Arrestato per tangenti il consigliere FdI di Foggia
Lo scorso 10 febbraio, nell'ambito dell'indagine denominata 'Nuvola d'oro', sono stati posti agli arresti domiciliari – su ordine del Giudice per le indagini preliminari di Foggia e su richiesta della locale Procura della Repubblica – quattro persone ritenute responsabili di concorso continuato nel reato di induzione indebita a dare o promettere utilità, previsto all’articolo 319 quater del codice penale.
Il nome più importante tra gli arrestati è certamente quello di Bruno Longo, consigliere di Fratelli d'Italia al Comune di Foggia, e gli altri tre sono Antonio Apicella, medico in pensione, Luigi Panniello, imprenditore che opera nel settore informatico in Molise, e Antonio Parente, addetto al servizio informatico al Comune di Foggia.
Durante le attività investigative è emerso che i quattro avevano indotto il rappresentante legale di una società di servizi informatici con sede a Campobasso a consegnare loro tangenti, per un importo di circa 35mila euro in tre rate, nel 2018 e nel 2019, quale contropartita del pagamento di tre fatture emesse dalla sua società nei confronti del Comune di Foggia.
Nello specifico, l’imprenditore molisano ha pagato per ricevere il pagamento a seguito di appalto per il servizio informatico di archiviazione dati, che si era aggiudicato nel marzo 2017 per il periodo di un anno e successivamente prorogato per altri 18 mesi, per un valore complessivo di circa 371.000 euro.
Secondo il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Foggia il consigliere comunale di Fratelli d'Italia era il vero capo del gruppo i cui membri, secondo quanto scrive il magistrato, non si sarebbero fermati all'episodio pienamente accertato, bensì “progettavano di continuare nella loro attività estorsiva nei confronti dell’imprenditore molisano o di altra persona meno refrattaria del primo a consegnare il denaro
”, e proprio il pericolo di reiterazione del reato ha indotto il giudice foggiano a ordinare gli arresti domiciliari.
Tutto ciò risulta chiaro dalle intercettazioni, e sono proprio esse a costituire la principale fonte di prova nelle 58 pagine di ordinanza.
15 dicembre 2021