Lettere
Insieme potremo rendere l'Italia socialista, seguendo la teoria e la pratica dei Maestri
Ho letto con piacere le parole del compagno Giovanni Scuderi alla Commemorazione di Mao, e mi trovo molto d'accordo con quello che afferma. Ritengo che sia un uomo che conosce benissimo il marxismo-leninismo-pensiero di Mao, un vero faro di luce per il proletariato internazionale.
Vorrei poter influire sulla storia del proletariato internazionale, essere una piccola avanguardia rossa. Vorrei vedere le strade pulite, piene di statue e manifesti che ritraggono i Maestri del proletariato. Vorrei che il potere passasse in mano al proletariato, così come la ricchezza, che dovrebbe appartenere al popolo. Vorrei una sanità efficiente e all'avanguardia, delle scuole funzionanti e all'altezza di garantire un'istruzione a misura d'uomo, una società realmente giusta, basata sui valori del marxismo-leninismo. Una società dove sia l'essere umano al centro, e non il carrierismo sfrenato e l'edonismo.
Sono pronto a manifestare e fare volantinaggio, la causa della liberazione delle masse è la mia causa, e voglio combattere fino in fondo per essa. Voglio rovesciare insieme ai compagni questo sistema borghese corrotto, e vedere sorgere la dittatura del proletariato. Avevo ripreso gli studi, ma li ho interrotti perché non riuscivo a stare al passo con le materie, e mi sento molto triste per questo, ma non importa, chiuso un capitolo della vita se ne apre un altro.
Per me ha la massima importanza poter entrare in azione, e condurre la lotta insieme agli altri compagni. Credo veramente che insieme potremo rendere l'Italia uno Stato socialista, sulla linea della teoria e della pratica di Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao.
Voglio vedere issata la bandiera con falce e martello su ogni città dello Stivale, e poi del mondo.
Angelo - Palermo
Grazie per avermi fatto conoscere un altro contributo prezioso di Mao
Volevo ringraziarvi del prezioso contributo apparso sull'ultimo numero del nostro amato giornale dal titolo "Sullo sviluppo ininterrotto della natura e dell'umanità". Un passaggio del pensiero del nostro Maestro Mao che non conoscevo e che ho apprezzato enormemente. Poche righe che ho letto e riletto per arrivare ad apprezzarne e comprenderne a fondo il significato. Avendolo alfine compreso, auspico che i sinceri anticapitalisti abbiano la possibilità di leggerlo e trarne il conseguente insegnamento, atto fondamentale in questo contesto storico.
Grazie Maestro Mao, grazie al PMLI. Senz'altro, vinceremo!
Andrea Bartoli, operaio del Mugello (Firenze)
Vorrei mettermi in contatto col PMLI per iniziare la mia militanza
Sono un giovanissimo studente ed è da un po' che osservo il sito del vostro Partito.
Ho trovato molte similitudini tra la mia linea di pensiero e la vostra e vorrei mettermi in contatto con la Cellula più vicina per iniziare la mia militanza.
Ray - provincia di Brindisi
Occorre saper analizzare le mutazioni capitalistiche
L'estinzione, traumatica, rapida e repentina, del mondo contadino, della civiltà rurale, delle borgate sottoproletarie di cui scriveva Pier Paolo Pasolini, scomparsa avvenuta nell'arco storico di un decennio, tra l'inizio degli anni '60 e la prima metà dei '70, un periodo intenso, in cui esplose il benessere di massa, prodotto di quel "boom economico" di cui io stesso sono "figlio" (essendo nato nel 1964, appartengo alla generazione ribattezzata dei "baby boomer"), fu una sorta di transizione epocale e brutale, di mutazione antropologica che ha stravolto l'identità culturale e la composizione sociale di una nazione, intesa come "media" delle diverse culture di classe, dei dominanti e dei dominati. La mutazione antropologica degli Italiani fu favorita e caldeggiata con vigore dall'avvento di quel "potere senza volto" di cui già parlava Pasolini. Si tratta di un potere economico nuovo, cinico e feroce, che non ha esitato a disfarsi dei "valori" etici e morali più tradizionali, cioè la religione, la famiglia, la patria, di cui pure si erano avvalsi, sia il regime clerico-fascista di Mussolini, sia nei 30/40 anni successivi, il regime democristiano.
Negli anni successivi, tra gli anni '90 e il primo decennio del Duemila, il regime berlusconiano costituì lo sbocco più "logico e naturale" di quel potere non più tanto nuovo, il cui strumento principale di propaganda e di affermazione è la pubblicità commerciale e televisiva. Oggi è in atto un'altra, profonda rivoluzione capitalista, i cui contorni sono indefiniti e ancora da decifrare, cogliere e approfondire, come seppe fare Pier Paolo Pasolini oltre 46 anni fa. Oggi servirebbe l'ausilio di un analista acuto, quasi "profetico", di un osservatore assai geniale, audace e lungimirante, quale fu Pasolini. Il sottoscritto è solo un modesto, umile opinionista.
Lucio Garofalo - Lioni (Avellino)
17 novembre 2021