A Catanzaro, presso la Cittadella della regione Calabria
Manifestazione popolare di protesta contro il disastro sanitario calabrese
Dal corrispondente dell’Organizzazione della provincia di Reggio Calabria del PMLI
Sabato 8 maggio a Catanzaro, studenti, disoccupati, lavoratori del pubblico e del privato, stagionali e precari, si sono ritrovati nel parcheggio della Cittadella della regione Calabria per inscenare il “funerale” della sanità calabrese uccisa negli anni dai politicanti borghesi appartenenti alle varie coalizioni di “centro-destra” e “centro-sinistra”. Alla mobilitazione hanno aderito Fronte Comunista e Fronte della Gioventù Comunista della Calabria, Usb Calabria, Potere al Popolo, Rifondazione Comunista e altre sigle dell’associazionismo di sinistra.
Presenti anche DemA e il movimento politico Tesoro Calabria capeggiato dal geologo Tansi, che in vista delle prossime elezioni regionali rinviate causa Covid al prossimo autunno, si sono uniti trasversalmente alla protesta per fare propaganda elettorale nonostante il post pubblicato sulla pagina Facebook di Fronte Comunista avesse ribadito a chiare lettere che in Calabria “non c’è più spazio per il riformismo e per pratiche che si limitano a tentare di cambiare lo status quo attraverso il richiamo alla sola battaglia elettorale”.
Numerosi gli striscioni esposti durante la manifestazione, in alcuni c’era scritto: “Vogliamo studiare, lavorare, poterci curare qui in Calabria”, “Basta precarietà nella sanità”, “Co.Co.Co e Covid considerateli”. Si è avuta testimonianza diretta del dramma vissuto dagli infermieri del reparto Covid dell’ospedale di Germaneto (Catanzaro) assunti con contratto di collaborazione coordinata e continuativa e ai quali non vengono riconosciuti la malattia e l’infortunio sul lavoro pur rischiando tutti i giorni in prima linea.
Per gli organizzatori del sit-in non si può prescindere dalla lotta delle masse popolari per l’abolizione completa dei contratti precari, per gli investimenti pubblici, per la piena occupazione e per una sanità totalmente pubblica e controllata, nelle sue nomine, dai lavoratori e non da dirigenti in odore di conflitto di interesse.
È quello per cui ci battiamo anche noi del PMLI, aggiungendo tra le rivendicazioni, la nazionalizzazione delle aziende farmaceutiche per garantire il diritto universale ai vaccini e ai farmaci per tutti. Per migliorare le condizioni di lavoro e di vita delle masse popolari si deve fare affidamento solo sulla lotta di piazza e di classe abbandonando definitivamente ogni illusione elettorale perché non potrà mai esserci unità tra proletariato e borghesia, tra oppressori e oppressi, tra sfruttatori e sfruttati.
Oggi più che mai è necessario trovare un’intesa e costituire un’alleanza, un fronte unito per aprire la via alla conquista del potere politico da parte del proletariato, l’unica classe veramente rivoluzionaria in grado di abbattere l’inumano sistema economico capitalista.
Teniamo alta l’attenzione sulla sanità e continuiamo a mobilitarci senza dare tregua al governo del banchiere massone Draghi espressione del capitalismo, dell’alta finanza e dell’UE imperialista.
12 maggio 2021