Partecipato corteo da Coggiola (Biella) al Santuario del Cavallero
Giornata di informazione e lotta contro la costruzione della diga in Valsessera
ll PMLI presente con le proprie insegne
Dal corrispondente dell'Organizzazione di Biella del PMLI
Riuscita manifestazione, organizzata dal Circolo provinciale di Legambiente “Tavo Burat”, l'associazione “Custodiamo la Valsessera” e il Club alpino italiano (CAI) di Biella, quella di sabato 12 giugno che ha visto la partecipazione di decine e decine di valsesserini, e non solo, determinati a impedire la costruzione di una mastodontica nuova diga in Valsessera che dovrebbe sostituire l’invaso del Piancone.
La faraonica opera da oltre 300 milioni di euro presenta delle dimensioni improponibili per una piccola vallata come quella del Sessera, infatti il progetto prevede la realizzazione di una nuova diga capace di accumulare 12,5 milioni di metri cubi di acqua, con uno sbarramento in calcestruzzo di 94 metri d’altezza, 256 di lunghezza e quasi 39 di spessore da realizzarsi a valle della diga attuale, più piccola, che verrebbe abbattuta. Il Consorzio Bonifica Baraggia ha rilanciato il progetto che, a suo dire, aiuterebbe economicamente la valle con risorse idroelettriche provenienti dall'invaso e permetterebbe una considerevole irrigazione dei terreni agricoli di Biellese e Vercellese.
Ma la realtà è ben diversa come hanno egregiamente spiegato il presidente del Circolo di Legambiente Biella, Daniele Gamba, il portavoce dell'associazione “Custodiamo la Valsessera”, Marcello Vaudano, e il presidente del CAI di Biella, Eugenio Zamperone, che attraverso chiari e precisi interventi hanno sviscerato dati e motivi che rendono questo eco mostro esclusivamente appetibile ai “signori del cemento” che avrebbero la possibilità di arricchirsi, colando milioni di metri cubi di cemento e posando tonnellate di ferro, finanziati dalle risorse dell'Unione Europea e dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che, grazie al prossimo sblocco dei licenziamenti e alla liberalizzazione dei subappalti, permetterà ai padroni di sfruttare ulteriormente manodopera ricattabile e non tutelata.
Ha voluto prendere la parola la ex ministra dell’Istruzione, la pentastellata Lucia Azzolina, per “garantire” che sarà sempre dalla parte del NO alla costruzione della diga. Il tempo ci dirà se la promessa verrà mantenuta. Resta il fatto oggettivo che, ad oggi, la deputata del Movimento 5 Stelle puntella in pieno il governo del banchiere massone Draghi che strizza l'occhio a Confindustria mentre, da luglio, lascerà senza lavoro 700 mila, secondo Bankitalia, un milione secondo altre stime, di lavoratrici e lavoratori.
Al termine degli interventi ufficiali, tra cui la portavoce dell’associazione ambientalista “Movimento Valledora”, è partito il corteo per le vie di Coggiola (Biella) in direzione del Santuario del Cavallero con l'obiettivo di presentare alla cittadinanza le idee ecologiste di salvaguardia dell'ambiente naturale contro le speculazioni edilizie - che arricchiscono pochi a discapito di migliaia di persone - e le ragioni di un'economia basata sulla tutela dell'esistente, gestita dalla popolazione stessa con manutenzioni programmate.
Presente all'importante iniziativa l'Organizzazione di Biella del Partito marxista-leninista italiano che ha portato i propri vessilli e lanciato a più riprese lo slogan “NO alla DIGA”.
La manifestazione biellese s’è svolta in concomitanza con la marcia da Bussoleno a San Didero, organizzata dal trentennale Movimento NO TAV della Val Susa, per protestare contro la realizzazione del nuovo autoporto di San Didero. "Siamo la natura che si ribella No Tav No Tir" c’era scritto sullo striscione d’apertura del corteo a cui hanno partecipato in diverse migliaia.
16 giugno 2021