Per impedire la chiusura di Gaggio Montano (Bo) e il licenziamento collettivo
I 220 lavoratori della Saeco picchettano i cancelli
“Noi da qui non ce ne andiamo fino a quando non ci ridanno il nostro posto di lavoro”
Al grido di “noi da qui non ce ne andiamo fino a quando non ci ridanno il nostro posto di lavoro”, le 220 lavoratrici e lavoratori della Saga Coffee di Gaggio Montano in provincia di Bologna a partire dal 4 novembre picchettano i cancelli della fabbrica per lottare contro i licenziamenti e la chiusura della storica fabbrica che produce macchine da caffè per l'ufficio che vuole spostare tutta la produzione in Romania.
Una delocalizzazione, l'ennesima, che in nome del massimo profitto capitalista getta sul lastrico altre centinaia di famiglie come sta avvenendo in decine di altre vertenze di questo genere aperte dal Nord, al Centro e Sud Italia con alla testa la Giannetti Gomme di Brescia, la Gkn di Firenze e la Wirpool di Napoli, tanto per citare i casi più eclatanti.
Coraggiosa e determinata la risposta delle lavoratrici e dei lavoratori con alla testa le operaie che sono oltre l'80% del personale, che hanno immediatamente deciso il picchettaggio dei cancelli impedendo il transito di qualsia merce sia in entrata che in uscita dallo stabilimento.
"Siamo qui giorno e notte a presidiare l'azienda per la quale ho dato tutto e non mi sarei immaginata di finire a dormire qui davanti alla mia età" denuncia una lavoratrice di 47 anni con un mutuo e un figlio piccolo.
Il gruppo Evoca, cui fa capo la Saga Coffee, nei giorni scorsi ha comunicato a tutti i lavoratori che entro il 31 marzo cesserà la produzione e entro dicembre 2022 chiuderà lo stabilimento.
Per i sindacati di categoria Fim Fiom e Rsu si tratta di: "Un atto di sciacallaggio nei confronti dei lavoratori, nonché una vera e propria violenza verso il territorio che non siamo disposti ad accettare" e sottolineano che il vero motivo degli “inevitabili licenziamenti” annunciati dalla Saga Coffee è la delocalizzazione della produzione. "Basta fare una semplice ricerca di mercato sulle macchine da caffè espresso per capire quanto questo settore sia fortemente in crescita in tutto il mondo. Quindi non può che esservi un'unica motivazione: quella di delocalizzare in Romania la produzione di Gaggio Montano, al solo fine di trarne un maggior profitto". Una denuncia che però fa pugni col fatto che appena pochi mesi fa, nel 2020, proprio Fim Fiom e Rsu avevano sottoscritto coi vertici dell'azienda un accordo al ribasso che prevedeva uscite volontarie, circa 50, finalizzato a mettere in sicurezza lo stabilimento di Gaggio Montano dichiarato, dalla stessa Saga Coffe, strategico all'interno del gruppo.
Segno evidente che la linea politica e sindacale e gli strumenti di lotta messi in campo dai confederali sono fallimentari e finiscono sempre per favorire gli interessi dei padroni e mai quelli dei lavoratori.
17 novembre 2021