Milano
Presidio contro la giunta regionale del fascioleghista Fontana e la nuova controriforma sanitaria privatistica
“La Salute non si vende, la Sanità Pubblica si difende”
Presente il PMLI che rilancia la petizione nazionale “Per una sanità pubblica, universale, laica, gratuita”
Redazione di Milano
Sabato 23 ottobre si è svolta una manifestazione statica in piazza Duomo, indetta dal Coordinamento Lombardo per il Diritto alla Salute Dico 32 e da Medicina Democratica, in occasione del dibattito sulla revisione della legge sanitaria, legge regionale 23/2015 al fine di sollecitare le forze politiche, sindacali e le realtà dell’associazionismo per convergere su una piattaforma unitaria che condivida alcuni dei 22 punti che contengono le richieste fondamentali per un’alternativa alla disastrosa e criminale politica sanitaria della giunta regionale lombarda guidata dal fascioleghista Attilio Fontana, oltre che per dare continuità alla richiesta di commissariamento di un anno e mezzo fa, reclamata a gran voce dalle masse lavoratrici e popolari, tramite la manifestazione svoltasi il 26 giugno 2020 dal titolo “Salviamo la Lombardia”, alla quale aveva aderito e partecipato anche il PMLI.
Il presidio ha visto migliaia di partecipanti, provenienti da diverse parti della Lombardia. Nel ricordo degli oltre 35mila morti di Covid-19 sono state posizionate a terra centinaia di candele bianche accese.
Il PMLI, dopo aver inviato la propria adesione alla manifestazione, era presente con militanti della Cellula “Mao Zedong” di Milano sotto la rossa bandiera del Partito, tenendo ben alto il cartello con le riproduzioni dei manifesti “Contro il governo Draghi del capitalismo della grande finanza e della UE imperialista per il socialismo il potere politico del proletariato e per difendere gli interessi del popolo” e “Firma e fai firmare la petizione riconquistiamo il diritto alla salute!” (Per una sanità pubblica, universale, laica, gratuita!), riportati anche nei “corpetti”; sono state diffuse centinaia di copie del volantino che promuoveva la suddetta petizione che ha riscosso vivo interesse tra i partecipanti.
Tra i partiti con la falce e il martello, oltre al PMLI c’era il PRC, mentre tra i partiti governativi SI, M5S e il PD interessati soprattutto ad accreditarsi presso i sostenitori della sanità pubblica in vista delle elezioni regionali del 2023. Tra i sindacati: CGIL e COBAS.
Vari gli interventi, tra i più significativi, quello del Dottor Alessandro Lanzani, coordinatore del progetto “Medicina solidale” un servizio di consulenza medica online gratuito, creato durante il lockdown, che ha posto l’accento sull’introduzione nella nuova legge del Comma Bis che prevede l’equiparazione ancora più stringente tra sanità pubblica e sanità privata. Poi è stata la volta di Giulio Franchini di ARCI Milano che ha ricordato la gestione delinquenziale dell’emergenza sanitaria, da parte del sindaco Giuseppe Sala il quale pubblicava sui social “Non abbiamo paura, Milano non si ferma” e di come su pressione di Confindustria, non sia stata istituita la zona rossa in val Seriana, tenendo aperte le attività produttive, per non fermare i loro profitti, ed ha dichiarato: “La supremazia del diritto di arricchirsi ha prevaricato il diritto alla vita e alla salute, riconducendo al modello: produci, consuma e crepa”.
Incisivo l’intervento di Vittorio Agnoletto dell’Osservatorio Coronavirus, che ha denunciato: “I 35.000 morti di Covid, nella nostra Regione, il maggior numero di decessi in Italia, sono stati causati dal modello lombardo incentrato sul profitto di Fontana e della sua giunta, che sono stati gli autentici artefici criminali della strage di morti per Covid, oltre che di quelli deceduti per patologie non curabili in piena emergenza pandemica, Fontana e la sua giunta devono andarsene!”.
27 ottobre 2021