Nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti truccati a Salerno
Il governatore campano De Luca indagato per concorso in corruzione
Redazione di Napoli
La bufera giudiziaria che si è abbattuta sul Consiglio regionale della Campania e sul comune di Salerno agli inizi di ottobre ha coinvolto, oltre all’arrestato consigliere regionale Nino Savastano (PD) e all’attuale neopodestà di Salerno, Vincenzo Napoli, da qualche giorno anche il governatore della Campania Vincenzo De Luca (PD), in ordine ad alcuni appalti pubblici gestiti da sedicenti cooperative, destinate al recupero dei lavoratori disagiati.
La Procura di Salerno, guidata dal procuratore capo Giuseppe Borrelli, ha disposto lo scorso venerdì 5 novembre la proroga delle indagini preliminari per De Luca, indagandolo per concorso in corruzione. Già su Il Bolscevico
n. 37/21 avevamo denunciato lo scandalo che ha riguardato a vario titolo circa 30 persone che trattavano di appalti milionari per la manutenzione del patrimonio pubblico dall’importo di circa 200mila euro ciascuno per un totale di 1,6 milioni di euro l’anno attribuiti a otto cooperative ritenute tutte riferibili all’imprenditore Zoccola. L’ordinanza del Giudice per le indagini preliminari di Salerno ha parlato chiaramente di “un sistema che ha radici lontane nel tempo e che trae linfa vitale dalla partecipazione di esponenti della politica locale che, di tale impianto, si avvantaggiano per scopi personali ed elettorali”.
Accanto a queste figure spiccano quelle di “altri pubblici funzionari ed esponenti politici i quali a vario titolo, con diverse responsabilità, hanno reso possibile il consolidarsi del monopolio in capo al gruppo imprenditoriale, con reciproci vantaggi”.
10 novembre 2021