Comunicato della Cellula “G. Stalin” di Prato de PMLI
Crimine antioperaio e antisindacale a Biandrate

La Cellula “G. Stalin” di Prato del PMLI esprime il massimo sdegno e condanna senza appello l'efferato assassinio del giovane sindacalista Adil Belakdim, coordinatore della sede di Novara e membro del Coordinamento nazionale del Si.Cobas, investito da un camion la mattina del 18 giugno mentre, insieme ad altre decine di lavoratori, partecipava allo sciopero nazionale della logistica davanti ai cancelli del grande magazzino Lidl di Biandrate (Novara) dove era stato organizzato un presidio di protesta contro le bestiali condizioni di sfruttamento.
Un crimine antioperaio e antisindacale la cui responsabilità ricade in primo luogo sui padroni schiavisti e assassini decisi a reprimere con ogni mezzo le lotte dei lavoratori e con il benestare del governo del capitalismo, della grande finanza e dell'Unione europea imperialista Draghi che non ha perso tempo a mostrare il suo vero volto antioperaio, repressivo e forcaiolo.
Il banchiere massone Draghi e la vergognosa ammucchiata dei partiti della destra e della “sinistra” borghese che lo sostengono hanno di fatto legittimato la violenza privata dei padroni contro i lavoratori; gli hanno concesso la licenza di uccidere e ora piangono lacrime di coccodrillo e ipocritamente invitano a "far luce" su quanto accaduto a Biandrate invece di intervenire con la massima urgenza e fermare subito il violento attacco padronale e fascista contro i lavoratori.
Un unico filo nero unisce l'assassinio di Adil alle brutali aggressioni di questi giorni da parte squadristi, mazzieri e milizie di sedicenti guardie private al soldo dei padroni contro i lavoratori della Texprint a Prato, della Fex-TNT a San Giuliano Milanese, Lodi, Piacenza e decine di altre piccole e grandi vertenze, avvenute con la copertura e la complicità delle stesse istituzioni “democratiche” borghesi e delle “forze dell'ordine”, proprio come avveniva durante il fascismo.
A riprova che nei momenti di grande difficoltà, la classe dominante borghese e i padroni non hanno alcun pudore a ricorrere a qualsiasi mezzo, costituzionale o incostituzionale, e finanche all'omicidio pur di mantenersi al potere e salvaguardare il profitto e i propri interessi.
Una sorta di prova generale in vista della ormai prossima scadenza del blocco dei licenziamenti che getterà sul lastrico altre centinaia di migliaia di lavoratori senza tutele e ammortizzatori sociali.
Nel rinnovare il proprio sostegno e solidarietà militante a tutti i lavoratori in lotta, i marxisti-leninisti pratesi esprimono cordoglio e vicinanza ai familiari della vittima, agli altri due lavoratori feriti e al Si.Cobas; lanciano un forte allarme antifascista e invitano i sindacati confederali Cgil, Cisl, Uil e tutti i sindacati di base a denunciare il crimine di Biandrate e ricercare un accordo per dare una risposta unitaria a questi attacchi padronali, antioperai e antisindacali.
Ora più che mai è necessario unire tutte le forze politiche, sindacali, sociali, culturali, religiose antidraghiane e costruire il più rapidamente possibile un largo fronte unito per rispondere colpo su colpo all'offensiva fascista, governativa e padronale.
 
Cellula “G. Stalin” di Prato del PMLI
Prato, 18 giugno 2021