Alla manifestazione organizzata dal S. I. Cobas
In 5.000 a Bologna contro il green pass e lo stato di emergenza
Condannata l’aggressione imperialista all’Ucraina
Dal corrispondente dell'Emilia-Romagna
La mobilitazione popolare contro il governo Draghi, che coinvolge lavoratori, studenti e oppositori alle norme discriminatorie e repressive in tema di contrasto al Covid19, prende sempre più piede in tutto il Paese.
Sabato 19 febbraio è stata Bologna il teatro di una importante e partecipata manifestazione indetta dal S.I.Cobas contro il green pass e lo stato di emergenza, partita dall’Inps di Viale Gramsci dove si sono radunati in presidio militanti del S.I. Cobas, Cub, l’Assemblea antifascista contro il green pass, Modena Libera, Emilia-Romagna Costituzionale, studenti e movimenti, e che hanno sfilato in oltre 2.000 in corteo “contro il governo Draghi, per chiedere il ritiro del lasciapassare sanitario, la fine dello stato di emergenza, per rilanciare iniziative di lotta contro il carovita e le politiche antisociali del governo dei padroni e dei banchieri”, per poi giungere in Piazza Maggiore dove era già in corso una manifestazione del movimento no-greenpass, andando a costituire un’unica manifestazione di circa 5.000 partecipanti.
Si sono svolti vari interventi durante il comizio, il S.I. Cobas ha denunciato come “L’estensione dell’obbligo del green pass a ogni settore lavorativo ha causato e sta causando sempre maggiori contraddizioni ed è sempre più evidente come rappresenti un modo per scaricare le responsabilità verso i settori sociali più deboli, mentre Draghi e i suoi giullari, utilizzano l’alibi della guerra contro il virus per portare avanti una nuova macelleria sociale, con licenziamenti di massa, l’aumento delle bollette di luce, gas e acqua, non pagando la quarantena e cercando di annullare ogni ipotesi di opposizione e di protagonismo collettivo”, “la lotta contro il green pass non ha futuro se non saprà collegarsi alla più generale battaglia di classe contro l’offensiva padronale in corso, e se non saprá porsi in una chiara prospettiva anticapitalista e internazionalista”.
Altri interventi, come ha sottolineato lo stesso S.I.Cobas hanno messo in evidenza le contraddizioni presenti nel movimento sia in tema di vaccini, sui quali sono stati espressi dei giudizi negativi di “principio”, sia per quanto riguarda l’aggressione imperialista all’Ucraina, con parole di sostegno a quest’ultima, mentre Aldo Milani, coordinatore nazionale del SI Cobas ha successivamente sottolineato la contrarietà sia al green pass che all’obbligo vaccinale: “ma noi non siamo contro i vaccini in quanto tali”.
Anche sulla questione dell’Ucraina, sono state espresse nel comizio posizioni composite, anche pro Russia, che non sono assolutamente le nostre. Per noi la guerra in corso è uno scontro tra imperialismi, uno scontro tra paesi imperialisti. E il nostro compito è schierarci dalla parte dei proletari contro i rispettivi imperialismi, lavorare - come facciamo da sempre, ogni giorno, contro ogni ostacolo - per l’unità dei proletari di tutti i paesi, contro le proprie borghesie, i propri sfruttatori, di qualsiasi colore essi siano.
La manifestazione è stata comunque positiva, sia per l’alto numero di partecipanti sia per aver unito temi diversi, sui quali vi sono posizioni in parte anche diverse ma sulle quali occorre costruire momenti di confronto e di lotta comune per allargare e stringere il fronte unito di lotta contro il governo capeggiato dal banchiere massone, “che non è solo, come dicono alcuni, l’espressione dei grandi poteri finanziari. Il governo Draghi è l’espressione di tutta la borghesia, e sta conducendo contro la classe lavoratrice un attacco su tutti i fronti e con tutti i mezzi, dal PNRR alla repressione delle lotte, dall’uso dell’inflazione alle manovre belliche”.
9 marzo 2022