Presidio a Catania per dire No alla scuola-lavoro assassina
Forte e apprezzato intervento di Schembri a nome del PMLI
Dal corrispondente della Cellula “Stalin” della provincia di Catania
A Catania il 1° febbraio si è svolto un combattivo presidio in via Pietro Mascagni davanti la sede dell'ambito territoriale/Usr (ex provveditorato) di Catania, MIUR Ufficio scolastico regionale per la Sicilia.
A indire il presidio di protesta i sindacati CUB-Sur Catania, USB Pubblica Istruzione scuola Catania con la parola d'ordine "Nel nome dello studente Lorenzo, ucciso dall'alternanza scuola-lavoro". I promotori hanno denunciato (con interventi al microfono della professoressa Claudia Urzì, responsabile provinciale USB PI scuola, e di Francesco Tomasello, responsabile provinciale di CUB-Sur) il malessere della scuola pubblica italiana. Si sono espressi "contro le misure del governo che affossano la scuola pubblica e il diritto all'istruzione e al lavoro. Con la PCTO / alternanza scuola lavoro / stage di formazione professionale / progetti post diploma non danno opportunità alle studentesse e agli studenti, ma li trasformano invece in manodopera gratuita al servizio dei 'prenditori' di pubbliche risorse. Il diritto allo studio e il diritto al lavoro non sono delle merci da sfruttare per realizzare profitti per i promotori. I PCTO, ex alternanza scuola-lavoro, vanno cancellati, producono discriminazione, disuguaglianze, sfruttamento e morte”.
Inoltre, posto particolarmente l’accento sul fatto che “le studentesse e gli studenti non sono clienti delle imprese che offrono servizi". Infatti risulta che ogni studente quasi sempre sborsi fino a 200 euro per "servizi generali", che paghi per avere le certificazioni che gli serviranno per il diploma di maturità. Le studentesse e gli studenti pagano e poi arrivano fino a morire (di sfruttamento camuffato da flessibilità formativa).
Al presidio hanno aderito con spirito unitario di lotta PCI, PMLI, PCL, FGCI, RM, No Muos e altre realtà a cui i promotori hanno chiesto di partecipare senza simboli. Tutti hanno ricordato la morte dello studente Lorenzo Parelli a soli 18 anni nel suo ultimo giorno di PCTO.
Il compagno Sesto Schembri, a nome del PMLI, ha pronunciato un intervento contro la scuola capitalista assassina rivendicando l’abolizione immediata dell'alternanza scuola-lavoro. Egli si è rifatto in parte all'articolo de “Il Bolscevico” n. 4/2022 sulla scuola capitalista assassina, circa le responsabilità della morte del giovane Lorenzo che “ricadono per intero sull'attuale sistema scolastico di istruzione capitalista con tutti i suoi governi al suo servizio, nella logica di una scuola come sovrastruttura funzionale al modo di produzione capitalista sia a livello culturale, metafisica”. Bisogna lottare per la scuola governata dal popolo tramite gli studenti”. Schembri ha ricordato l'attualità di Lenin sull'istruzione, il 29 agosto 1918 nel discorso al l congresso panrusso dell'istruzione denunciava: "è stata trasformata per intero in uno strumento di dominio della classe borghese, è stata permeata dello spirito borghese di casta, si è vista assegnare il compito di capitalisti docili servi e operai capaci... Nascondere questa verità è essenziale perché, se fosse smascherata, l'istruzione borghese diventerebbe il bersaglio della lotta delle masse popolari, in primo luogo degli studenti, che vorrebbero cambiarla radicalmente e sostituirla con un'istruzione che sia al servizio del popolo e governata dal popolo, non al servizio dei mercati e governata dai mercati, facendole così perdere il suo ruolo di educazione delle nuove generazioni alla cultura del capitalismo".
Durante il presidio è stato distribuito come volantino l'articolo de Il Bolscevico
sulla morte di Lorenzo, assieme al comunicato stampa "Mattarella non rappresenta il popolo ma la classe dominante borghese" riscuotendo interesse tra i partecipanti.
9 febbraio 2022