Manifestazioni in tutta Italia per la pace in Ucraina
Battersi contro ogni imperialismo: Né con la Nato e gli Usa né con la Russia
Con l'intensificarsi dei venti di guerra alla frontiera russo-ucraina, dove sulla pelle del popolo ucraino si fronteggiano l'imperialismo russo e quelli Usa e Ue con il loro braccio armato della Nato, cominciano a mobilitarsi anche i movimenti contro la guerra. Martedì 15 febbraio, organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio, si è svolto un flash-mob a Roma davanti al Pantheon, dietro un grande striscione con la scritta “No War”. In serata si è svolta anche una fiaccolata in Campidoglio, sotto palazzo Senatorio, aperta dallo striscione “Fermiamoli, fermiamo la guerra!”, organizzata dalla Lista Civica Ecologista.
Giovedì 17 alle 17:30, sempre a Roma e sempre organizzata dalla Comunità di Sant'Egidio, si è svolta una più nutrita manifestazione contro la guerra in Ucraina in piazza Santi Apostoli. Vi hanno partecipato diverse centinaia di persone, compresi diversi cittadini ucraini residenti nella capitale, con fiaccole, cartelli e slogan contro la guerra, dietro uno striscione con la scritta “La pace è il futuro”. Nella stessa serata un'altra manifestazione organizzata dalla Comunità si è svolta in piazza Caricamento a Genova, mentre un presidio “No alla guerra” si teneva in contemporanea a Reggio Emilia. Il giorno successivo un'altra manifestazione per la pace si è svolta a Brescia in piazza Paolo VI e un'assemblea del Comitato per la Pace si è tenuta a Bari, nella Casa dei Padri Comboniani.
La giornata di mobilitazione del 19 febbraio
Sabato 19 febbraio ai movimenti per la pace cattolici si sono aggiunti l'Anpi, i sindacati Usb, Cgil, Cisl e Uil e diverse altre associazioni e organizzazioni, tra cui alcune tra le sinistre d'opposizione, che hanno promosso tutta una serie di manifestazioni contro la guerra a Roma, a Napoli, a Milano e in diverse altre piazze d'Italia. Una manifestazione contro la guerra in Ucraina si è svolta dalle 10 alle 13 in piazza Barberini a Roma, organizzata da Potere al Popolo, Rifondazione Comunista, Sinistra Anticapitalista, e con la presenza anche del PCI e del PMLI. Per i particolari si veda l'articolo specifico su questo stesso numero de “Il Bolscevico”. Altri presidi contro la guerra organizzati da alcune tra le sinistre d'opposizione si sono svolti a Milano in Piazza Cordusio alle 11, a Bologna in Piazza San Francesco alle 16 e a Torino in Piazza Castello alle 15.
Un altro presidio contro la guerra con la partecipazione di circa 200 persone, tra cui anche Alex Zanotelli, si è tenuto alle 11 davanti alla base Nato di Lago Patria a Giugliano (Na), per iniziativa dei Comitati No Trident. L'iniziativa si è svolta nel quadro di una giornata di mobilitazione contro la guerra in Ucraina culminata con un corteo nel pomeriggio nel centro di Napoli. Hanno aderito una vasta rete di organizzazioni politiche, sociali e sindacali, tra cui Potere al Popolo, Caserta Decide, Dema, Rete dei Comunisti, Ex OPG Occupato “Je so’ pazzo”, Laboratorio Mille Piani, Villetta Giaquinto, Unione Sindacale di Base, Studenti Autorganizzati Campani, Collettivo Autorganizzato Universitario, Movimento Migranti e Rifugiati, Cambiare Rotta.
Anche a Trento, alle 17:30 in piazza Santa Maria Maggiore, diversi movimenti e organizzazioni, tra cui Anpi, Cgil, Cisl, Uil, Acli Cava, Centro Pace Rovereto, Forum Pace, Spazio Brecht, Cso Bruno, Europa Verde, Futura, Trentino con Lucano, Laici Trentini, Pd, Rifondazione, Rete studenti medi, Die Linke, Sinistra Italiana e Udu, hanno dato vita ad una manifestazione contro la guerra e per una soluzione pacifica della crisi Ucraina. A Brescia una manifestazione contro la guerra si è svolta in piazza Vittoria dalle 13 alle 15, su iniziativa dell'associazione Nadiya, nata nel 2002 dalle lavoratrici familiari di origine ucraina che vivono in questa città.
Altre manifestazioni in altre piazze d'Italia
A Parma si è svolta una manifestazione sulla base di un comunicato “a sostegno della fratellanza tra i popoli ucraino e russo, per il disarmo globale e per un'informazione libera e non asservita che dica la verità sulle reali motivazioni di una guerra le cui conseguenze pagheremo noi tutti”. A promuoverla sono state numerose associazioni e organizzazioni cittadine.
Un'altra manifestazione promossa dal Coordinamento Cittadino per il ritiro immediato delle missioni militari all’estero si è tenuta alle 17 in piazza Grande a Livorno. Oltre a “fermare l'escalation imperialista in Ucraina”, gli organizzatori chiedevano il ritiro immediato delle truppe, delle navi e degli aerei italiani dall'Europa orientale, dal Mar Nero e dai Paesi baltici, nonché lo stop all'ampliamento della base Usa di Camp Darby. Un presidio davanti a questa base si è svolto inoltre per iniziativa di Potere al Popolo di Pisa e Livorno. Anche a Frosinone, organizzata dalla Comunità di Sant'Egidio, si è svolta una manifestazione “No war e per la pace in Ucraina”, che ha richiamato numerosi cittadini in piazzale Veneto, in particolare tanti giovani. Per sabato 26 febbraio è in preparazione un'altra giornata di mobilitazione contro la guerra in Ucraina promossa da Peacelink.
Bisogna denunciare tutti gli imperialismi
C'è da dire che se in generale le manifestazioni di iniziativa cattolica e pacifista rischiano di essere troppo generiche nella denuncia delle cause dei venti di guerra che spirano in Europa, mancando nei contenuti e nelle parole d'ordine di una necessaria visione antimperialista, quelle di iniziativa di certi partiti e organizzazioni della sinistra d'opposizione rischiano a loro volta di essere schiacciate sulla difesa dell'imperialismo russo, che non a caso non è mai nominato come tale nei comunicati e nelle parole d'ordine, mentre tutte le critiche e le denunce sono rivolte esclusivamente contro gli imperialismi Usa, Nato e Ue.
Ma bisogna completare il discorso denunciando anche l'imperialismo russo e le mire imperialistiche di Putin in quelle regioni, altrimenti si finisce solo per fare da stampella alla politica imperialista del nuovo zar del Cremlino.
Entrambe le superpotenze, quella Usa e quella Russa, con il concorso della Ue imperialista, che pur stando nella Nato cerca di ritagliarsi un suo autonomo spazio di manovra, stanno giocando questa partita per ridefinire gli equilibri di forza in Europa e nel mondo sulla pelle dei popoli. La Russia di Putin è agli antipodi dell'Urss di Lenin e Stalin, tant'è che il nuovo zar per negare l'esistenza stessa dell'Ucraina ha rivendicato il suo anticomunismo attaccando frontalmente il socialismo e la giusta politica per la risoluzione della questione nazionale adottata dal partito bolscevico e dalla stato guidati da Lenin e Stalin. Occorre invece far sì che nelle manifestazioni contro la guerra si affermino queste giuste parole d'ordine:
“Contro ogni imperialismo”
“Usa, Nato e Russia giù le mani dall'Ucraina”
“Se l'Italia entrasse in guerra insorgiamo!”
23 febbraio 2022