Saluto del PMLI al Congresso dell'ANPI sezione “Martiri di Berceto” di Rufina (Firenze)
L'ANPI riesca ad essere di giusto orientamento per gli antifascisti e i democratici, e per le nuove generazioni

 
Care compagne e compagni,
care amiche e amici della Sezione “Martiri di Berceto” di Rufina,
la Cellula “F. Engels” della Valdisieve del Partito marxista-leninista italiano, che ha le sue origini proprio a Rufina, vi ringrazia dell'invito, vi porta il suo saluto militante e vi augura buon lavoro affinché possiate dare un valido contributo di persone, idee e di proposte al 17° Congresso nazionale dell'ANPI, un’ssociazione che rappresenta oggi più che mai un prezioso e irrinunciabile strumento per la difesa della memoria della Resistenza partigiana, da tempo insidiata e minacciata dal revisionismo storico oggi dilagante, nonché per riunire, educare e organizzare sempre nuove generazioni di antifascisti militanti, affinché il mostro del fascismo non debba mai più prevalere in Italia.
Questo pericolo, al di là delle minimizzazioni, è purtroppo costantemente presente, come dimostra la storia del nostro Paese dalla Liberazione ad oggi, costellata di dure e anche sanguinose battaglie antifasciste: dalle lotte di piazza contro il governo Tambroni agli anni della “strategia della tensione”, dal terrorismo nero e sedicente “rosso” manovrati dai servizi segreti interni e stranieri, fino all'attuale dilagare incontrollato nelle città e nei territori, di organizzazioni dichiaratamente fasciste, xenofobe e razziste, come Casapound, Casaggì e Forza nuova.
Solo una settimana fa abbiamo assistito all'assalto squadristico fascista alla sede nazionale della Cgil, con la conseguente devastazione. Assalto che ricorda sinistramente gli assalti alle sedi dei sindacati e dei partiti antifascisti delle squadracce mussoliniane.
Questa infame, intimidatoria e provocatoria azione squadristica, programmata ed eseguita da Forza Nuova, non colpisce solo la Cgil ma l'intero movimento sindacale e delle lavoratrici e dei lavoratori. Tutti i democratici e gli antifascisti si sono stretti attorno alla Cgil dando vita a una splendida manifestazione con 200 mila presenze che ha chiesto a gran voce a governo e parlamento lo scioglimento dei gruppi neofascisti e neonazisti, come prevede la Costituzione. Purtroppo pare che, per l'ennesima volta, nonostante i proclami, nulla si faccia in concreto. Traiamone le dovute considerazioni.
Il governo del banchiere massone Draghi, al servizio del capitalismo, dovrebbe però ritirare immediatamente il decreto sul green pass perché le lavoratrici e i lavoratori che sono contrari non possono e non devono essere sospesi dal lavoro e privati del salario. Il lavoro non si può negare a nessuno e per nessun motivo. Va difeso e tutelato a ogni costo. In ogni caso i tamponi devono essere gratuiti.
Precisiamo che noi siamo a favore dei vaccini e vorremmo che fossero aboliti i brevetti affinché tutti, in ogni angolo del mondo possano vaccinarsi contro il Covid, ma anche contro altre malattie debellate in “occidente”, ma che mietono centinaia di migliaia di vittime nelle aree del mondo più povere. Stesso discorso per le cure, inaccessibili alla metà della popolazione mondiale.
Oggi tuttavia c'è anche un pericolo fascista più subdolo e più difficile da riconoscere e combattere, ed è quello che muove dall'interno delle cosiddette istituzioni democratiche, attraverso leggi impopolari e con le “controriforme” costituzionali promosse trasversalmente nell'ultimo decennio da Berlusconi, da Renzi, ed infine nel 2020 dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega sulla riduzione dei parlamentari, che noi non abbiamo esitato a definire di stampo piduista e quindi neofascista.
Pensiamo infatti che ci sia un unico filo nero che le leghi, e che sia lo stesso filo nero riconoscibile nel “piano di rinascita democratica” della P2. Perciò prendiamo atto con soddisfazione che il Comitato nazionale dell'ANPI si sia schierato in tutti i casi a favore del “No”, dando un contributo fondamentale anche in Valdisieve, e in particolare a Rufina con l'impegno dei vostri iscritti e delle vostre iscritte.
Un filo nero trasversale che da tempo capovolge, riscrive, la verità storica utilizzando il cavallo di Troia del “Giorno del ricordo” attraverso il quale la quasi totalità dei partiti parlamentari e anche le massime cariche dello Stato, invertono vittime e carnefici, riabilitando di fatto il fascismo e criminalizzando allo stesso tempo i partigiani jugoslavi e italiani. Bene che anche l'ANPI vigili e risponda a questo vigliacco processo di revisionismo storico.
I marxisti-leninisti italiani non credono però che la lotta contro l'attuale regime neofascista mascherato da “democratico” si esaurisca nella sola difesa della Costituzione del 1948: sia perché ritiene che questa non esista più di fatto, essendo stata ormai distrutta pezzo per pezzo dai governi e dai partiti borghesi, sia perché il nostro orizzonte è il socialismo, il cambiamento radicale di questa società capitalista basata sullo sfruttamento, il profitto, lo strapotere della grande finanza, l'ingiustizia sociale e le guerre imperialiste.
Per fare un esempio, vorremmo sottolineare che uno tra i tanti articoli già cancellati di fatto dalla Costituzione è l'articolo 11, quello che dice che l'Italia ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Dalla guerra del Golfo in poi, promossa dall'imperialismo americano a cui partecipò anche l'Italia di Andreotti, mille volte è stato stracciato l'articolo 11. Poi Afghanistan, Libia, Jugoslavia e contingenti militari in decine di Paesi del mondo, governi fantoccio e divisioni politico-religiose fomentate dagli invasori per dominare meglio il popolo di turno, sono le cause che hanno portato alla nascita dello Stato islamico e dei talebani e all'incendio di tutta la regione con sofferenze indicibili per le popolazioni coinvolte.
Bisogna capire questo, capire che è la barbarie dell'imperialismo che genera barbarie. Se si vuole la pace, se si vogliono evitare le rappresaglie terroristiche, non c'è altra strada che smetterla di ingerirsi, bombardare e invadere. Occorre lasciare che i popoli risolvano da soli i loro conflitti interni. Se li si vuole aiutare ci sono le Ong, come Emergency e altre, e l'accoglienza per i profughi e i migranti.
Se si vuole la pace occorre riconoscere tutte le parti in causa e trattare con tutti, senza demonizzare pregiudizialmente nessuno. Altrimenti si alimenta solo la spirale guerra imperialista-terrorismo. Una terza via non esiste.
Care compagne e compagni, care amiche e amici,
sappiamo che la sezione ANPI di Rufina è particolarmente sensibile e attiva sui temi accennati, come su tanti altri di vitale importanza le masse popolari e per mantenere vivi gli insegnamenti della Resistenza, come il diritto al lavoro, il diritto alla casa e, ovviamente, l'antifascismo. Noi continueremo a dare il nostro sincero e trasparente contributo.
Vi auguriamo e ci auguriamo che questi temi trovino una vasta eco e siano ampiamente dibattuti, senza preconcetti e con spirito aperto in sede congressuale, perché c'è molto bisogno di chiarirci le idee su questioni così controverse e complesse, aprendo anche una discussione sul futuro del nostro Paese, in modo tale che l'ANPI non solo rinsaldi e rinfreschi la sua linea e le sue tradizioni antifasciste, ma riesca anche ad essere di giusto orientamento per gli antifascisti e i democratici, in particolare per le nuove generazioni.

 

Il Segretario della Cellula “F. Engels” della Valdisieve
Rufina, 23 ottobre 2021