In risposta all'assassinio di Adil e alle aggressioni dei lavoratori
Assemblea e corteo di protesta alla Texprint a Prato
Inaugurata la nuova tensostruttura e il raddoppio del presidio. Il PMLI lancia un forte allarme antifascista e invita a costituire un largo fronte unito contro il padronato squadrista e assassino e il governo Draghi
Dal corrispondente della Cellula “Stalin” di Prato
In risposta alla criminale aggressione del 16 giugno da parte dei padroni della Texprint contro i lavoratori in lotta e al grido di “Siamo tutti Adil” in ricordo del sindacalista Si.Cobas assassinato nel Novarese, alcune centinaia di manifestanti hanno preso parte all'assemblea di protesta organizzata dal Si.Cobas davanti ai cancelli della Texprint domenica 20 giugno.
L'iniziativa è stata aperta con l'invito da parte del Coordinatore del Si.Cobas Firenze-Prato ad osservare un minuto di silenzio in ricordo di Adil Belakdim, il sindacalista del Si.Cobas di Novara investito la mattina del 18 giugno da un crumiro a bordo di un camion che ha forzato il presidio di protesta organizzato dai lavoratori in occasione dello sciopero nazionale della logistica davanti ai cancelli del grande magazzino Lidl di Biandrate (Novara).
Poi la parola è passata ai lavoratori che hanno ribadito i motivi della protesta che va avanti da oltre cinque mesi e denunciato le bestiali condizioni in cui sono costretti a lavorare e vivere. Nasir, Imran e Zeeshan, i tre lavoratori di origine pakistana aggrediti e brutalmente picchiati a suon di mattonate sulla testa, calci, pugni e bastonate dai padroni della Texprint nel pomeriggio del 16 giugno, hanno denunciato pubblicamente la criminale aggressione subita ribadendo che ciononostante: “noi non ci arrendiamo perché: se tocca uno tocca tutti; noi continueremo fino alla vittoria la nostra lotta per i diritti: lavorare 8 ore per 5 giorni, applicazione del contratto nazionale di lavoro, ferie, malattia tutto pagato”.
Alla protesta ha aderito anche la Cellula “G. Stalin” di Prato del PMLI. Il compagno Franco Panzarella nel corso del suo intervento, molto applaudito da tutta l'assemblea, ha fra l'altro affermato: “Di fronte a ciò, i marxisti-leninisti lanciano un forte allarme antifascista e invitano i sindacati confederali Cgil, Cisl, Uil e tutti i sindacati di base a denunciare il crimine di Biandrate, le aggressioni dei padroni contro i lavoratori e a ricercare un accordo per dare una risposta unitaria a questi attacchi padronali, antioperai e antisindacali. Ora più che mai è necessario mettere da parte settarismi, pregiudizi e preclusioni e lavorare tutti insieme per unire tutte le forze politiche, sindacali, sociali, culturali, religiose antidraghiane per dare vita il più rapidamente possibile a un largo fronte unito in grado di rispondere colpo su colpo all'offensiva fascista, governativa e padronale”.
Al termine del suo intervento, alcuni lavoratori della Texprint si sono complimentati e hanno ringraziato il compagno “per tutto l'aiuto e per quello che stai facendo per noi”.
La protesta è proseguita con un combattivo corteo intorno ai cancelli e all'inferriata che delimita i capannoni della Texprint. Durante il percorso la banda popolare “Fiati sprecati” ha intonato fra l'altro “L'internazionale” e “Fischia il vento” mentre i manifestanti hanno battuto con pentole, coperchi e con le aste delle bandiere le inferriate e i cancelli intorno all'azienda e urlato slogan contro la “Texprint=mafia”, “Texprint ladri” e “Sciopero, sciopero”.
In un commento pubblicato sulla pagina Facebook, il Si.Cobas Firenze-Prato ha annunciato che durante la manifestazione è stata “inaugurata anche la nuova tensostruttura offertaci da Riscatto (la Community di cronache della Pisa che non si rassegna, ndr). Hanno provato a distruggere il presidio con la violenza, ma non ci sono riusciti. Da oggi il presidio raddoppia! A questi cancelli abbiamo affrontato il gelo, la neve, la pioggia. Ora affrontiamo il caldo tropicale, con la stessa forza di chi sa di avere ragione!”.
La giornata di protesta si è conclusa con una cena collettiva fra cui alcune pietanze a base di riso cucinate e offerte ai manifestanti dai lavoratori pakistani in lotta.
23 giugno 2021