Nonostante le restrizioni fasciste del governo Draghi e del ministro Lamorgese
Migliaia di precari e disoccupati in piazza a Napoli
Partecipazione attiva del PMLI

Redazione di Napoli
Sabato 13 novembre a Napoli nel primo pomeriggio c’è stata una partecipata e combattiva manifestazione organizzata dal Movimento disoccupati “7 Novembre”, con l’importante adesione del Si cobas, del Comitato popolare della Zona Est di Napoli, del Laboratorio politico Iskra, attivisti del Comitato popolare della Zona Ovest di Napoli dei migranti per il permesso di soggiorno, del Fronte della Gioventù Comunista, dei Carc. La Cellula “Vesuvio Rosso” di Napoli del PMLI è stata attiva nel corso dell'intera manifestazione, sia tra i disoccupati che con la bandiera del Partito.
Il corteo ha sfidato senza mezzi termini le restrizioni fasciste imposte dal governo Draghi e dal ministro dell’Interno Lamorgese, nonostante che il Comitato per l’ordine e la sicurezza napoletano si era nuovamente riunito venerdì per decidere le modalità di applicazione del provvedimento restrittivo al diritto di manifestare facendo diventare off limits ai disoccupati via Toledo, tra largo Berlinguer e piazza Trieste e Trento, via Chiaia, sul lungomare e zona Decumani. Nonostante le restrizioni, disoccupati, precari e sindacato di base si sono dati appuntamento nei pressi di Piazza Mancini, hanno attraversato piazza Garibaldi e percorso il Rettifilo per arrivare nei pressi di piazza Bovio.
Migliaia, probabilmente 3mila con alla testa il Movimento “7 Novembre” ad aprire il corteo: “Basta con la repressione per chi si batte per i propri diritti come il lavoro - ha ricordato un manifestante - non saranno certo che siano proletari, sottoproletari, studenti a pagare la crisi”. Alcuni partecipanti no green pass ricordano che se “il problema è la pandemia allora occorre accesso alla sanità pubblica per tutti e ambienti di lavoro sicuri. Sì al vaccino per tutti ma siamo contrari al green pass come strumento di distrazione di massa”. Eduardo Sorge del Movimento “7 Novembre” ricorda: “sono sette anni che manifestiamo in una città dove le politiche per il lavoro sono assenti da almeno trent’anni: se la lotta per il salario è un’estorsione, allora è un disegno criminoso che continueremo a portare avanti”.
Forte anche il richiamo dei Comitati popolari, soprattutto quello della zona Est che, intervistati da “Il Bolscevico” , hanno detto: “Siamo d’accordo con la vostra posizione su De Magistris che ha abbandonato le periferie, soprattutto la zona orientale con il bellissimo porto di Vigliena che oggi è inutilizzabile, incluso le spiagge dove c’è addirittura il divieto di elioterapia talmente è diffuso l’inquinamento”, aggiungendo: “Avevamo dubbi sulla vecchia giunta che inizialmente ci sembrava amica con la storia della democrazia partecipata. Abbiamo ancora più dubbi su quella attuale con Manfredi, speriamo di sbagliarci”.
Noi aggiungiamo che l’ultima parola spetterà comunque ai Comitati popolari di zona sulle questioni attinenti ai problemi delle periferie urbane; come spetterà l’ultima parola ai disoccupati nella loro lotta per avere un lavoro stabile, a salario pieno, a tempo pieno e sindacalmente tutelato.


17 novembre 2021