100 giorni contro i licenziamenti di massa e il bestiale sfruttamento a cui sono sottoposti per 12 ore al giorno per 7 giorni su 7 e per rivendicare l'applicazione del contratto nazionale, 8 ore di lavoro per 5 giorni, il rispetto delle norme di sicurezza nei luoghi di lavoro, la tutela dei diritti sindacali e sanitari.
Dopo aver osservato un minuto di silenzio in memoria di tutte le vittime sul lavoro, dal palco i vertici istituzionali e dei sindacati confederali hanno pianto le solite lacrime di coccodrillo e ripetuto il solito mantra di chi non fa niente per la sicurezza sul lavoro e strumentalizza queste occasioni per promettere: “mai più morti sul lavoro”, “più formazione”, “più controlli”, “nuove regole”, “nuove leggi”.
Proclami roboanti puntualmente disattesi senza fare nemmeno un minimo di autocritica per non aver mosso un dito in tutti questi anni per cercare quantomeno di limitare l'ecatombe di lavoratori nei luoghi di lavoro. Non solo. Cgil, Cisl e Uil anche in questa occasione si sono guardati bene dall'indicare ai lavoratori i veri e massimi responsabili contro cui lottare per porre fine a questa strage quotidiana; ossia il bestiale sistema di sfruttamento capitalistico, il governo del banchiere massone Draghi e tutte le istituzioni rappresentative borghesi che lo coprono, gli reggono il sacco e ne curano gli interessi.
Esattamente il contrario di quanto ha denunciato pubblicamente il PMLI, presente in piazza con militanti e simpatizzanti organizzati dalla Cellula “G. Stalin” di Prato, che hanno esposto la bandiera del Partito e un cartello con il fulminante comunicato stampa di solidarietà e cordoglio ai familiari e ai colleghi di Luana riprodotto a caratteri cubitali e sovrastato dalla parola d'ordine “Capitalismo assassino e governo immobile”. Il cartello e le locandine del PMLI attaccate ai lati del palco sono stati super fotografati e ripresi dai media come confermano le varie immagine trasmesse nei Tg locali e nazionali e in rete.
Durante lo svolgimento della manifestazione il compagno Giovanni Scuderi, Segretario generale del PMLI, ha inviato ai compagni Panzarella e presenti in piazza il seguente messaggio: “Tutto il PMLI è idealmente con voi. Il compagno Franco sta svolgendo a Prato, anche in questa occasione, un ruolo fondamentale. La vostra presenza rende un inestimabile servizio a tutto il nostro amato Partito e al movimento operaio vittima dello sfruttamento capitalistico e dell'insicurezza sul lavoro”.
Il compagno Franco Panzarella, infatti, in qualità di collaboratore col servizio d'ordine della CGIL, è riuscito a tenere unita la piazza, ha garantito e difeso la presenza dei lavoratori Texprint in piazza e ha insistito con i vertici confederali affinché facessero intervenire dal palco un loro rappresentante. Previo accordo con il responsabile di tutto il servizio d'ordine della CGIL, Panzarella ha favorito e garantito ai lavoratori Texprint un breve incontro in piazza con il presidente della regione Eugenio Giani e con il sindaco di Prato Matteo Biffoni, anche lui in piazza, ai quali i lavoratori hanno esposto le ragioni della loro protesta ottenendo piena disponibilità a un incontro.
Su richiesta del nostro compagno, che l'ha riconosciuta tra la folla mentre piangeva da sola in un angolo della piazza e le ha rinnovato la solidarietà e il cordoglio e l'ha incoraggiata a parlare dal palco, gli organizzatori hanno consentito anche a Alya, la mamma di Sabri, di denunciare pubblicamente l'atroce morte del figlio ventiduenne “che però è passata sotto silenzio e non è finita in prima pagina come invece è avvenuto con Luana, forse perché giovane e bella?”, ha aggiunto con grande rammarico e commozione Alya mentre sul petto stringe un quadretto con la fotografia di Sabri sorridente.
Successivamente, il compagno è riuscito a convincere i responsabili del Si.Cobas Prato-Firenze a non salire con la forza sul palco per non contrapporre le sacrosante rivendicazioni dei lavoratori Texprint in lotta con quelle del resto dei manifestanti e non dividere la piazza e i lavoratori mettendoli gli uni contro gli altri. Davanti alle scalinate del Castello, il nostro compagno, riconosciuto dai lavoratori Texprint come loro leale e affidabile alleato perché fin dall'inizio della loro vertenza partecipa e supporta quasi quotidianamente con ogni genere di aiuto la loro lotta, si è rivolto direttamente a loro per esortarli a stare tutti uniti, a non farsi strumentalizzare e ad evitare in questa occasione azioni settarie e avventuriste tese a dividere l'unità di classe e di lotta dei lavoratori.
Un caloroso appello all'unità accolto con grande senso di responsabilità dai lavoratori Texprint che hanno capito il gravissimo errore che stavano per commettere e si sono poi diretti verso la vicina prefettura dove giustamente hanno sonoramente contestato il ministro del Lavoro Andrea Orlando durante l'incontro da lui stesso convocato per “fare il punto” sulla sicurezza nei luoghi di lavoro a Prato.
La mattina dopo la manifestazione, sabato 8 maggio, Panzarella si è recato dai lavoratori Texprint al presidio davanti ai cancelli della fabbrica. Ha loro ricordato di essere stato l'unico tra i delegati della CGIL ad “attaccare pubblicamente nel corso dell'assemblea pubblica del 27 marzo scorso svoltasi proprio davanti a questi cancelli i vertici della Cgil Prato che il 23 marzo hanno bocciato il mio ordine del giorno e si sono rifiutati di esprimere appoggio e solidarietà alla vostra vertenza”. Ma anche per ribadire loro: “invece, l'assalto di ieri al palco degli oratori che in quel momento, sia pure in modo opportunistico e truffaldino, rappresentavano comunque i lavoratori in lotta contro le morti sul lavoro sarebbe stato interpretato come un attacco a tutti i lavoratori presenti in piazza con tutte le conseguenze negative che ciò avrebbe comportato”.
I lavoratori hanno ribadito piena fiducia al compagno invitandolo a partecipare all'assemblea con i vertici del Si.Cobas che si sarebbe tenuta di lì a poche ore, “intorno a mezzogiorno”. Panzarella, con un messaggio telefonico, ha comunicato ai responsabili del Si.Cobas di Prato-Firenze la sua “disponibilità come delegato della CGIL di Prato a prendere parte all'assemblea che avete convocato per oggi per chiarire alcune questioni che sono successe ieri in piazza durante lo sciopero generale”. Ma i responsabili del Si.Cobas Luca Toscano e Sarah Caudiero si sono sottratti al confronto davanti ai lavoratori e non hanno nemmeno risposto all'invito.
12 maggio 2021