Comunicato della Cellula “G. Stalin” di Prato del PMLI
Aggressione squadrista dei padroni della Texprint contro i lavoratori in lotta
La Cellula “G. Stalin” di Prato del PMLI condanna risolutamente la brutale aggressione squadrista perpetrata dai padroni della Texprint nel pomeriggio del 16 giugno contro i lavoratori in sciopero e in presidio permanente da 5 mesi davanti ai cancelli della stamperia tessile per rivendicare l'applicazione del contratto nazionale, turni di lavoro di 8 ore per 5 giorni, contro i licenziamenti e le brutali condizioni di sfruttamento a cui sono sottoposti.
Un manipolo di impiegati e crumiri dell'azienda con alla testa Hong Bo (socio della Texprint) e Sang Yu zhang (direttore della Texprint in rapporti con la 'ndrangheta) hanno vigliaccamente aggredito a colpi di mattone e pugni i lavoratori in sciopero i quali, facendosi scudo coi propri corpi, cercavano di impedire il transito di un furgone carico di merce.
Tre lavoratori sono stati feriti alla testa e al volto in modo molto grave e sono tutt'ora ricoverati in ospedale.
Si tratta dell'ennesima aggressione, premeditata e studiata a tavolino, per intimorire i lavoratori in lotta e farli desistere dal coraggioso e determinato presidio. Non a caso gli squadristi della Texprint dopo aver picchiato i lavoratori hanno distrutto anche il presidio e strappato i tanti striscioni e cartelli di solidarietà appesi lungo la recinzione della fabbrica.
La Cellula “G. Stalin” di Prato del PMLI, nel rinnovare il proprio sostegno e solidarietà militante agli operai Texprint che dal 18 gennaio sono in sciopero permanente e dal 12 febbraio picchettano i cancelli della fabbrica, lancia un forte allarme antifascista e invita tutte le forze politiche, sindacali, sociali, culturali, religiose antidraghiane a costruire il più rapidamente possibile un largo fronte unito di lotta per rispondere all'offensiva fascista, governativa e padronale.
Le aggressioni di questi giorni contro i lavoratori in lotta, da Lodi a Piacenza, da Peschiera Borromeo (Milano) a Modena e in decine di altre piccole e grandi vertenze, vanno ben oltre la tracotanza padronale. Costituiscono un precedente gravissimo che di fatto legittima il ricorso alla violenza privata organizzata da parte dei padroni schiavisti per reprimere le lotte dei lavoratori, calpestare i diritti e le libertà sindacali e imporre l'ordine e la disciplina all'interno delle proprie aziende, con la copertura e la complicità delle stesse istituzioni “democratiche” borghesi e delle “forze dell'ordine”, proprio come avveniva durante il fascismo.
Dopo le manganellate, gli arresti, le denunce, perquisizioni, processi, procedimenti penali, multe, serrate e i licenziamenti in massa dei mesi scorsi, adesso il governo Draghi dà mano libera ai padroni di picchiare, intimidire e fermare con ogni mezzo le lotte dei lavoratori.
Viva le lotte dei lavoratori!
Uniti contro i padroni e il governo Draghi!
Tocca uno, tocca tutti!
Cellula “G. Stalin” di Prato del PMLI
Prato, 16 giugno 2021