In una città blindata e piena di “zone rosse”
“Jatevenne!” il grido di Napoli al G20
In piazza anche la Cellula “Vesuvio Rosso” del PMLI che ribadisce: “Un altro mondo è necessario, ma se è socialista”
Redazione di Napoli
Giovedì 22 luglio a Napoli si è svolto un combattivo e partecipato corteo contro gli imperialisti rappresentati dal G20 con in testa il banchiere massone Draghi e il suo governo antipopolare.
Un appuntamento molto sentito dagli organizzatori che hanno tappezzato il centro cittadino annunciando un'assemblea per mercoledì 21 e dove si indicavano i punti di contrarietà rispetto alla teppaglia imperialista; per poi lanciare la manifestazione pomeridiana del 22 con appuntamento a piazza Dante. Qui si concentravano decine di realtà politiche proveniente anche da fuori città, tra cui associazioni, centri sociali organizzati - tra cui Laboratorio Iskra, Insurgencia, i lavoratori e le lavoratrici della manutenzione ex “Bros”, i sindacati USB e Si Cobas, i disoccupati organizzati - ma soprattutto giovani, studenti e studentesse medi e universitari che portavano lo striscione d’apertura “G20 balla sul Titanic… siamo il pianeta! Jatevenne!”, ossia “Andatevene!”.
Puntuali anche militanti e simpatizzanti della Cellula “Vesuvio Rosso” di Napoli del PMLI, guidati da Raffaele, che si sono dati appuntamento armati di spille dei Maestri e del Partito, del cartello con il bel manifesto antimperialista contro il G20 e centinaia di volantini distribuiti in pochi minuti ai presenti che affollavano la zona tra Port’Alba e l’inizio di via Toledo. Un volantino letteralmente “divorato” dai giovani che sottolineavano la nostra presenza e condividevano i contenuti. Da quel momento in poi i nostri compagni, sia quelli di Cellula che della Redazione locale de “Il Bolscevico”, hanno potuto “nuotare” tra le migliaia di manifestanti - probabilmente cinquemila - come pesci nell’acqua.
Rispetto alla colorata manifestazione che di lì a poco sarebbe partita per attraversare il centro storico per via Monteoliveto, via Sanfelice e giungere in presidio a piazza Bovio, risulta vergognoso il dispositivo da “Genova 2001”, come qualche manifestante ha denunciato, utilizzato non solo dal governo Draghi, ma anche dalla giunta comunale del neopodestà Luigi De Magistris, al punto che l’Associazione “Nessuno Tocchi Ippocrate” ha denunciato la blindatura del centro storico con la polizia municipale rigida persino dinanzi ad una autoambulanza del 118, allontanata proditoriamente dalla zona di via Chiatamone, non molto lontano dal passaggio del corteo: “impedire a un mezzo di soccorso di svolgere le regolari procedure di operatività si chiama ‘interruzione di pubblico servizio’: il Comune prenda provvedimenti!”.
La manifestazione annunciava le occupazioni simboliche del porto e della raffineria del Q8 e, poi, dello svincolo autostradale, ribadendo che il vertice rappresenta una pagliacciata e non mette all’ordine del giorno le emergenze cittadine come le bonifiche di Napoli Est e di Bagnoli e Coroglio nonché dell’atavica situazione della “Terra dei fuochi”. Forte la presa di posizione di Gennaro Piccirillo, di “Stop Biocidio”: “questo vertice è una provocazione, hanno blindato una città intera, creando enormi disagi. Il pianeta è in una situazione drammatica, il surriscaldamento globale è un problema enorme come confermano le alluvioni In Germania”.
Arrivati a piazza Bovio i manifestanti lanciavano palloncini pieni d’acqua all’indirizzo delle “forze dell’ordine” in assetto antisommossa e il corteo si concludeva tra balli e canti antimperialisti e marxisti-leninisti, tra cui l’Internazionale. C’erano cartelli in ricordo dei 20 anni di Genova e di Carlo Giuliani nonché un messaggio antifascista e antimperialista dell’anno scorso contro il G20 del calciatore Diego Armando Maradona sulla crisi ambientale.
Fino all’ultimo i nostri compagni hanno raccolto umori e proposte dei partecipanti in maniera fraterna nell’unico obiettivo di sbarrare la strada alla canea dei G20.
Noi marxisti-leninisti abbiamo ribadito, d’accordo coi manifestanti, che un altro mondo è possibile e necessario, ma soltanto se sarà il socialismo la prossima tappa da raggiungere attraverso la rivoluzione socialista e la conquista del potere politico da parte del proletariato alla testa delle masse popolari.
1 settembre 2021