I poli del regime neofascista presentano i candidati per le elezioni comunali a Napoli
DELEGITTIMIAMO LE ISTITUZIONI LOCALI IN CAMICIA NERA CON L’ASTENSIONISMO MARXISTA-LENINISTA
Redazione di Napoli
Dopo il rinvio delle elezioni amministrative da maggio a ottobre 2021 causa pandemia e la scelta definitiva del neopodestà De Magistris di abbandonare Napoli e Campania e scegliere di candidarsi a presidente della regione Calabria, i poli del regime neofascista hanno messo in campo i candidati a sindaco.
A buttarsi subito nel trogolo politico è stato il rinnegato del comunismo Antonio Bassolino, appoggiato da una parte del PD rimastagli fedele e da liste civiche che richiamano le vecchie sezioni del PCI. Non a caso la campagna elettorale del già neopodestà di Napoli si basa sulla nostalgia: “si è vero sono ancora comunista”, così cercando di attirare il suo vecchio entourage e compattarlo. Per fare questo il volpone revisionista ha lanciato un violento attacco all’astensionismo e con una certa arroganza ha detto che la sua vittoria passa per il voto e soprattutto per ridurre il più possibile l’astensionismo di sinistra. Un chiaro messaggio a noi marxisti-leninisti che certo non ci faremo intimidire dai suoi proclami e dai suoi sgherri già in azione, così come nel passato quando occupava la poltrona di palazzo S. Giacomo così oggi cercando di buttare fumo negli occhi alle masse popolari.
Dopo essere stato l’unico a presentarsi come possibile candidato PD, l’ex ministro dell’Università, Gaetano Manfredi, ha finito coll’essere arruolato da Giuseppe Conte che annunciava la sua candidatura di Manfredi, appoggiata in combinato dal Movimento 5 Stelle e dal PD e ufficializzata non a caso il 2 giugno scorso in occasione della militarista Festa della Repubblica, cui aderivano Articolo Uno, Sinistra Italiana, Partito Socialista Italiano, Partito Repubblicano Italiano e Moderati. Forti gli elogi del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che mostrava di gradire la candidatura di Manfredi.
Nel frattempo si era cristallizzata la posizione del candidato della casa del fascio, il magistrato Catello Maresca, che decideva di abbandonare il suo posto in prima fila contro la criminalità organizzata in Campania per “buttarsi in politica”. Inizialmente ha avuto l’appoggio soltanto di alcune liste civiche. Rimanevano sullo sfondo Salvini, Berlusconi e Meloni che non gli davano ancora un appoggio convinto. Appoggio che avveniva all’indomani di due dichiarazioni del magistrato e che lasciavano esterrefatti. La prima di lode del neoduce Berlusconi per cui “il paese ha ancora bisogno di lui in prima linea”, in un’intervista al destro Klaus David nella trasmissione Youtube “Klauscondicio”, continuando, senza ritegno: “Io sono un costituzionalista convinto e credo che Berlusconi abbia subito solo una condanna in merito alla quale tra l’altro la Corte Europea ha chiesto chiarimenti”. Dichiarazione fatta a poche settimane dalla decisione della Corte di Assise e di Appello di Palermo sulla trattativa Stato-mafia che confermerà o meno il ruolo di Berlusconi, all’indomani della pronuncia di primo grado del 20 aprile 2018. La seconda di avvertimento ai centri sociali. Ad una radio locale annunciava, indossando la camicia nera: “Stop alle occupazioni abusive dei centri sociali”, con il via agli sgomberi come priorità del suo programma politico. Allora rompevano gli indugi i fascisti e il segretario della Lega, Matteo Salvini, rendeva pubblica la candidatura già il 26 maggio scorso.
Sullo sfondo rimane la candidatura dell’attuale assessore alle politiche giovanili della giunta arancione, Alessandra Clemente, che rappresenterebbe il gruppo legato a De Magistris, DemA. Del neopodestà la Clemente ha preso l’arroganza, il narcisismo e la megalomania non destando simpatie nell’ambito della sinistra al punto che di fatto solo la lista arancione appoggerebbe la sua candidatura. Proprio ora che DemA sta colando a picco fallendo il progetto di diventare un partito nazionale e rimanendo legato alla figura sempre più sbiadita di De Magistris. L’unica forza politica che sosterrà la Clemente è Potere al Popolo che non correrà per la prima volta con una propria lista.
Rimane invece confinata in un angolo, nonostante abboccamenti iniziali con DemA, la candidatura di Sergio D’Angelo, già assessore nella giunta arancione, responsabile della banca etica e che strizza l’occhio ai centri sociali napoletani.
21 luglio 2021