Dalle Tesi del 5° Congresso nazionale del PMLI
Sciogliere l'Onu

Ripubblichiamo qui di seguito un estratto delle Tesi del 5° Congresso nazionale del PMLI, svoltosi a Firenze nei giorni 6-7-8 dicembre 2008, e originariamente titolato: Contro tutte le alleanze imperialiste – Sciogliere l'Onu.

L'Onu ha manifestato questo suo "nuovo ruolo" in maniera clamorosa nell'aggressione imperialista all'Iraq del '90-'91, avallandola e coprendola. I "caschi blu" hanno imperversato e imperversano in tutto il mondo, diventando più di un embrione di un esercito permanente votato alla guerra imperialista. È stato di fatto riscritto il diritto internazionale, partendo dalla cancellazione dell'impedimento all'ingerenza negli affari interni di uno Stato sovrano, sancito dall'articolo 2 della Carta istitutiva dell'Onu e la sua sostituzione con la teoria del "diritto-dovere di ingerenza umanitaria", sponsorizzata anche dal papa nero Wojtyla prima e da Ratzinger ora, per giustificare l'interventismo imperialista nel mondo. La politica dei due pesi e delle due misure è ormai diventata un suo cavallo di battaglia: esempio principe la copertura della politica di aggressione e annientamento, come e peggio dei nazisti, portata avanti da decenni da parte del regime sionista di Israele contro il popolo palestinese.  L'attuale situazione internazionale abbisogna di scelte coraggiose. Questa Onu non risponde più all'esigenza della sua costituzione, ha cambiato carattere, ha ormai fatto il suo tempo e va sciolta. È giunto il momento di farla finita con questa organizzazione imperialista. Occorre una nuova Organizzazione mondiale, senza membri permanenti e privilegiati, senza diritti di veto, con uguali diritti e doveri, fondati sui principi del rispetto reciproco, della sovranità e dell'integrità territoriali, di non aggressione, di non ingerenza nei rispettivi affari interni, di uguaglianza e di reciproco vantaggio.  Bisogna finirla una volta per tutte col culto di questa Organizzazione che non è affatto qualcosa di sacro, una "necessità storica" come dicono gli imperialisti. Per tutti gli anni '60 paesi che inglobavano più di un quarto della popolazione mondiale, quali la Cina, la Corea del Nord e il Vietnam socialisti, non erano rappresentati in questa Organizzazione. Eppure essi vivevano lo stesso e il loro prestigio internazionale cresceva anziché diminuire. Oggi invece è prassi corrente dell'imperialismo che un paese acquisisce uno status internazionale solo a partire dal giorno in cui diviene membro delle Nazioni Unite. Ma chi ha investito l'Onu di questa autorità? Dovrebbero essere la realtà della sua indipendenza e il carattere del ruolo che svolge negli affari internazionali a determinare lo statuto internazionale di ogni paese e non certo la sua appartenenza o meno all'Onu.  

 

13 aprile 2022