Per favori e denaro
Indagato Crocetta, ex governatore PD della Sicilia
Il 18 marzo la procura di Caltanissetta ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini e si appresta a chiedere un nuovo processo per l'ex presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante, accusato di corruzione, truffa e traffico di influenze illecite, assieme ad altre 12 persone, tra cui spicca il nome dell'ex presidente della Regione PD, Rosario Crocetta (vedi Il Bolscevico
30 maggio 2018 e 5 giugno 2019).
Si tratta della seconda tranche dell'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Gabriele Paci e dai sostituti Claudia Pasciuti e Davide Spina, che ha già portato a una condanna a 14 anni di reclusione proprio per l'ex boss di Confindustria Sicilia fautore del criminale “patto di scambio” tra imprenditori, politici, rappresentanti delle istituzioni, affaristi e esponenti delle “forze dell'ordine” e dei servizi segreti.
Oltre a Montante e Crocetta - che grazie all'aiuto dell'ex presidente di Confindustria Sicilia sarebbe anche riuscito ad evitare la diffusione di un video a sfondo sessuale con dei minorenni, l'avviso è stato notificato a un'altra decina di indagati fra cui spiccano l'ex direttore della Dia, Arturo De Felice, gli ex assessori regionali Linda Vancheri e Mariella Lo Bello, l'ex commissario dell'Irsap, Maria Grazia Brandara, l'ex capocentro della Dia di Palermo, Giuseppe D'Agata, il poliziotto Diego Di Simone Perricone, che era a capo della security di Confindustria, il vicequestore in servizio allo scalo di Fiumicino, Vincenzo Savastano, l'ex capocentro della Dia di Caltanissetta, Gaetano Scillia, gli imprenditori Rosario Amarù e Carmelo Turco, nonché l'ex presidente di Sicindustria Giuseppe Catanzaro: "Tutti piegati ai desideri di Montante” e tutti beneficiari a vario titolo del criminale sistema di scambio di soldi e di favori messo in piedi da Montante.
Crocetta, assieme a Vancheri, Lo Bello, Catanzaro, Brandara, Savastano, De Felice e Scillia e ad altri processati nel primo troncone dell'inchiesta, sono accusati di associazione a delinquere. Tutti, secondo i Pubblici ministeri (Pm), si sarebbero piegati ai desideri di Montante e avrebbero ottenuto in cambio nomine, vacanze, biciclette, finanziamenti ed "altre utilità".
L'ex presidente degli industriali siciliani, infatti, tenendo i rapporti personalmente o per il tramite di Di Simone, con appartenenti alle forze di polizia per indirizzare la loro attività e in modo da garantire i propri interessi personali e di persone appartenenti alla sua cerchia, avrebbe ottenuto informazioni riservate che avrebbe utilizzato a suo vantaggio, dice l'accusa.
Catanzaro, Turco e Amarù avrebbero poi finanziato "in nero", la campagna elettorale di Crocetta, sia per beneficiare "della compiacente attività amministrativa" del governo da lui presieduto sia per consentire loro, assieme a Montante, di consolidare ed espandere le proprie posizioni nei settori economici di loro interesse.
Crocetta, secondo i Pm, si sarebbe "messo a disposizione" di Montante "asservendo agli interessi di quest'ultimo e dei soggetti a lui legati gli apparati dell'amministrazione regionale sottoposti, direttamente e indirettamente, ai suoi poteri di indirizzo, vigilanza e coordinamento, tra l'altro con la nomina di assessori individuati da Montante", è scritto nel provvedimento della procura.
A "disposizione" dell'ex presidente di Confindustria si sarebbero messi anche gli ex assessori regionali alle Attività produttive Vancheri e Lo Bello e l'ex commissario Brandara.
Savastano, invece, operando nello scalo aeroportuale della Capitale, avrebbe permesso a Montante di "eludere sistematicamente i controlli di sicurezza". L'ex direttore della Dia, De Felice, si sarebbe piegato anche lui alle richieste dell'ex presidente degli industriali, adottando anche "su esplicita sollecitazione, iniziative pregiudizievoli nei confronti di soggetti invisi" a Montante e "favorendo quelli da lui ritenuti 'vicini'". Lo stesso avrebbe fatto anche Scillia.
Crocetta in particolare, secondo la procura di Caltanissetta, avrebbe ricevuto 200 mila euro da Montante e 200 mila euro da Catanzaro per finanziare la sua campagna elettorale. Ma sarebbe riuscito ad ottenere anche un altro favore: grazie all'intervento dell'ex presidente di Confindustria - sostiene sempre l'accusa - si sarebbe evitata la diffusione di "un video a contenuto sessuale che lo ritraeva in atteggiamenti intimi con soggetti minori di nazionalità tunisina, non meglio identificati".
Mentre Vancheri, piegando l'attività dell'assessorato alle richieste di Montante, avrebbe ottenuto: l'assunzione in Confindustria nazionale con una retribuzione annua di 160 mila euro lordi, il rimborso delle spese in relazione all'assunzione fittizia, a titolo di apprendistato, in una delle aziende di Montante, e l'aiuto per ottenere da una banca un mutuo fondiario da 340 mila euro.
Lo Bello invece avrebbe commesso anche lei "una pluralità di atti contrari ai suoi doveri d'ufficio" quando era assessore regionale per l'Istruzione e la formazione professionale per poi ottenere in cambio la nomina ad assessore regionale alle Attività produttive, "ruolo strategico grazie al quale, secondo Montante, 'si può fare a terza guerra mondiale putimmu fari'", come si legge nel provvedimento dei Pm nisseni.
Savastano, in cambio dei suoi "servigi", per l'accusa, avrebbe ottenuto una bicicletta "U-221 City Dream" per sé e una per la moglie, "una raccomandazione essenziale per l'assunzione in Aeroporti di Roma", ma anche una vacanza a Cefalù tra il 19 ed il 22 agosto del 2016 per lui e la famiglia, pagata poi 510 euro da Montante, e una minicar dal prezzo di 13.500 euro. L'indagato si sarebbe prodigato, anche millantando richieste da parte del Viminale, per consentire a Montante e ai suoi sodali di imbarcarsi anche se il gate era già chiuso o di atterrare anche in caso di condizioni meteo avverse, per esempio.
De Felice, grazie a Montante, avrebbe ottenuto per il figlio incarichi retribuiti da Confindustria nazionale e dalla Luiss, e per la figlia l'assunzione alla "Brunello Cucinelli spa".
Scillia avrebbe ottenuto anche lui delle assunzioni per suoi conoscenti in diverse aziende legate in qualche modo all'ex presidente di Confindustria.
19 maggio 2021