Renzi vuole l'immunità
Lo salverà la destra?
Come si è dato ampiamente conto su “Il Bolscevico” n. 38, lo scorso 19 ottobre, a poco più di due anni dall’avvio delle prime indagini, la procura di Firenze ha chiuso l’inchiesta sui finanziamenti alla Fondazione Open, considerata la cassaforte di Italia Viva di Matteo Renzi, e l'udienza preliminare, al fine di decidere un eventuale rinvio a giudizio degli indagati, si terrà non prima della primavera del prossimo anno.
Risultano indagati, a vario titolo, per finanziamento illecito ai partiti e corruzione, oltre allo stesso Matteo Renzi, anche la deputata di IV Maria Elena Boschi, l'ex deputato di IV e ora del PD Luca Lotti, l’avvocato Alberto Bianchi, già presidente di Open, e il fedelissimo imprenditore Marco Carrai, oltre ad altre sei persone accusate, a vario titolo, di finanziamento illecito ai partiti, corruzione, riciclaggio e traffico di influenze illecite.
Nelle 15 pagine che compongono l'avviso di chiusura delle indagini i magistrati scrivono fra l'altro che la Fondazione Open ha agito come l’articolazione di un partito e tra il 2012 e il 2018 e in tale veste ha ricevuto illegalmente circa 3,5 milioni di euro, spesi almeno in parte per sostenere la scalata di Renzi ai vertici del PD e del governo.
Per ciò che riguarda in particolare Matteo Renzi, egli per anni si è rivolto agli avversari politici chiedendo loro di rinunciare all’immunità, scagliandosi contro i privilegi dei politici anche per ciò che riguarda le tutele dalle indagini giudiziarie, eppure ora lo stesso Matteo Renzi sta pretendendo dal Senato di essere protetto rispetto all’inchiesta fiorentina che lo coinvolge pesantemente, al fine di rendere inutilizzabili nel giudizio a suo carico le intercettazioni ottenute, nella fase delle indagini, captando i telefoni o le mail di altri soggetti indagati, ma in cui lui stesso compare.
Renzi lo scorso 7 ottobre, evidentemente informato dell'imminente chiusura delle indagini a suo carico, ha inviato una lettera al presidente del Senato, della quale “Il Fatto Quotidiano” ha pubblicato alcuni stralci, con la quale si chiede di “porre in essere tutte le azioni a tutela dei diritti del parlamentare
” in quanto, a suo avviso, i magistrati della Procura di Firenze depositando le intercettazioni in cui era presente anche lui hanno violato “le guarentigie costituzionali del parlamentare
”.
Lo scorso 15 novembre la giunta per le autorizzazioni del Senato guidata da Maurizio Gasparri di Forza Italia ha tenuto la prima riunione sul caso, con la relazione della relatrice Fiammetta Modena, sempre di Forza Italia.
La giunta ha deciso di ascoltare Renzi il 24 novembre, e Fiammetta Modena ha proposto un conflitto di attribuzione alla Corte Costituzionale contro i magistrati di Firenze che avrebbero inserito nel fascicolo dell’inchiesta dell'inizio di giugno 2018, intercettata quando Renzi era già stato proclamato senatore dal 9 marzo.
Indipendentemente dalle questioni giuridiche, i voti nella giunta per le autorizzazioni sono decisamente a favore di Renzi: dei 4 membri originari del PD, 3 sono passati a IV (Bonifazi, Cucca e Ginetti), mentre il PD è rappresentato solo da Anna Rossomando, e ai voti di IV sono pronti ad aggiungersi 3 di FI e 6 della Lega, mentre dovrebbero votare contro i 3 senatori del M5S e Pietro Grasso di LEU, mentre sono incerti i 4 senatori del gruppo misto e i 2 di FDI.
Dunque la richiesta di Renzi dovrebbe essere approvata nella giunta con il sostegno decisivo del “centro-destra”, ed è altamente probabile una maggioranza da IV a FDI pronta a salvare Renzi, se non altro per ricambiare il favore fatto dallo stesso Renzi alla destra per avere determinato l'affossamento del disegno di legge Zan contro l'omotransfobia e per garantirsi l'appoggio del partito di Renzi in occasione dell'elezione per il Presidente della Repubblica, come dimostrerebbe il contatto avuto tra Marcello Dell'Utri, l'uomo di stretta fiducia di Silvio Berlusconi, e lo stesso Renzi al fine di sostenere la candidatura dello stesso Berlusconi al Quirinale.
Vi è quindi più di un sospetto per pensare che la destra andrà in soccorso di Renzi per l'immunità e che quest'ultimo si sdebiti ulteriormente con la destra appoggiando un candidato di quest'ultima al Quirinale, come ha già fatto con il disegno di legge Zan e più recentemente quando in Consiglio dei ministri Lega, Fi e Iv hanno bocciato la proposta di congelare gli sgravi Irpef oltre i 75 mila euro per frenare il caro energia.
8 dicembre 2021