Alle elezioni regionali del 3 e 4 ottobre 2021
L’astensionismo si riconferma primo “partito” in Calabria
Il 58,1% degli elettori boccia i partiti della destra e della “sinistra” borghese. Delegittimato il nuovo governo locale del regime capitalista neofascista. Riqualifichiamo l’astensionismo in senso rivoluzionario affinché venga concepito come un voto dato al PMLI e al socialismo contro il capitalismo
Apriamo una grande discussione per creare le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo fondate sulla democrazia diretta per difendere gli interessi del popolo calabrese

Dal corrispondente dell’Organizzazione della provincia di Reggio Calabria del PMLI
Alle regionali del 3 e 4 ottobre in Calabria l’astensionismo vola al 58,1% e si riconferma primo “partito”. Un risultato straordinario che delegittima pesantemente il nuovo governo locale di “centro-destra” al servizio della borghesia e del capitalismo capeggiato dal democristiano Roberto Occhiuto.
Su 1.890.732 elettori il 55,6% ha disertato le urne, appena lo 0,1% in meno rispetto alle precedenti elezioni del 2020. A questo dato vanno aggiunte le schede bianche e nulle 45.741 che fanno salire il numero complessivo degli astensionisti a 1.098.024.
Le province con la percentuale di diserzione più alta sono state Crotone e Vibo Valentia, a seguire Reggio Calabria, Cosenza e Catanzaro.
Alcuni giornalisti non potendo ammettere il fallimento dell’elettoralismo borghese hanno cercato di spiegare la mancata partecipazione della maggioranza degli elettori calabresi facendo leva sullo scarso interesse suscitato dai nomi dei 4 candidati alla presidenza della Regione Calabria che a questo giro hanno ottenuto solo 30.610 voti rispetto i 34.753 dell’elezione precedente. Sarebbe lecito chiedersi come mai la stessa spiegazione non è stata data nel 2020 quando l’astensionismo ottenne il 57,1% o nel 2014 quando registrò il 57,9%. La verità è un’altra ed è sotto gli occhi di tutti: sempre più elettori calabresi, per lo più di sinistra, impugnano spontaneamente la potente arma dell’astensionismo per punire in maniera esemplare le corrotte istituzioni rappresentative borghesi e le politiche fallimentari dei governi locali che specie negli ultimi vent’anni hanno fatto precipitare nel baratro la Calabria peggiorando notevolmente le condizioni di vita e di lavoro della sua popolazione.
 

I risultati delle coalizioni borghesi
Le analisi dei media del regime neofascista, basate sui soli voti validi e non sull’intero corpo elettorale, hanno “smorzato” come al solito la vittoria dell’astensionismo ed esaltato i voti ottenuti dai partiti, dalle liste e dalle coalizioni borghesi.
Basta leggere la nostra tabella dei risultati elettorali per rendersi conto come il “trionfo” in Calabria di Occhiuto e della sua coalizione di “centro-destra” appare gonfiata di circa il 60% perché i 431.675 voti ottenuti pari al 54,5% dei votanti, in realtà corrispondono solo al 22,8% degli elettori.
Forza Italia che si vanta di essere tornata in Calabria primo partito raggiunge il 17,3% sui voti validi, il 7% sul corpo elettorale. Deve ringraziare anche il PD che rispetto al 2020 perde terreno e si deve accontentare del 13,2% sui voti validi, il 5,3% sul corpo elettorale. FdI della fascista Meloni, in Calabria meglio conosciuto come “Fratelli di ‘ndrangheta” riesce a superare la Lega, in costante calo e ferma all’8,4% dei votanti, il 3,4% degli elettori, ma non va oltre l’8,7% dei voti validi, il 3,5% degli elettori.
Non sembra avere sortito grandi effetti il “nuovo corso” del Movimento 5 Stelle guidato da Giuseppe Conte rimanendo sostanzialmente stabile al 6,5% sui voti validi, il 2,6% sul corpo elettorale. In caduta libera la lista civica “Tesoro Calabria” del voltagabbana Tansi a sostegno di Amalia Bruni (eletta consigliere) che dal 5,2% passa al 2,3% dei votanti, lo 0,9% degli elettori.
Per quanto riguarda la coalizione dell’ormai ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris, (non eletto in Consiglio) riesce a raccattare il 16,2% dei voti validi, il 6,8% del corpo elettorale. Chiude, fanalino di coda, l’ex governatore della Calabria Mario Oliverio “palla-palla”, che ottiene nemmeno il 2% dei voti validi.
In conclusione, sono 20 i seggi spettanti alla coalizione vincente di “centro-destra” sulla base dei voti ottenuti nelle 3 circoscrizioni, Nord, Centro e Sud.
Tra i partiti a sostegno di Roberto Occhiuto spicca Forza Italia che ottiene 7 seggi elettorali, seguono Fratelli d’Italia e Lega con 4 ciascuno.
Due seggi a testa per Forza Azzurri e Coraggio Italia, uno per l’Udc.
Il “centro-sinistra” prende in tutto di 7 seggi, 5 al PD e 2 al M5S.

Gli eletti in Consiglio regionale
In verità, la vittoria in Calabria del “centro-destra” che ha avuto campo libero, complice anche la frammentarietà del “centro-sinistra” e l’opposizione del “terzo polo” costituito dall’ex magistrato De Magistris, era stata preannunciata per il semplice fatto che dopo la prematura scomparsa della governatrice Jole Santelli “l’alternanza” al governo della regione tra “centro-destra” e “centro-sinistra” non poteva considerarsi completata.
Dando una prima occhiata ai nomi dei consiglieri eletti si capisce che per il proletariato e le masse popolari calabresi non ci sarà nulla di buono da aspettarsi da questa masnada di furfanti.
Non bisogna meravigliarsi più di tanto se ad occupare gli scranni di Palazzo Campanella troveremo gente come Francesco De Nisi (Coraggio Italia) già oggetto di diverse ordinanze della Dda di Catanzaro e considerato vicino al clan Anello di Filadelfia.
Non gli è da meno Ernesto Alecci (PD) sulla cui testa pendono due richieste di rinvio a giudizio.
Per non parlare poi del leghista Filippo Mancuso finito sotto i riflettori del giudice Gratteri sulle concessioni ai pontili per il porto di Catanzaro Lido.
Dopo 49 anni di nefandezze, il massone Pino Gentile, fratello di Tonino della famiglia dei “Cinghiali” di Cosenza e tra i “venerabili” della loggia di Chiaravallotti e Pittelli, ha pensato bene di lasciare il posto alla figlia Katya Gentile eletta nella lista Forza Italia con 8.091 voti.
A farle compagnia ci sarà Simona Loizzo (Lega), odontoiatra, anche lei figlia di massoni e vicina alle cliniche private dei Greco di Cosenza di cui sicuramente proteggerà gli sporchi interessi.
Tra i riconfermati, oltre a Nicola Irto (PD) ritroviamo il peggio del peggio della politica corrotta calabrese, iniziando dal “pallone gonfiato” Fausto Orsomarso e finendo con l’impresentabile Pino Neri, non a caso entrambi eletti nella lista Fratelli d’Italia.
 

La proposta del PMLI
È evidente che di fronte a tutto questo marciume l’astensionismo da solo non può bastare. Tocca a noi marxisti-leninisti lavorare duramente per qualificarlo in senso rivoluzionario, a prescindere dal vergognoso silenzio stampa riservatoci anche in questa occasione.
Utilizzando il metodo dialettico, non ci stancheremo mai di rivolgerci in particolar modo alle elettrici e agli elettori di sinistra per elevare la loro coscienza politica e combattività anticapitalista affinché l’astensionismo venga concepito consapevolmente come un voto dato al PMLI e al socialismo, l’unica vera alternativa al capitalismo e al potere politico della borghesia.
“L’altra arma politica e organizzativa che dobbiamo sapere usare - indica il compagno Giovanni Scuderi, Segretario generale del PMLI - è quella delle istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo fondate sulla democrazia diretta. Queste istituzioni anticapitaliste unitarie potrebbero essere fin da subito un terreno di discussione tra i partiti della sinistra di opposizione, i partiti e i gruppi con la bandiera rossa e tutte le forze fautrici del socialismo per creare le condizioni per realizzarle”.
Nello specifico questo significa creare un fronte unito più largo possibile continuando a lavorare attivamente all’interno del coordinamento locale delle sinistre d’opposizione per non concedere nulla alla nuova giunta di “centro-destra” che presto andrà a insediarsi alla Cittadella di Catanzaro, innescando la lotta di classe al di fuori delle corrotte istituzioni rappresentative borghesi per difendere realmente gli interessi delle masse lavoratrici e popolari della Calabria.
Evviva, evviva la schiacciante vittoria dell’astensionismo alle elezioni regionali in Calabria!
Creiamo le Assemblee popolari e i Comitati popolari fondati sulla democrazia diretta!
Per la Calabria governata dal popolo e al servizio del popolo!
Per l’Italia unita, rossa e socialista!

13 ottobre 2021