Strappato un tavolo per il 23 giugno
Vittoria dello sciopero dei lavoratori Whirlpool
Adesioni del 95-100%. Ricordato il sindacalista Si.Cobas Adil assassinato dai padroni. Forti critiche all'ex ministro del lavoro Di Maio
Redazione di Napoli
Non si ferma la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori dello stabilimento Whirlpool di Napoli che venerdì 18 giugno sono giunti in corteo fino sotto la sede del Ministero dello Sviluppo economico a Roma per protestare contro la decisione dell’azienda di chiudere la fabbrica della città partenopea. Dopo due anni i combattivi operai non mollano assolutamente e si dicono contrari fermamente alla decisione della multinazionale americana chiedendo interventi seri e certezze sul futuro che non può essere marcato dai licenziamenti e dalla chiusura dello stabilimento, soprattutto dopo il piano industriale sottoscritto nel 2018 che, almeno sulla carta, si poneva in direzione contraria.
Il corteo, promosso da Fim, Fiom e Uilm, è riuscito a strappare un nuovo tavolo con l’attuale governo che si terrà mercoledì 23 giugno – data confermata anche dalla viceministra Alessandra Todde - per fissare una nuova agenda che vada nel verso di salvare i posti di lavoro. “Noi pensiamo, ha detto Nicola Ricci, segretario generale della Cgil Napoli e Campania, che Whirlpool, che nel frattempo produce utili e assume 1.500 lavoratori interinali per far fronte alle commesse crescenti, non può disimpegnarsi da Napoli e da un piano industriale sottoscritto nel 2018 e che va rispettato”. E ancora: “L’esecutivo deve intervenire in modo diverso da come fatto finora perché, con tutti gli strumenti finanziari ed economici ottenuti fino ad oggi, non può consentire alla multinazionale americana di disimpegnarsi in questo modo. Serve una politica industriale seria e una riforma degli ammortizzatori sociali. Ma oggi chiediamo anche che venga prorogato il blocco dei licenziamenti oltre il 30 giugno. Se ciò non dovesse avvenire, Whirlpool sarà una delle multinazionali protagoniste di questa grande ingiustizia sociale”.
Sulla stessa linea Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil e responsabile del settore elettrodomestico: “L'adesione allo sciopero è altissima. Sono chiusi i cancelli a Varese con adesione al 100%, in tutti gli altri stabilimenti si attesta al 95%. Questa è una questione che riguarda tutti i lavoratori del gruppo e il loro futuro. Salvare Napoli è salvare Whirlpool. Non consentiremo che la vertenza venga dimenticata. Serve investire nell'industria italiana e nell'industria che porta lavoro in Italia”. Verso la fine del corteo è stato ricordato con un applauso il sindacalista del Si.Cobas assassinato Adil.
È in effetti una grande vittoria dello sciopero generale di 8 ore proclamato dai sindacati atteso che a Varese ha scioperato il 100% dei lavoratori, mentre negli stabilimenti di Siena, Melano, Fabriano e Comunanza l'adesione si attesta al 95%. Vittoria sottolineata anche dalle dure proteste contro i vecchi esecutivi, cominciando con striscioni contro il pentastellato Di Maio, reo di non aver risolto uno solo dei problemi che da tempo attanagliavano gli operai e le operaie Whirpool la cui coscienza di classe è aumentata sganciandosi dalle promesse fatue dei dirigenti a cinque stelle e dai loro esecutivi incapaci di risolvere gli oltre duecento tavoli che vedono tutt’oggi a rischio centinaia di migliaia di posti di lavoro.
23 giugno 2021