Catania
Combattivo presidio contro il protocollo Usr/esercito che militarizza la scuola con l'alternanza scuola-lavoro
Apprezzata partecipazione del PMLI
Dal corrispondente della Cellula “Stalin” della provincia di Catania
Giovedì 10 febbraio a Catania davanti la sede dell'ambito territoriale USR (ex provveditorato) si è svolto un partecipato e combattivo presidio con studenti, insegnanti e lavoratori solidali, indetto dal movimento No Muos per protestare contro la presenza dell’Esercito italiano nelle scuole pubbliche dell’isola, nell'ambito dei progetti dell'alternanza scuola-lavoro. Tutto ciò è reso possibile perché l'ufficio scolastico regionale ha sottoscritto un protocollo d'intesa con il 62° Reggimento Fanteria “Sicilia”. Protocollo che coinvolge i ragazzi frequentanti le terze, quarte e quinte classi delle scuole secondarie che dovranno “studiare” in Enti, Distaccamenti, Reparti e Comandi dell’Esercito operanti in Sicilia.
Tutto ciò non accade per caso, infatti da Sigonella a Niscemi ad Augusta a Lampedusa, la presenza di basi degli Usa, della Nato e dell’Esercito italiano, ha un forte impatto nella vita sociale. Il protocollo ha il fine di avviare e di realizzare attraverso i "percorsi per le competenze trasversali per l'orientamento" la militarizzazione della scuola pubblica. Un percorso inaccettabile per le studentesse e gli studenti e gli antimperialisti. È storica la lotta del popolo siciliano contro la militarizzazione dell’Isola, contro la presenza delle basi Nato, come storica è la lotta vittoriosa contro i missili Usa a Comiso.
Ora il movimento No Muos continua la lotta contro la militarizzazione della Sicilia e si pone al fianco degli studenti contro la scuola-lavoro. L'USB PI Scuola Catania e la Federazione del sociale USB Catania si oppongono a questo abominevole protocollo e ne chiedono il ritiro immediato, sostenendo la mobilitazione.
Ad aprire gli interventi al presidio Fernando Bella del movimento No Muos, a seguire tanti studentesse e studenti che sono intervenuti con determinazione come protagonisti diretti di questa battaglia e di quella più generale contro il PCTO. Non è mancato il ricordo dell'assurda morte del giovane Lorenzo. Sono intervenuti Orazio Vasta (USB), Luca Cangemi (PCI), Sesto Schembri (PMLI).
Presenti al presidio delegazioni del collettivo studentesco LPS, del Fronte della Gioventù Comunista, del PCL, del MUA-Movimento Universitario Autorganizzato, del CSP-G.GIUFFRIDA, dell’USB Scuola e della Federazione Del Sociale USB Catania. C’erano anche l'architetto Erasmo Vecchio di “Idendità siciliana" e lo scrittore Mario di Mauro, "Comunità Terra e LiberAzione", che annunciano iniziative contro il PCTO. Una delegazione di studentesse, studenti e docenti è stata ricevuta dell'USR.
Il PMLI ha partecipato con spirito unitario al presidio distribuendo il volantino “Scuola capitalista assassina, abolire immediatamente la scuola-lavoro" accettato con interesse dagli studenti. I compagni portavano il manifesto "Viva l'unità di lotta tra lavoratori e studenti, scuole governate dalle studentesse e dagli studenti totalmente gratuite e con diritto di assemblea, cacciamo il governo Draghi delle scuole pollaio e insicure. Il futuro è il socialismo e il proletariato al potere". Portavano anche la gloriosa bandiera rossa del Partito.
Il compagno Schembri nel suo intervento ha criticato la scuola capitalista assassina chiedendo di abolire immediatamente l'alternanza scuola-lavoro, ora chiamata PCTO, denunciando punto su punto la controriforma imposta da Renzi nel 2015. In Sicilia oltre alle aziende capitaliste siamo arrivati con i PCTO all'esercito italiano e alla militarizzazione della scuola pubblica. Tra l’altro un esercito mercenario e non del popolo, non di difesa come recita la ex Costituzione democratica borghese all'articolo 11, ma un esercito imperialista a difesa di un sistema economico politico fondato sullo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, sulle disuguaglianze sociali con un'istruzione classista, con tutto un apparato dell'informazione al suo servizio. Un esercito di volontari al servizio del capitalismo imperialista italiano e della grande finanza imperialista Europea e facendo parte della Nato con un ruolo militare neo colonialista nei confronti dei paesi del Terzo mondo che vengono rapinati delle materie prime e occupati militarmente se si ribellano e lottano per la loro liberazione e autodeterminazione. Le chiamano missioni "umanitarie" ma sono missioni di guerra e di aggressione.
Nel pomeriggio del giorno stesso il Movimento NO MUOS ha diffuso un report sul presidio e sulle prospettive per continuare la mobilitazione fino ad “una grande manifestazione regionale sotto la sede dell’USR regionale”.
16 febbraio 2022