L'Italia di Draghi spende 100 milioni di euro per tre bombardieri volanti
Alla vigilia della firma del Trattato del Quirinale, il Trattato firmato da Draghi e Macron il 26 novembre che rappresenta la sintonia tra Parigi e Roma per egemonizzare l'Ue imperialista, si sono incontrati sempre a Roma il ministro della Difesa Lorenzo Guerini e la collega francese Florence Parly che tra le altre hanno "trattata e condivisa la necessità di continuare a rafforzare l’impegno congiunto nei teatri operativi e nelle aree di crisi, con particolare attenzione all’area del Mediterraneo, del Sahel e del Golfo di Guinea", sottolineava un comunicato ministeriale. Dal quale abbiamo l'ennesima conferma che l'imperialismo italiano con Draghi prosegue e sviluppa una politica estera e militare aggressiva e interventista nel cosiddetto Mediterraneo allargato, fino al Golfo di Guinea. E per farlo ha bisogno di adeguati strumenti militari, del tipo i tre nuovi bombardieri volanti che a breve il governo potrà ordinare, spendendo senza batter ciglio un centinaio di milioni di euro.
Sta infatti per concludersi l'iter parlamentare del decreto che autorizza lo stanziamento del bel pacchetto di euro per ordinare la trasformazione di tre C-27 nella versione MC-27J Praetorian, le cosiddette cannoniere volanti, che era stato varato nella seduta del consiglio dei ministri del 28 ottobre scorso e esaminato e liquidato con parere favorevole al Senato dalle Commissioni Bilancio e Difesa.
Il progetto non è nuovo, lo aveva avviato già nel 2013 l'allora governo Letta per rispondere alla richiesta dello Stato Maggiore della Difesa di potenziare la macchina bellica dell'imperialismo italiano, allora impegnata nella guerra in Afghanistan, con l'installazione sugli aerei cargo C-27 di un cannone a ripetizione che li avrebbe trasformati in una cannoniera volante sul modello di quelle impegnate dall'imperialismo americano nella guerra persa in Vietnam. Il progetto si fermò alla costruzione di un solo prototipo consegnato alla 46^ Brigata aerea di Pisa. Il passo è breve dal supporto ipotizzato dalla Difesa per i corpi speciali impegnati nella guerra in Afghanistan verso quello per le forze speciali da impiegare nelle nuove aree di interesse militare per l'imperialismo italiano a cominciare dal Sahel, lo scenario immediato dove possano essere usati il cannone a ripetizione Gau-23 Bushmaster prodotto dall’americana Alliant Techsystem (ATK) che spara proiettili calibro 30 a un ritmo di tre al secondo ma anche le future dotazioni di bombe e missili a guida integrata satellitare e laser tipo le bombe plananti Gbu-44/B Viper Strike della MBDA e i missili Agm-176 Griffin della Raytheon.
Un progetto bellicista che non ha più neanche la copertura di facciata delle necessità di interventi umanitari e che il governo Draghi ha ripreso e rilanciato già nel documento programmatico dello scorso 5 agosto, assieme a altri progetti quali l’acquisizione di due nuovi Boeing KC-767 da trasporto strategico e come aereo cisterna per l’Aeronautica Militare Italiana.
8 dicembre 2021