Elezioni politiche in Portogallo: il 43% dell'elettorato diserta le urne
Il socialista Costa cannibalizza i voti degli alleati e batte il candidato del “centro-destra”

 
Le elezioni politiche anticipate del 30 gennaio in Portogallo secondo i sondaggi sembravano destinate a risolversi in una sfida all'ultimo voto tra il Partito socialista (PS) del premier Antonio Costa e la coalizione di destra guidata dai socialdemocratici del PSD. Il PS ha vinto in tutte le circoscrizioni tranne Madeira col 41,7% dei voti validi, raggiungendo la maggioranza assoluta in parlamento con 117 deputati su 230 e staccando di non poco i rivali del PSD, arrivati al 27,8%. L'aver sventolato il pericolo del sorpasso della destra e della fine dei governi a guida PS dal 2015 ha in parte determinato anche l'aumento del numero dei votanti: dalle precedenti elezioni del 2019 gli elettori che hanno disertato le urne sono calati dal 52% al 43%.
La posta in ballo, come aveva segnalato il presidente della repubblica Marcelo Rebelo de Sousa, era la gestione dei circa 16 miliardi di euro del piano nazionale di ripresa e resilienza e della prima parte dei circa 100 miliardi in dieci anni destinati al piano strategico nazionale. Che sarà al centro del terzo mandato consecutivo del leader socialista e primo ministro Antonio Costa.
Dietro a socialisti e socialdemocratici si sono piazzati i partiti di destra di Chega, salito sale al 7% e di Iniciativa Liberal con quasi il 5% e i due partiti della "sinistra" che facevano parte della coalizione di governo, il Bloco de Esquerda (Be) sceso al 4,46% e il Partito Comunista Portoghese (Pcp) al 4,4%.
Proprio la bocciatura da parte dei deputati di Be Pcp del bilancio 2022, ritenuto carente sui fondi destinati al servizio sanitario e alla previdenza sociale, aveva messo in crisi l'esecutivo e provocato le elezioni anticipate. I due partiti nel 2015 contavano un quasi un milione di voti, circa un terzo della coalizione messa in piedi dalla "sinistra" borghese per dare vita al primo governo Costa; allora il primo partito era il socialdemocratico. Il premier centrava la campagna elettorale su temi quali la promessa di aumentare il salario minimo da 530 a 665 euro al mese, di ridurre la settimana lavorativa a quattro giorni, legalizzare le adozioni per le coppie di fatto con le quali ha spostato i consensi dell'elettorato di sinistra, rimasti sui tre milioni, sul PS.

9 febbraio 2022