Crimine alla Lidl di Biandrate (Novara)
Belakhdim sindacalista Si.Cobas travolto e ucciso da un camion che ha sfondato il picchetto
Due operai feriti. Immediata e ampia solidarietà anche da parte del PMLI. Mobilitati tutti i sindacati. Lacrime di coccodrillo dei padroni e di Draghi
Uniamoci e Lottiamo per fermare l'offensiva antioperaia e antisindacale dei padroni e del governo Draghi
La mattina del 18 giugno un camionista crumiro ha sfondato con il suo camion il picchetto di protesta organizzato in occasione dello sciopero generale dai lavoratori della logistica del Novarese davanti ai magazzini della Lidl di Biandrate (Novara).
Tre lavoratori sono stati travolti. Due sono rimasti feriti e giudicati guaribili in pochi giorni. Il terzo, Adil Belakhdim, giovane sindacalista di 37 anni, coordinatore della sede di Novara, membro del Coordinamento nazionale del Si.Cobas, sposato e con due bambini piccoli purtroppo è stato investito in pieno, è stato trascinato sull'asfalto per alcune decine di metri ed è morto.
L'assassino è Alessio Spaziano, un 25enne di Baia e Latina (Caserta), dipendente di un'azienda di Castellammare di Stabia (Napoli) specializzata nella distribuzione di cibi surgelati in varie zone del Nord Italia.
Subito dopo l'omicidio Spaziano è scappato. Ma poco dopo, all'imbocco del casello di Novara Ovest, sull’autostrada A4, è stato arrestato da una pattuglia della polizia e rinchiuso nel carcere di Novara con l’accusa di omicidio stradale, resistenza e omissione di soccorso.
Si tratta di un omicidio premeditato hanno denunciato alcuni lavoratori presenti al picchetto. Perché il camionista crumiro ha imboccato volontariamente contromano la corsia di accesso al magazzino e, nonostante i manifestanti gli gridassero di fermarsi battendo le mani sulla cabina motrice, ha continuato ad accelerare. Non si è fermato nemmeno quando due agenti della Digos della polizia di Novara, presenti sul posto, gli hanno intimato l’alt mostrando il tesserino di riconoscimento.
Immediato e unanime lo sdegno verso il padronato squadrista e assassino e la solidarietà espressa dai lavoratori in tutta Italia e dai sindacati confederali e di base che hanno organizzato picchetti e manifestazioni di protesta davanti ai negozi Lidl da Novara a Firenze fino a Palermo chiedendo ai clienti di boicottare gli acquisti.
Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato due giorni di sciopero ‘in presenza’ dei lavoratori di tutte le aziende del polo logistico di Biandrate. Immediati i comunicati stampa della Cellula “Stalin” di Prato e del Responsabile del PMLI, compagno Gabriele Urban, per il Piemonte.
Ma non basta; bisogna che tutti i sindacati confederali Cgil, Cisl, Uil e tutti i sindacati di base denuncino il crimine di Biandrate, le aggressioni dei padroni contro i lavoratori e a ricercare un accordo per dare una risposta unitaria a questi attacchi padronali, fascisti, antioperai e antisindacali.
Come ha giustamente denunciato il Si.Cobas nazionale in un comunicato stampa pubblicato sui social, non si è trattato di: “un semplice incidente (come alcuni organi di stampa avevano fatto passare in un primo momento), né di una semplice opera di un folle isolato!... Adil è stato ammazzato in nome del profitto... da settimane i padroni e i loro complici stanno veicolando sui luoghi di lavoro, con ogni mezzo e con ogni tipo di provocazione, il messaggio che i picchetti si possono sfondare, che operai e sindacalisti possono essere liberamente pestati a sangue, che gli scioperi possono essere schiacciati e le lotte messe a tacere con metodi mafiosi, il tutto con la complicità o il silenzio-assenso dello Stato e della polizia”.
Il governo Draghi e la vergognosa ammucchiata dei partiti della destra e della “sinistra” borghese che lo sostengono, invece di intervenire con la massima urgenza e fermare subito il violento attacco padronale e fascista contro i lavoratori si è apertamente schierato al fianco dei padroni.
In questi mesi insieme alla ministra degli Interni Luciana Lamorgese Draghi non hanno fatto altro che manganellare e criminalizzare le lotte dei lavoratori. In particolare gli schiavi della logistica. Infatti contro i lavoratori in lotta e i sindacalisti del Si.Cobas hanno scatenato una feroce repressione poliziesca, giudiziaria e padronale con decine di arresti, denunce, processi, multe, provvedimenti restrittivi, fogli di via, serrate e licenziamenti in massa. E quando si sono resi conto che tutto ciò non sarebbe comunque bastato a fermare la coraggiosa ondata di proteste dei lavoratori, hanno legittimato la violenza privata; hanno concesso ai padroni perfino la licenza di uccidere e ora piangono lacrime di coccodrillo e ipocritamente si dicono “molto addolorati per la morte di Adil Belakhdim” e promettono di "fare subito luce sull'accaduto".
Di fronte al nuovo squadrismo padronale incoraggiato dall'oggettiva complicità del governo Draghi, delle istituzioni parlamentari borghesi e dalle stesse “Forze dell'ordine” che finora si sono sempre scagliati contro i lavoratori ma non hanno mai mosso un dito per fermare questa offensiva criminale dei padroni e dei mazzieri al loro soldo; è più che mai necessario mettere da parte settarismi, pregiudizi e preclusioni, unire tutte le forze politiche, sindacali, sociali, culturali, religiose antidraghiane per dare vita il più rapidamente possibile a un largo fronte unito in grado di rispondere colpo su colpo all'offensiva antioperaia e antisindacale, governativa e padronale di stampo fascista.
Onore e gloria al martire Adil Belakhdim!
23 giugno 2021