Il discorso di Scuderi è un concentrato dell'esperienza che il PMLI ha maturato in più di 50 anni di lotta contro il revisionismo e per il socialismo
di Alberto Signifredi, simpatizzante di Parma del PMLI
Domenica 12 settembre ho partecipato alla manifestazione organizzata dal PMLI a Firenze per ricordare Mao nel 45° della sua morte, avvenuta il 9 Settembre del 1976 a Pechino.
Qualche mese prima il Partito aveva mandato l'annuncio dell'evento con specificato il tema della commemorazione: "Applichiamo gli insegnamenti di Mao sul revisionismo e sulla lotta di classe per il socialismo", con un discorso tenuto dal Segretario generale Giovanni Scuderi.
Fin dal primo momento mi sono reso conto che gli argomenti trattati sarebbero stati di enorme importanza, perché questi temi sono in effetti il cavallo di battaglia del PMLI e sono alcune delle lezioni principali e fondamentali, teoriche e pratiche, che il presidente Mao ci ha lasciato, a noi e a tutti coloro che lottano contro il capitalismo e l'imperialismo, per il socialismo e il comunismo.
Tra le tante cose giuste della relazione introduttiva della compagna Martenghi e del discorso del compagno Scuderi, voglio sottolineare alcuni passaggi che mi hanno colpito in modo particolare.
La prima cosa che mi ha impressionato è stata la breve ma significativa biografia del compagno Scuderi. Una vita intensa la sua, dedicata alla politica e alla ricerca di un autentico Partito marxista-leninista, alla sua fondazione, ispirato e formato dal marxismo e dal conseguente pensiero di Mao, che in quegli anni inaugurava la Grande Rivoluzione Culturale Proletaria in Cina per combattere la borghesia all'interno del Paese e del Partito. Uno stile di vita quello di Scuderi di un autentico militante marxista-leninista, esente da qualsiasi opportunismo, che ha sempre dato tutto sé stesso per la causa del socialismo in Italia e nel mondo. Quindi risulta chiaramente comprensibile il suo ruolo di Segretario generale, che ricopre ininterrottamente dal 1977, in quanto massima espressione del marxismo-leninismo-pensiero di Mao in Italia e non solo.
Nel suo intervento il compagno Scuderi fa un'analisi a tutto campo sul revisionismo all'interno del movimento comunista internazionale, rifacendosi alle analisi di Mao, dopo il colpo di Stato di Krusciov nel 1956, alle successive battaglie ideologiche antirevisioniste del PCC verso il PCUS e alla concomitante lotta contro il revisionismo all'interno della Cina. Una dissertazione lucida quella di Scuderi, che non risparmia giustamente il revisionismo del PCI, ribadendo che le radici di questo partito non sono mai state autenticamente marxiste-leniniste fin dalle origini, quando ancora si copriva dietro la Rivoluzione d'Ottobre per poi gradualmente cambiare tattica e strategia, supportato dal pensiero di Gramsci, che mai fu un autentico materialista e che ispirerà con i suoi scritti dal carcere il "partito nuovo" di Togliatti e poi di Berlinguer, che trasformeranno il partito nel gendarme della Costituzione del '48 e che negli anni successivi si metterà direttamente al servizio della borghesia italiana (PDS/DS/PD).
Altro punto importante è il passaggio in cui Scuderi accenna ai rapporti con la Cina e il PCC dopo la morte di Mao. Coerentemente il PMLI non diede corda al partito di Hua Guofeng e Deng Xiaoping, rompendo le relazioni col partito cinese ormai dominato dai revisionisti che in breve restaureranno il capitalismo in Cina e riallacceranno i rapporti con il PCI.
Nel discorso il Segretario rinnova l'appello ai partiti con la bandiera rossa e la falce e il martello ad aprire un grande dibattito sul futuro dell'Italia e sulla prospettiva socialista, avendo come punto di riferimento la proposta di socialismo del PMLI formulata al 3° Congresso nazionale del Partito. Questa proposta destinata a un ampio gruppo di partiti, con una parte dei quali il PMLI già collabora, è una iniziativa seria e lungimirante e se ancora non ha avuto risposte dagli interlocutori a cui è rivolta, senz'altro non potrà essere ignorata nel lungo periodo. E nella prospettiva di un dibattito con altre forze che si richiamano al socialismo il contenuto del lungo saggio del compagno Scuderi arma ulteriormente il Partito delle idee giuste che derivano dalle battaglie di Mao contro il revisionismo moderno, per tenere testa a tutti i partiti o movimenti che si ispirano ai richiami fallimentari del vecchio PCI, o al bisogno di "rifondare il comunismo", oppure si nascondono dietro il "socialismo di mercato" cinese, o al nazionalismo di Josè Marti e al cosiddetto "socialismo del XXI secolo". La cultura politica del Partito è pienamente attrezzata per affrontare questo grande confronto all'interno dei partiti e movimenti che hanno la prospettiva del socialismo nei loro programmi.
Il discorso del compagno Scuderi è un concentrato di tutta l'esperienza che il Partito ha maturato in più di cinquantanni di lotta contro il revisionismo e per il socialismo ed è la testimonianza pratica che il PMLI è il degno continuatore del pensiero del presidente Mao in Italia.
20 ottobre 2021