Per la grave offesa alla città Medaglia d’Oro alla Resistenza
L’Anpi Napoli condanna i saluti romani di dirigenti FDI
Vergognoso silenzio della giunta Manfredi e del Consiglio comunale
Redazione di Napoli
La teppaglia fascista, quella ben presente in FdI dell'allieva del fucilatore di partigiani Giorgio Almirante, Giorgia Meloni, e soprattutto nella sua dirigenza, ha colto l'occasione dell'anniversario della fondazione del MSI (26 dicembre) per dar sfogo a ignobili rigurgiti fascisti facendosi fotografare per le vie di Napoli mentre sfoderano il saluto romano dietro la bandiera tricolore.
Non si tratta di una pagliacciata di nostalgici né di un gesto che “non aveva un significato politico pubblico: mi fa meraviglia, francamente, questo clamore” come ha voluto precisare per mettere a tacere le proteste l’ex guardiaspalle di Almirante, Luigi Rispoli, sempre orgoglioso di esporre la croce celtica in petto, come anche Alfredo Catapano, ras dell’abbigliamento e partecipe all’accozzaglia commemorativa.
Ha partecipato anche il noto mazziere Marco Nonno, condannato in primo e secondo grado ad otto anni per i tafferugli di Pianura, che così commentava in un post del 27 dicembre su Facebook
non accennando a nessuna rimozione: “il 26 dicembre del 1946 nasceva il Movimento Sociale Italiano, sono stato fortunato perché la mia è stata l’ultima generazione a farne parte. La differenza si vede ogni giorno, una palestra unica, grazie a quegli uomini reduci della RSI che ci credettero, a cui devo molto”.
L’ANPI di Napoli, in una nota, ha condannato “il detestabile gesto di alcuni militanti del partito di FdI (tra cui anche qualche dirigente nazionale), che si sono fatti fotografare, nei pressi della centralissima via Toledo, nell’atto di salutare col braccio teso. Il gesto degli sconsiderati nostalgici, riuniti per celebrare l’anniversario della fondazione del MSI, costituisce offesa grave per la città Medaglia d’oro delle Quattro Giornate e alla Memoria di quanti hanno combattuto (e molti sono morti) per donare la libertà a tutti, estirpando il seme della violenza, del razzismo e dell’antisemitismo”. L'ANPI partenopea ha quindi invitato “il Prefetto, il sindaco e gli esponenti di tutte le forze democratiche e antifasciste della città a elevare una nota comune di biasimo e a esperire, contemporaneamente, tutte le procedure per individuare e denunciare chi si è reso colpevole di un reato tanto grave in un momento - per di più - in cui il Paese necessita di unità, di recupero di valori e di difesa della Costituzione”.
Nel concordare con l’ANPI napoletana, sottolineiamo il vergognoso silenzio della giunta di “centro-sinistra” Manfredi sull’argomento e dell’intero Consiglio comunale di Napoli che dovrebbe approvare immediatamente un ordine del giorno e condannare il vergognoso gesto che offende la prima città liberata dal mostro nazifascista nel 1943.
12 gennaio 2022