8 Marzo
10 mila in piazza a Milano per l'emancipazione femminile e contro la guerra
Qualificata partecipazione del PMLI che diffonde l'Editoriale di Martenghi e alza il cartello “Fuori Russia, Usa e Nato dall’Ucraina”
Redazione di Milano
Contro la violenza maschile e i femminicidi, i transcidi e l'ideologia patriarcale che li genera e per l’autodeterminazione della donne e delle soggettività Lgbtqia+ in più di 10mila sono scese/i in piazza a Milano (in prevalenza donne di tutte le età) martedì 8 Marzo per partecipare alla manifestazione organizzata da “Non una di meno” per la Giornata internazionale della donna che quest'anno finalmente si è potuta svolgere dopo due anni di divieti per emergenza pandemica.
La manifestazione dal piazzale antistante la Stazione Centrale è diventata un lungo corteo, animato da musica e balli, e colorato da cartelli policromi riportanti messaggi di denuncia e rivendicazioni, che ha marciato verso il centro città per finire in piazza Duomo.
Nella giornata si è svolto anche lo sciopero generale politico dei sindacati non confederali “per una sanità laica, pubblica e attenta alla pluralità dei generi, uno sciopero per la diffusione della cultura del consenso, uno sciopero per denunciare il colonialismo occidentale, la maschilità egemonica, la guerra come strumento per mantenere l’ordine neoliberista attraverso uccisione, distruzione e stupro”.
È stata una manifestazione variegata dove ai comizi iniziali hanno preso parola donne tigrine, curde e palestinesi della diaspora, della scuola, insegnanti, studentesse e genitori, militanti antispeciste, “Fridays For future”, “Sensibile–Invisibile” e molte altre realtà.
È stata inoltre espressa solidarietà alle donne ucraine - già in gran parte sfruttate e oppresse come migranti in Italia - costrette a scappare dal proprio Paese o vittime dirette della guerra in corso causata dall'aggressione dell'imperialismo russo. L'opposizione alla guerra è stata espressa anche contro l'imperialismo occidentale, che ovunque genera e provoca guerre, e affinché l'Italia esca dalla Nato e non si faccia coinvolgere ultriormente in una guerra locale o mondiale.
Gli interventi delle donne hanno denunciato e testimoniato le violenze, le sofferenze per malattie non riconosciute dal SSN, le lotte per avere garantita l'interruzione volontaria di gravidanza, il silenzio “per quieto vivere”, le molestie per strada e sul lavoro e i complessi sul vestiario da indossare per evitarle.
Bandiere viola e arcobaleno e tanti striscioni al grido di “Lotto Marzo” per l’emancipazione femminile, “una battaglia che riguarda donne e uomini - così viene gridato ai comizi volanti - oggi sempre di più la libertà delle donne è attaccata da più fronti, soprattutto dalle istituzioni".
Militanti della Cellula “Mao” di Milano del PMLI hanno partecipato alla manifestazione portando ben alto un cartello con i manifesti sull’8 Marzo e quello “Fuori Russia, Usa e Nato dall’Ucraina. Ucraina libera, indipendente, sovrana e integrale. L’Italia esca dalla Nato e dalla Ue e rompa le relazioni diplomatiche, economiche e commerciali con la Russia”. Le locandine dell’8 Marzo erano indossate nei “corpetti” delle nostre compagne e compagni che hanno diffuso centinaia di volantini con l’Editoriale per Il Bolscevico
della compagna Monica Martenghi, Responsabile della Commissione donne del CC del PMLI, dal titolo “Donne alzate la grande bandiera dell'8 Marzo per conquistare la piena emancipazione e la totale parità con l'uomo”. Il volantino è stato preso con interesse e il cartello è stato superfotografato dai reporter e dai manifestanti specie per la chiara posizione espressa contro la guerra in Ucraina; “Perfetto! Siete gli unici qui a esprimervi così chiaramente e nettamente” si è complimentata una manifestante del Centro sociale “Cantiere”.
I nostri compagni si sono intrattenuti con manifestanti di ambo i sessi per spiegar loro la linea femminile del PMLI, basata sulle due leve, del lavoro (stabile, a salario intero, a tempo pieno e sindacalmente tutelato) e della socializzazione del lavoro domestico, sull’unione del movimento femminile con la lotta di classe del movimento operaio e sull’obiettivo strategico della conquista del potere politico da parte del proletariato per edificare il socialismo, unica società dove si può attuare una concreta e completa emancipazione femminile di tutte le lavoratrici.
16 marzo 2022