Centinaia in piazza a Biella per protestare contro l'affossamento in Senato del ddl Zan contro l'omotransfobia
Dal corrispondente dell'Organizzazione di Biella del PMLI
Il 5 novembre nella centrale via Italia si sono dati appuntamento centinaia di biellesi per manifestare tutta la loro rabbia nei confronti delle senatrici e senatori che lo scorso 27 ottobre, con voto segreto, hanno affossato il disegno di legge Zan sull'omotransfobia.
L’associazione “Il Groviglio”, la comunità Lgbtqi+ e la Biella democratica e progressista, però, hanno dato una chiara risposta a tali squallidi giochetti politici del palazzo indicendo una partecipata manifestazione. Presenti tantissime giovani studentesse e studenti, la CGIL biellese, l’ARCI col Presidente, compagno Valter Clemente, l’ANPI provinciale e le compagne e i compagni del Partito della Rifondazione Comunista e l’Organizzazione di Biella del Partito marxista-leninista italiano che hanno mostrato le bandiere rosse con la falce e il martello.
Gli interventi, tutti condivisibili e applauditissimi, hanno raccontato le vili aggressioni di stampo omofobo e fascista che molti membri della comunità Lgbtqi+ hanno subito negli anni e hanno urlato a gran voce che la conquista dei diritti civili deve essere strettamente legata alla conquista dei diritti sociali. Appassionato intervento di Greta Cogotti, del PD biellese, che ha denunciato l’affossamento del ddl Zan e ribadito che “Nessuno deve aver paura di essere aggredito o giudicato per l’espressione della propria identità di genere”. Discorso conclusivo del presidente dell’associazione “Il Grovigio” di Biella, Alessandro Rizzi, che ha sottolineato “Abbiamo manifestato, abbiamo parlato, abbiamo fatto sentire chiaramente la nostra voce, per una civiltà diversa e inclusiva”.
10 novembre 2021