Il papa emerito Ratzinger accusato di aver coperto preti pedofili

 
L'arcidiocesi della Chiesa cattolica di Monaco di Baviera, Germania, ha commissionato nel 2020 un rapporto allo studio legale Westpfahl Spilker Wastl per avere una misura del fenomeno della pedofilia nel territorio interessato e valutare se i funzionari della chiesa avessero poi gestito correttamente le accuse.
Secondo il rapporto sono almeno 497 i minorenni (cifra considerata al ribasso, sarebbero solo la punta dell'iceberg secondo lo studio) che hanno subito abusi nel territorio dell'arcidiocesi e sono soprattutto ragazzini tra gli 8 e i 14 anni (60%).
I dati rilasciati, resi pubblici il 20 gennaio scorso si riferiscono al periodo tra il 1945 e il 2019 e parlano di un coinvolgimento di almeno 235 persone legate alla chiesa, responsabili di abusi o insabbiatori di eventuali inchieste: 173 preti, 9 diaconi, 5 referenti pastorali e 48 addetti dell'ambito scolastico.
Il Papa emerito Josef Ratzinger, alias Benedetto XVI, è accusato di comportamenti erronei in almeno quattro casi relativi al tempo in cui era arcivesco della diocesi e nel corso del suo mandato sarebbero stati commessi abusi da due religiosi che prestavano assistenza spirituale ai giovani e nei confronti dei quali non furono presi provvedimenti.
Il rapporto, nel documentare centinaia di casi di abusi commessi durante quasi otto decenni, accusa i vertici e i massimi responsabili dell'arcidiocesi di tutta una gamma di comportamenti che vanno dall’irresolutezza al vero e proprio tentativo di insabbiamento, cosa che viene confermata in pieno appena una settimana dopo, il 27 gennaio scorso, dall'attuale arcivescovo di Monaco, Reinhard Marx. "Ho una responsabilità morale" ..."La più grande colpa è l'aver trascurato le persone colpite. Questo è imperdonabile. Non avevamo alcun reale interesse per la loro sofferenza. A mio parere, questo ha anche ragioni sistemiche, e allo stesso tempo io ho una responsabilità morale per questo come arcivescovo facente funzione". Marx (considerato vicino all'attuale Pontefice in carica, papa Francesco) chiede "personalmente e anche a nome dell'arcidiocesi perdono alle persone colpite e ai dei fedeli che dubitano della Chiesa, che non possono più fidarsi dei responsabili e che si sono visti danneggiati nella loro fede".
Ratzinger ha palesemente mentito in almeno un'occasione, quando cioè ha negato inizialmente di avere partecipato alla riunione dell'Ordinariato del 15 gennaio del 1980, riunione durante la quale si parlò appunto di un prete della diocesi di Essen che aveva abusato di alcuni ragazzi ed era andato a Monaco per una terapia, padre Peter Hullermann, trasferito poi dalla Diocesi di Essen a quella di Monaco, apparentemente per motivi di salute, in realtà nel tentativo di coprire i suoi crimini.
Secondo il settimanale tedesco “Die Zeit” Ratzinger sapeva di alcuni casi di pedofilia nella sua Diocesi di Monaco e Frisinga e coprì i responsabili.
Hullermann in particolare era accusato e fu poi condannato per ben 13 casi di abusi sessuali su minori tra gli 8 e i 16 anni, tutti avvenuti tra il 1973 e il 1996 (Ratzinger dal ’77 all’’82 fu appunto arcivescovo in Baviera) e nel 1980 avvenne il trasferimento del sacerdote a Monaco. Secondo la rivista tedesca: “Il futuro Benedetto XVI conosceva la situazione del sacerdote e nonostante ciò, lo accettò come chierico nella sua diocesi, a condizione che si sottoponesse a una terapia in Baviera”. Di fronte al montare delle polemiche e alle evidenze documentali, il papa emerito è stato costretto ad ammettere di aver partecipato a quella riunione: "Ho partecipato", sostenendo di aver commesso un "errore" nel negare la sua partecipazione che "non è stato commesso in malafede" ma sarebbe "il risultato di un errore nell'elaborazione editoriale della sua affermazione". Si dice "molto dispiaciuto" per questo e si scusa.
Comunque, tiene a precisare in una nota, in quella sede non venne "presa alcuna decisione circa un incarico pastorale del sacerdote di Essen interessato". Ma la richiesta fu avanzata solo per "consentire una sistemazione per l'uomo durante un trattamento terapeutico a Monaco di Baviera". Quindi prima nega di aver partecipato, poi gli argomenti trattati nella riunione alla quale era presente, cercando di far credere che non si parlò allora degli scandali sessuali nei quali Hellermann era coinvolto che portarono poi negli anni alla sua condanna.
Le sue giravolte e le sue vergognose dichiarazioni hanno solo rafforzato i sospetti e indignato i fedeli e perfino alti esponenti del clero, che, non va dimenticato, è diviso e non da oggi anche in conseguenza della contraddizione interimperialista principale, quella tra Usa e Ue da una parte e la Cina e la Russia dall'altra, con i cosiddetti "natzingeriani" vicini all'imperialismo americano (così chiamati per i trascorsi giovanili nazisti dell'ex papa) e quelli più morbidi verso la Cina che rappresenta un bacino di centinaia di milioni di potenziali nuovi fedeli da conquistare, con l'appoggio dei fascisti e revisionisti cinesi, che nell'opera della cancellazione del marxismo-leninismo-pensiero di Mao dalla mente del martoriato popolo cinese non si accontentano evidentemente di rispolverare il confucianesimo e le morali religiose delle classi dominanti cinesi del passato, ma sono disposti ad aprire alla Chiesa di Roma in cambio di appoggio da parte del Vaticano e di Papa Francesco al socialimperialismo cinese.
Fra gli alti prelati per esempio Hans Zollner, teologo e psicologo, presidente del Centro per la protezione dei minori della Pontificia Università Gregoriana, nominato da Papa Francesco, afferma chiaramente: "Nel mondo in ogni regione tra il 3 e il 5% dei preti è un abusatore. Abbiamo dei criminali fra noi. Per questo dobbiamo ancora fare passi avanti per purificare la Chiesa".
Mentre invece il cardinale Ruini vergognosamente definisce "assurde" le accuse a Ratzinger e dice "basta ad una Chiesa autolesionista, la pedofilia è anche fuori", ammettendo così quindi innanzitutto che essa esiste eccome all'interno della Chiesa, cosa ormai peraltro innegabile, cercando vergognosamente di ridimensionarla agli occhi dell'opinione pubblica alla luce degli abusi sessuali compiuti sui minori fuori dalla Chiesa stessa, come se fosse possibile sostenere una cosa simile.
Un vero e proprio delirio criminale il suo, che rasenta la complicità con gli abusatori, anche perché con l'epiteto e la "scomunica" ai "sabotatori" sta inneggiando palesemente all'omertà, al silenzio e al tentativo di occultare il più possibile i crimini sessuali compiuti da esponenti della Chiesa nel tentativo, ormai inutile, di salvarle la faccia agli occhi del mondo.
Assordante il silenzio sulla vicenda dei politicanti borghesi di destra e di "sinistra" del regime neofascista.
Parlano invece i comitati delle vittime e si fanno sentire gli anticlericali in particolare sui social. Francesco Zanardi, presidente della "Rete l'Abuso" l'associazione italiana delle vittime di preti pedofili, all'indomani dell'uscita del dossier sugli abusi commessi dal clero in Germania, spiega che la cosa non lo sorprende più di tanto: "La pedofilia all'interno della Chiesa cattolica è un problema complesso, di doppia gestione: da una parte lo Stato italiano, dall'altra la Chiesa che ultimamente, riconosco, passi avanti ne ha fatti. Mentre lo Stato da più di dieci anni fa scena muta. Il Papa può fare anche la sua parte ma non ha autorità in Italia, è lo Stato che deve muoversi. Un'inchiesta nel nostro Paese andrebbe certamente avviata", conclude Zanardi.
Dichiarazioni importanti, ma non ha poi fatto molti "passi avanti" la Chiesa sulla questione in questi anni, visto che stiamo parlando delle bugie e delle coperture di un papa emerito e dei suoi degni compari proprio sulla pedofilia.
Soprattutto per noi il papa ha fin troppa influenza sugli affari interni dello stato italiano, cosa da stroncare con ogni mezzo, a cominciare dall'abolizione del Concordato e perfino sulla Ue imperialista, che per noi è irriformabile e va distrutta, cominciando a tirarne fuori l'Italia.
Anche questa vicenda conferma il marciume di ogni ordine e grado (sessuale, economico, corruttivo e così via) che si annida dentro questa plurimillennaria istituzione al servizio della reazione e quindi oggi dell'imperialismo, volta ad inculcare nelle masse una concezione del mondo, funzionale al dominio economico, politico, militare, istituzionale e culturale della classe dominante borghese, reazionaria e oscurantista che costituisce come disse Marx, come per tutte le religioni, "l'oppio dei popoli" .
Per noi marxisti-leninisti sono importanti e incoraggianti le denunce delle vittime degli abusi, che appoggiamo con forza, lavorando nel contempo, e non da oggi, per l'abolizione del Concordato tra Stato italiano e la Chiesa, per stroncare l'ingerenza del Vaticano nella vita del popolo italiano, abolendo quindi ogni privilegio riguardante la Chiesa: dagli scandalosi privilegi fiscali, l'esistenza stessa, inaccettabile delle scuole private confessionali (vergognosamente sostenute con i denari pubblici) che vanno abolite, la sanità privata in odor di "santità", che per noi va nazionalizzata nel quadro della lotta per la sanità pubblica, gratuita, universale e senza ticket, per il diritto all'aborto per le minorenni, occorre vietare la cosiddetta "obiezione di coscienza" dei medici cattolici, lottare per il diritto all'eutanasia, alla fecondazione eterologa, alla diffusione massiccia, a cominciare dalle scuole, dei contraccettivi e della pillola Ru486, per l'abolizione dell'ora di religione nella scuola pubblica, per il diritto alla maternità surrogata, il riconoscimento delle coppie di fatto di qualunque orientamento sessuale. Per noi infatti tutti i nuclei familiari, comunque costituiti, devono essere considerati alla pari, con gli stessi diritti e gli stessi trattamenti sociali, economici e fiscali.
Occorre favorire chi richiede il cambiamento di sesso, nelle strutture pubbliche e gratuitamente, e il cambio di identità anagrafica.
Alle coppie lesbiche, gay, bisessuali e transessuali va garantito pure il diritto di avvalersi gratuitamente in strutture sanitarie pubbliche delle tecniche per la fecondazione assistita e di accedere senza discriminazioni all'istituto delle adozioni.
Ai LGBTQi vanno riconosciuti anche tutti gli altri diritti in materia sociale, assistenziale, lavorativa, previdenziale e ereditaria. Per questo motivo, occorre cancellare dai codici penale e civile ogni norma repressiva e discriminatoria basata espressamente sull'orientamento sessuale.
Occorre lottare contro il proibizionismo neofascista e filomafioso sulle droghe, mettendo fine alle vergognose "comunità di recupero" alla Muccioli, vicine al Vaticano, vietare i simboli religiosi nei luoghi pubblici, fare piena luce su tutti i crimini del Vaticano, a cominciare da quelli a sfondo sessuale e in generale lottare per la realizzazione di ogni bisogno popolare e progressista (tutti o quasi e non a caso osteggiati dalla Chiesa), nel quadro più generale della lotta contro il capitalismo e il suo governo Draghi e per il socialismo e contro la Ue imperialista, pronta a mettere fuorilegge i partiti comunisti mentre riconosce "le radici ebraiche e cristiane dell'Europa" (cioè i privilegi del clero) ed equipara vergognosamente nazismo e comunismo.
Siamo sicuri che nella nostra lotta contro il clericalismo neofascista, sessista, maschilista, misogino, familista, omotransfobico e anticomunista saranno con noi le masse cattoliche di sinistra, anticlericali, antirazziste e amanti del progresso e della pace.
 

9 febbraio 2022