Il Mugello si mobilita “come un sol uomo” per difendere i posti di lavoro della “fabbrica di marroni” di Marradi
Presenti la combattiva delegazione dei lavoratori GKN e di molte fabbriche della provincia fiorentina e di Ravenna. Apprezzata la partecipazione del PMLI
Dal corrispondente dell'Organizzazione di Vicchio del Mugello del PMLI
La pioggia non ha fermato le centinaia di lavoratrici e lavoratori scesi in piazza a Marradi (Firenze) sabato 5 febbraio dietro lo striscione “Giù le mani dalla fabbrica dei marroni” per difendere la Ortofrutticola Mugello dal trasferimento a Bergamo della produzione di quell'eccellenza che è il marron glaces
come vorrebbe la proprietà Italcanditi.
A fine dicembre, fulmine a ciel sereno, Italcanditi comunica il trasferimento a Bergamo della produzione del marron glaces
con relativa chiusura dello stabilimento marradese. La proprietà a inizio anno in modo tracotante non si presenta neanche al confronto aperto in Regione, dopodiché il lupo sembra trasformarsi in agnellino presentando un piano industriale che fa sorgere molti dubbi quando afferma di non voler più chiudere lo stabilimento ma utilizzarlo per avviare la produzione di tre nuovi prodotti sempre a base di marroni, non indietreggiando però sulla scelta di portare via la produzione del marron glaces
, con il trasferimento della proprietà dell'Ortofrutticola Mugello al gruppo De Feo che era il precedente proprietario. Nei giorni successivi alla manifestazione si è manifestato l'interessamento all'acquisto da parte di Patrizio Bertelli, ad del gruppo Prada. Notizia da verificare.
I lavoratori respingendo il piano aziendale giustamente non ne vogliono sapere di rinunciare a questa produzione che depauperebbe il territorio di un prodotto d'eccellenza. Questa vertenza non riguarda solo i quasi cento di posti di lavoro della Ortofrutticola Mugello, fissi e stagionali, cosa di per sé importantissima e primaria, ma tocca aspetti molto importanti quali disperdere l'alta specializzazione delle maestranze, in gran parte donne, che occorre per produrre il marron glaces
. Inoltre, distruggere un’intera filiera porta danni a chi coltiva i marroni ma anche all'ambiente e al territorio perché i castanicoltori curano e tengono puliti i boschi.
Tornando alla manifestazione, il concentramento è stato in piazza Scalelle dove si è ritrovata la maggior parte dei cinquecento partecipanti. Altri si sono uniti al passaggio del corteo dalla stazione ferroviaria, altri invece sono andati direttamente al presidio davanti alla fabbrica in zona S. Adriano dove si concludeva la manifestazione dopo aver percorso ben cinque chilometri.
La classe operaia mugellana, occupata per lo più in aziende di piccole e poche di medie dimensioni, assieme alla popolazione, è scesa in piazza senza alcun indugio per difendere la “fabbrica dei marroni”. E non è mancata la solidarietà dei lavoratori delle fabbriche della città metropolitana di Firenze con i loro striscioni, presenza ancora più significativa considerato che per raggiungere Marradi, ubicata nell'alto Mugello, bisogna percorrere strade impervie di montagna. A partire dalla qualificata e qualificante partecipazione dei lavoratori GKN di Campi Bisenzio con lo storico striscione “Insorgiamo”, dei lavoratori Sammontana di Empoli, dei lavoratori RSU del cartonificio di Sesto Fiorentino anche loro in vertenza contro il trasferimento in altra provincia dello stabilimento. Presenti gli striscioni della FILCTEM-CGIL, FILT-CGIL, FLAI-CGIL, dei lavoratori Ruffino-RSU FLAI-CGIL Pontassieve; organizzata sempre con la FLAI una folta delegazione proveniente da Ravenna.
C’erano diverse bandiere, da quelle rosse delle varie categorie della CGIL a quelle bianco verdi della CISL in particolare della FAI. Gli agricoltori coinvolti nella coltivazione del castagno hanno marcato la loro presenza con due grossi trattori con sopra le bandiere sindacali e Coldiretti. Intonato l’inno di lotta dei lavoratori GKN e i lavoratori marradesi non sono stati da meno con una canzone di lotta per certi aspetti simile: “È la mia fabbrica e difenderò, Italcanditi ci hai rotto i maroni!”. Presente il mondo del volontariato e dell'associazionismo nonché le rappresentanze istituzionali dei comuni della zona, del comune e della provincia di Firenze, della Regione Toscana.
Al di là della manifestazione è tutta Marradi che si è compattata a difesa dei lavoratori Ortofrutticola; in paese è un pullulare di striscioni e cartelli a difesa della fabbrica, dai negozi ai bar ai balconi delle case. Gli stessi pompieri al momento del passaggio del corteo, in segno di appoggio e solidarietà, hanno acceso le sirene dei camion cisterna.
Bene fanno i lavoratori a proseguire con il presidio permanente alla fabbrica. La mobilitazione è l'unica arma, o quanto meno la più affilata, che dispongono i lavoratori per difendere i propri diritti dall'attacco di padronato e governo. Governo Draghi il cui atteggiamento è stato ben sintetizzato nei comizi finali da Mirco Borselli, Segretario toscano FLAI-CGIL: “Si manganellano gli studenti in piazza e si rende possibile depredare i territori ai fondi d'investimento e alle grandi multinazionali”.
Presente l'Organizzazione di Vicchio del Mugello del PMLI che, insieme alla “Lista civica bene comune”, sono state le uniche forze politiche presenti ufficialmente. Militanti e simpatizzanti con fazzoletto del PMLI al collo e spille Maestri e Partito si sono divisi tra portare la bandiera e come sindacalisti marxisti-leninisti con lo spezzone della FILCTEM-CGIL. In entrambi i momenti sono stati come “pesci nell'acqua” in mezzo ai lavoratori specialmente quelli più combattivi. La bandiera del PMLI che è stata molto fotografata mentre sventolava è apparsa sia al Tg3 regionale che sulla “Nazione” pagina Mugello-Valdisieve all’indomani. E due volte nel video sulla manifestazione pubblicato dal giornale on-line “Il filo del Mugello”.
I nostri compagni già il 15 gennaio si erano recati a portare la solidarietà ai lavoratori Ortofrutticola lasciando i comunicati emessi dall'Organizzazione di Vicchio del PMLI e quello della RSU della fabbrica dove lavora un nostro compagno delegato sindacale, che sono stati pubblicati sul giornale on-line “OK Mugello”. Gesto apprezzato dalle lavoratrici e dai lavoratori. I compagni hanno dato anche sostegno economico versando un contributo nella cassa di resistenza.
Questa importantissima vertenza, tra l'altro con tutti i giri e rigiri di proprietà che si prospettano e che non ispirano alcuna fiducia nei lavoratori, evidenzia ancora una volta la necessità di un intervento diretto dello Stato, fino alla nazionalizzazione, in difesa dei posti di lavoro, come recentemente richiesto anche nell'appello “Unire le lotte contro i licenziamenti” promosso da lavoratrici e lavoratori di diversa appartenenza sindacale.
16 febbraio 2022