Colpiti duramente il diritto di sciopero e le libertà sindacali in Grecia
Piazze piene di manifestanti a Atene, Salonicco e altre città per la mobilitazione promossa dai sindacati contro la proposta di legge presentata l'1 settembre al parlamento da parte del governo di destra di Kyriakos Mitsotakis che prevede la raccolta dei contributi previdenziali dei lavoratori in un fondo di investimento per essere destinati a operazioni di borsa. In altre parole le pensioni complementari dei lavoratori saranno legate agli andamenti della Borsa. I lavoratori hanno ribadito la loro opposizione allo smantellamento della sicurezza sociale e rivendicato una previdenza pubblica, universale e obbligatoria. Una manifestazione che era anche la risposta all'entrata in vigore lo stesso giorno della nuova legge sul lavoro che colpisce anzitutto il diritto di sciopero.
La legge antisindacale era stata approvata lo scorso giugno dal parlamento di Atene e con una semplice comunicazione del ministero del Lavoro è entrata in vigore. Prevede tra le altre l’obbligo di registrazione di tutte le organizzazioni sindacali e la comunicazione di tutti gli iscritti; il divieto di fatto di organizzare picchetti davanti le aziende in sciopero e una serie di procedure delle quali il governo potrà controllare l'applicazione per la vita interna dei sindacati a partire dalle elezioni degli organi dirigenti e dalle votazioni necessarie in caso di decisione di sciopero. In altre parole la possibilità di dichiarare lo sciopero non è dei sindacati ma del governo che tramite il controllo delle procedure di voto si arroga il diritto di decidere se la mobilitazione sarà legittima o meno.
22 settembre 2021