Nella capitale blindata
Migliaia di studentesse e studenti in corteo contro il G20 imperialista
"Senza futuro, conquisteremo il presente"
In preparazione alla Cop26 di Glasgow, si è tenuto il G20 dei potenti del mondo in una Roma blindata dalle misure proposte dal prefetto e dalla Ministra degli interni Lamorgese.
Più di 8 mila gli agenti in servizio: 5.296 unità di rinforzo fra poliziotti, carabinieri, finanzieri e esercito, senza farsi mancare tiratori scelti e pompieri del gruppo Nbcr specializzati nel biologico, chimico e nucleare; inoltre nei due giorni del summit spazio aereo interdetto e controllato dall'Aeronautica e dagli elicotteri della Polizia, e da terra dalla contraerea anti-droni ad onde elettromagnetiche.
Oltre alla zona rossa di una decina di km quadrati intorno alla “Nuvola”, sede del summit, sono state realizzate altre zone rosse a macchia di leopardo intorno agli obiettivi considerati “sensibili”, chiusure al traffico e divieto di sosta in grandissime aree cittadine, nonché la chiusura di numerose stazioni metro fino al 1 novembre.
Un “esercito” nelle strade, armato fino ai denti, per difendere i capi di Stato e i loro ministri “venditori di fumo” dalle masse popolari che essi stessi, sulla carta, dicono di rappresentare, ma che in realtà temono, ben consci di quello che in realtà stanno facendo di giorno in giorno.
Sono infatti le loro politiche antipopolari e liberticide, che li rendono responsabili della disoccupazione, della povertà e della fame, delle guerre di conquista per la spartizione e per il dominio del mondo, del colonialismo e di tutte le disuguaglianze sociali, territoriali e di genere.
Un cartello imperialista – il G20 - la cui opera è causa principale del riscaldamento climatico globale, della devastazione ambientale del Pianeta, delle migrazioni, del razzismo e del fascismo, e anche della pandemia, diretta conseguenza del capitalismo che ha fatto e continua a devastare la terra, depredando le risorse naturali, inquinando, usando la scienza in modo distorto e innaturale, e perchè considera la vita umana, di tutti popoli del mondo, solo come merce al servizio del profitto.
Per questo anche le masse popolari italiane stanno pagando duramente le scelte criminali di tagli e privatizzazioni, di impoverimento della sanità pubblica, fino ad arrivare al mantenimento vergognoso dei brevetti sui vaccini, a partire proprio da quello contro il Covid19.
In questo contesto, ben conosciuto dagli antimperialisti di tutto il mondo, venerdì 29 ottobre oltre 5 mila giovani, studentesse e studenti coordinati dalle organizzazioni studentesche, si sono dati appuntamento al Circo Massimo dove è partito il primo corteo di questa due giorni di mobilitazione che ha raggiunto il Ministero dell'Istruzione in viale Trastevere.
“Conquistare il presente” è stata la parola d'ordine rilanciata dai ragazzi e dalle ragazze; “Siamo il futuro senza futuro”, “Scuola, spazio, socialità. Ci riprendiamo tutto” erano le frasi scritte su alcuni striscioni in testa al corteo.
In piazza gli studenti di oltre 20 istituti della capitale, che hanno intonato slogan e cori; fra i più significativi “G20 G20! Noi ne vogliamo 21, uno per la scuola sennò non c'è futuro!” intonato dagli studenti del Machiavelli, oppure “Chiediamo diritti, ci danno polizia, è questa la loro democrazia” accompagnato dal canto di “Bella Ciao”, urlato dalle delegazioni studentesche del Montale e del Manara. Durante il percorso, in particolar modo dove il concentramento delle forze di polizia era più folto, sono stati lanciati anche molti slogan antifascisti.
Temi, in generale, che vanno oltre la scuola e l'istruzione: "Siamo in piazza per portare all'attenzione la nostra elaborazione dei temi – spiega un rappresentante della Rete degli studenti medi - in primo luogo l'accesso alla scuola pubblica, l'accesso universale ai vaccini e alle cure mediche e soluzione vere e immediate all'emergenza climatica (…) Qui in questo corteo c'è la frustrazione di tutta una generazione: noi dimenticati nel mondo del lavoro e nella pandemia.”.
In piazza sono scesi anche gli studenti di Fridays For Future, il gruppo di giovani che, sotto la spinta dell’attivista per il clima Greta Thunberg, chiede un reale e concreto intervento da parte dei leader delle nazioni che più contribuiscono con il loro inquinamento al surriscaldamento globale.
Le loro rivendicazioni al G20 capitolino sono quelle che essi porteranno anche in Scozia; nello specifico l'abbandono immediato della produzione di energia da fonti fossili compreso il gas, l'avvio di piani reali di transizione e riconversione ecologica, l'immediata cancellazione del debito dei paesi più poveri, la distribuzione del “Green Fund” a fondo perduto ovvero i 100 miliardi che le nazioni storicamente responsabili delle emissioni si sono impegnati a dare ai Paesi in via di sviluppo, e l'immediata chiusura del mercato dei Crediti di Carbonio che rappresenta solo la nuova frontiera della speculazione borsistica sull'ambiente.
I giovani attivisti per il clima, in piazza hanno dichiarato di manifestare in corrispondenza del G20 “per arricchire anche il corteo di sabato 30 ottobre di vertenze ecologiste” e di partecipare all'assemblea dei movimenti, prevista per domenica 31 ottobre presso il Teatro Garbatella a Roma.
Alcuni passi sono stati fatti, tanti sono ancora da fare; la nuova generazione di ambientalisti e ambientaliste c'è ed è forte e viva, e saprà essere tanto più incisiva quanto riuscirà, nel più breve tempo possibile, a legare la lotta contro il riscaldamento globale e contro le ingiustizie sociali che esso genera, alla lotta di classe contro il capitalismo per il socialismo.
3 novembre 2021