A Milano studentesse e studenti non si fermano!
Occupano, protestano e scendono nuovamente in piazza anche per Lorenzo e Giuseppe e contro l'alternanza scuola-sfruttamento
Redazione di Milano
A Milano il 18 febbraio, giorno di mobilitazione studentesca, è iniziato presto con picchetti fuori da diverse scuole e tre diversi pre-concentramenti: uno a porta Venezia, uno a Lotto e uno a Sesto Rondò. Gli studenti hanno quindi raggiunto il classico luogo di partenza delle manifestazioni in largo Cairoli.
Grande il protagonismo dei collettivi delle singole scuole che stanno animando ormai da un mese un nuovo ciclo di occupazioni che, ne siamo certi, non si fermerà. Studenti medi giovani e giovanissimi che, dopo due anni di disastro pandemico, stanno vivendo un ciclo di ripoliticizzazione rapido. I collettivi, che fino a poche settimane fa venivano dati in grande difficoltà, si sono risvegliati e stanno guidando le mobilitazioni dando il via a occupazioni tutte estremamente partecipate.
Il liceo classico Carducci e lo scientifico Vittorio Veneto sono stati occupati. In altri istituti ci sono state proteste, come al Russell dove gli studenti hanno chiesto interventi di manutenzione urgente perché il forte vento ha danneggiato la struttura: “Sono crollate alcune lastre dal muro esterno della scuola, le finestre traballavano, si sono aperti dei controsoffitti, vogliamo un rientro a scuola sicuro!”. Al Boccioni invece c’è stato un corteo interno di protesta perché non funzionava il riscaldamento. È questo lo stato in cui versa la scuola pubblica italiana sotto la seconda repubblica capitalista e neofascista, e non da oggi. Ma studentesse e studenti stanno dimostrando con decisione di non accettare più oltre questa vergognosa situazione che perdura con Bianchi e Draghi.
Il corteo è stato anche dedicato alla memoria di Lorenzo Perelli e Giuseppe Lenoci, i due giovanissimi studenti morti sul lavoro nell’ultimo mese uccisi dalla reazionaria politica scolastica di regime che, con pretesti “formativi”, alterna la scuola alle supersfruttate corvèe
degli studenti al padronato. Fridays For Future, che a fine marzo tornerà in piazza per un nuovo sciopero climatico, ha esposto uno striscione molto chiaro che recitava: “Cambiare la scuola per cambiare il sistema! Lorenzo e Giuseppe vivono!”.
La protesta studentesca ha anche portato in piazza la ferma opposizione alle politiche belliciste di NATO e Russia che si provocano a vicenda per fomentare la guerra in Ucraina. “Make school not war!”
si leggeva su uno striscione a rivendicare che l'Italia non dev’essere trascinata nella guerra interimperialista e che il governo tagli le spese militari a beneficio degli investimenti nella scuola pubblica. Tra gli slogan: “Fuori l'Italia dalla NATO, fuori la NATO dall'Italia”.
La manifestazione è passata per piazza Affari, altro luogo simbolo dove risiede la Borsa valori di Milano, tempio del capitalismo italiano. Si sono svolte diverse azioni di protesta contro alcune sedi di istituti bancari come la famigerata J.P. Morgan.
Le motivazioni dei manifestanti sono semplici e sono state esposte in modo chiaro nella piattaforma che ha lanciato la mobilitazione: si va dalla richiesta di abolizione dell’alternanza scuola-sfruttamento (ora PCTO) a quella di maggiori investimenti in edilizia scolastica, dalla contestazione delle modifiche agli esami di maturità a una pressante richiesta di ascolto psicologico e di coinvolgimento studentesco dopo i danni della pandemia.
Al passaggio davanti all’Assolombarda, dove erano partite le cariche poliziesche due settimane fa, le “forze dell’ordine” hanno preferito non schierarsi. Il serpentone umano è terminato in piazza Fontana.
Contro il governo del banchiere massone Draghi e il modello di scuola del vigente regime capitalista e neofascista le studentesse e gli studenti di tutta Italia hanno acceso la miccia del conflitto al fine di conquistare il loro avvenire, un avvenire che domanda a gran voce quale alternativa contrapporre alla barbarie del capitalismo. Secondo noi marxisti-leninisti la strada da percorrere per aprire veramente una nuova era contrassegnata da una reale emancipazione dell'umanità è quella che porta alla conquista del potere politico del proletariato e alla realizzazione socialismo! Se l'attuale movimento studentesco farà proprio questo obbiettivo strategico indubbiamente sarà più deciso e risoluto nel lottare per la conquista dei suoi obbiettivi immediati potendo così ottenere sostanziali vittorie!
23 febbraio 2022