Due fedeli e attivi simpatizzanti della provincia di Firenze, il lavoratore Massimo e l'operaio Andrea Bartoli, appoggiano l'Editoriale di Scuderi per i 45 anni del PMLI
Grande lezione antimperialista
Nel 45° Anniversario del Partito, la cui fondazione è avvenuta grazie ad una pattuglia di pionieri del PMLI, sinceri interpreti dell’internazionalismo proletario, del marxismo-leninismo-pensiero di Mao, il compagno Segretario generale Giovanni Scuderi nell’Editoriale che celebra tale ricorrenza, con una forma semplice e comprensibile chiarisce a tutti i sinceri marxisti-leninisti quale sia la linea corretta da mantenere contro l’imperialismo, che si tratti di quello atlantista della Nato del quale fa parte il nostro Paese, che si tratti di quello euroasiatico, e in maniera particolare nella fase storica odierna di quello russo del novo Zar Putin perpretrato attraverso la criminale aggressione militare di stampo nazista all’Ucraina.
Scuderi ricorda ai sinceri marxisti-leninisti un principio cardine e cioè che non è accettabile appoggiare né l’imperialismo dell’Ovest né l’imperialismo dell’Est, bisogna essere contro ogni imperialismo. L’imperialismo, qualsiasi sia la sua faccia, è il nemico mortale di tutti i popoli del mondo.
Ci ricorda che la guerra di aggressione del nuovo zar Putin all’Ucraina e il suo piano di restaurare l’impero zarista, tra l’altro attaccando falsamente l’Urss di Lenin e di Stalin su la creazione dello Stato ucraino, opportunamente smascherato da un documentato articolo su Il Bolscevico
n° 9 dal titolo: “Ucraina, storia e questione nazionale”, non può avere altro che un carattere imperialista e fascista. Che ricade principalmente sulle spalle del martoriato popolo ucraino, e le stragi degli ultimi giorni di popolazioni inermi ne sono la prova provata.
Di conseguenza per i sinceri marxisti-leninisti, per i sinceri comunisti, non può essere accettabile dare alcun appoggio a Putin per giustificare la sua aggressione all'Ucraina, Stato sovrano e indipendente; bisogna invece isolare l'aggressore russo sui piani politico, diplomatico, economico e commerciale e appoggiare l'eroica resistenza del popolo, dell'esercito e del governo dell'Ucraina.
Altro che guerra di liberazione del Donbass e la strumentale posizione su la denazificazione e defascistizzazione dell’Ucraina, perpretrata attraverso la propaganda menzognera di Putin, applicata da criminali mercenari e battaglioni di miliziani dichiaratamente nazisti tipo il Wagner.
Il compagno Segretario generale allo stesso tempo ci ricorda in maniera molto semplice e comprensibile che parimenti gli Usa e i paesi imperialisti Nato di cui fa parte anche l’Italia alleati dell'Ucraina hanno i loro obiettivi politici, economici e militari strategici contro l'imperialismo russo, ma questo non è un buon motivo da parte degli antimperialisti per non stare dalla parte dell'Ucraina aggredita. Le superpotenze imperialiste dell'Ovest e quelle dell'Est, Cina e Russia, si contendono la nuova spartizione e il dominio del mondo, non si può quindi stare con le une o con le altre; quando un qualsiasi paese, anche se capitalista, viene aggredito da una di esse bisogna stare dalla sua parte. In base ai principi che la sovranità, l'indipendenza e la libertà di ogni paese sono inviolabili; che ogni popolo è padrone del proprio destino; che ogni nazione ha il diritto all'autodeterminazione; che l'antifascismo, l'antinazismo, così come la rivoluzione e il socialismo non si esportano con le armi.
Quindi i sinceri antimperialisti non possono stare nemmeno dalla parte del governo del banchiere massone Draghi espressione e braccio armato del capitale finanziario e subordinato all’imperialismo Usa e Nato che va cacciato il prima possibile attraverso la lotta di classe per risolvere i problemi immediati delle masse lavoratrici, lottando contro la scelta politica di inviare armamenti in Ucraina, contro la scelta di aumentare le spese militari del 2% del Pil, che di fatto mette il nostro Paese in stato di guerra e in economia di guerra. Una pericolosissima decisione che in caso di allargamento del conflitto non potrà fare altro, come già accaduto nei conflitti imperialisti del passato, che esporre il popolo italiano a pericolose ritorsioni militari e renderlo carne da cannone per gli interessi del capitale finanziario guerrafondaio.
Scuderi sottolinea che non tutti gli antimperialisti riescono a fare una corretta analisi di classe della situazione oggettiva degli eventi in corso cadendo vittime della propaganda putiniana, ripresa da falsi comunisti, e scivolano su posizioni socialscioviniste, eppure dovrebbe essere sufficiente aver imparato la lezione impartita dal Maestro Lenin a riguardo: “Che cos'è il socialsciovinismo? Il socialsciovinismo consiste nel sostenere l'idea della 'difesa della patria' nella guerra attuale. Da questa idea deriva, inoltre, la rinuncia alla lotta di classe in tempo di guerra, l'approvazione dei crediti di guerra, ecc. In realtà, i socialsciovinisti conducono una politica borghese antiproletaria, perché in realtà essi sostengono non la 'difesa della patria' nel senso di una lotta contro l'oppressione straniera, ma il 'diritto' di determinate 'grandi' potenze a depredare colonie e opprimere popoli stranieri. I socialsciovinisti rinnovano ai danni del popolo l'inganno borghese, come se la guerra si facesse per la difesa della libertà e per l'esistenza delle nazioni, e passano così dalla parte della borghesia contro il proletariato. Sono da annoverare tra i socialsciovinisti sia coloro che giustificano e mettono in buona luce i governi e la borghesia di uno dei gruppi di potenze belligeranti, sia coloro che, come Kautski, riconoscono ai socialisti di tutte le potenze belligeranti lo stesso diritto di 'difendere la patria'. Il socialsciovinismo, rappresentando in realtà la difesa dei privilegi, del predominio, dei saccheggi, delle violenze della 'propria' (o in generale di qualsiasi) borghesia imperialista, costituisce il completo tradimento di tutte le convinzioni socialiste e delle decisioni del Congresso socialista internazionale di Basilea”
(“Lenin, la vita e l'opera” - capitolo 13 Il socialismo e la guerra - Piccola biblioteca marxista-leninista).
Dovrebbe essere sufficiente anche un altro insegnamento di Lenin da rapportare alla situazione odierna, su come capire la "sostanza reale'' di una guerra. Egli scrive: “Come scoprire, come determinare la 'sostanza reale' di una guerra? La guerra è la continuazione della politica. Bisogna studiare la politica che precede la guerra, la politica che porta e che ha portato alla guerra. Se la politica è stata imperialistica, ha difeso cioè gli interessi del capitale finanziario, ha depredato e oppresso le colonie e gli altri paesi, la guerra che scaturisce da una simile politica è imperialistica. Se la politica è stata una politica di liberazione nazionale, ha espresso cioè il movimento delle masse contro l'oppressione straniera, la guerra che ne deriva è una guerra di liberazione nazionale.
Il filisteo non capisce che la guerra è 'la continuazione della politica' e quindi si limita a dire 'il nemico attacca', 'il nemico invade il mio paese', senza domandarsi per quale motivo si combatta la guerra, con quali classi, per quale fine politico
(“Intorno a una caricatura del marxismo e all'’economismo imperialistico'”, Agosto-Ottobre 1916, Op. complete, vol. 23, pag. 30, Ed. Riuniti).
I sinceri comunisti non dovrebbero dimenticare che anche la Terza Internazionale nacque appunto contro il palese tradimento dei revisionisti socialdemocratici della II Internazionale che ripudiarono l'internazionalismo proletario schierandosi con l'uno o con l'altro blocco imperialistico belligerante nella prima guerra mondiale, "una guerra fra i capitalisti per la spartizione dei profitti, per il dominio sui popoli piccoli e deboli". Da allora Lenin definì quegli opportunisti socialsciovinisti: socialisti a parole, sciovinisti nei fatti.
Oggi come allora i socialsciovinisti moderni (che si schierano col nuovo zar Putin o con qualsiasi altra potenza o blocco di potenze imperialiste come Usa, Cina e Nato) tradiscono gli operai, aiutano a prolungare e ad estendere i massacri delle guerre imperialiste, si dimostrano nemici del socialismo passando apertamente dalla parte dei capitalisti e dei loro governi guerrafondai!
Infine Scuderi arriva al nocciolo della questione su come prevenire che le masse popolari diventino vittime sacrificabili attraverso il coinvolgimento dell’Italia in imprese militari imperialiste, attraverso un allargamento del conflitto, con il rischio di essere trascinate in un'eventuale terza guerra mondiale, ricordandoci che la questione di fondo per i marxisti-leninisti, per il PMLI, per dare alle masse benessere, lavoro, pace, libertà e democrazia, rimane quella di cambiare società abbattendo il capitalismo, la classe dominante borghese e il suo Stato, sostituendoli con il socialismo, il proletariato al potere e lo Stato socialista. Con la consapevolezza che il proletariato è classe dirigente solo se ha in mano il potere politico totalmente, che il proletariato deve dirigere tutto ma non lo può fare senza il potere politico che può avere nel socialismo.
Ed è per questo fine che il compagno Scuderi nel suo Editoriale ripropone gli appelli strategici del PMLI, quello del 17 febbraio 2020 e quello del 20 ottobre 2021 alle forze antimperialiste e anticapitaliste, ai partiti con la bandiera rossa fautori del socialismo, ai sindacati, alle associazioni e ai movimenti, alle operaie, agli operai più avanzati e combattivi che ne fanno parte a unirsi per discutere del futuro e del cambiamento dell’Italia in una pubblica discussione senza pregiudizi e settarismi per stabilire cosa fare, come organizzarsi e dove si vuole andare.
La proposta del PMLI rimane quella di unirsi sulla via dell'Ottobre verso il socialismo e il potere politico del proletariato.
Rilanciamo l’Editoriale e le analisi del Segretario generale compagno Scuderi!
Contro il capitalismo imperialista!
Cacciamo il governo Draghi che ne regge le sorti!
Contro ogni imperialismo!
Per l’Italia unita, rossa e socialista!
Viva l’Editoriale del compagno Scuderi!
Viva i pionieri del PMLI!
Viva il PMLI!
Massimo – Valdisieve
Ci ha donato una fondamentale e importante “linea per l’azione”
L'Editoriale sul 45° Anniversario del PMLI, a firma del Segretario generale Giovanni Scuderi, è per me un fondamentale e importante documento politico. Con esso il Partito analizza in modo chiaro, netto ed indiscutibile la realtà politica esistente partendo dalla guerra in Ucraina. Fin dall'inizio di questo conflitto, perpetrato dall'aggressore russo, si è assistito e si continua ad assistere al tentativo (da parte dei politici e mass-media borghesi) di orientare la cosiddetta "opinione pubblica" a schierarsi con l'uno o con l'altro in maniera a-critica, quasi come fosse solamente da essere "tifosi".
Questa dinamica non può essere quella propria di un marxista-leninista o di un sincero fautore del socialismo e infatti il Partito, con l'analisi sociale e politica dei fatti, ci esorta a scendere nel merito della questione, affinché ci si possa fare una idea precisa di ciò che sta accadendo. Questo è fondamentale, ci serve, anche e soprattutto quando abbiamo l'occasione di dialogare con altri: sia in famiglia che sul lavoro, con gli amici o nel luogo di studio, quando facciamo un banchino o siamo presenti ad una manifestazione.
È innegabile che nella situazione attuale un sincero marxista-leninista si debba impegnare per stare dalla parte del popolo e del governo ucraino anche se quest'ultimo non è certamente di orientamento socialista. L'Ucraina è stata aggredita, ciò è una priorità, è giusto che si difenda ed è giusto in questo momento appoggiarla e sostenerla da parte nostra. Purtroppo essa lo sta facendo con l'uso di armamenti forniti anche dal governo borghese e capitalista dell'Italia il che espone, come si dice giustamente nell'Editoriale, il popolo italiano a pericolose ritorsioni. A riprova di ciò valga ad esempio la circolare del capo di Stato maggiore dell'esercito italiano relativa alla preparazione dello stesso esercito al combattimento e allo scontro tra gli eserciti.
Tutto ciò accade in un contesto politico e sociale preoccupante dove i problemi immediati delle masse, che sono molteplici, non sono tenuti assolutamente in considerazione (com’è ovvio) dal governo e dal parlamento borghesi italiani con a capo il banchiere massone guerrafondaio Mario Draghi. E qui il PMLI individua la soluzione ovvero risolvere la questione di fondo: lottare per abbattere il capitalismo. Perché è il capitalismo che genera le guerre, quelle di sopraffazione dei popoli per mantenere l'ordine esistente e per l'accaparramento delle risorse che servono a mantenerlo in vita.
Bene fa il PMLI, allora, a rilanciare gli appelli alle forze anticapitaliste per unirsi nella lotta contro il governo Draghi e per elaborare un progetto comune per un'altra società. Su questo dobbiamo unirci e non sprecare forze ed energie, come fanno alcuni, per proporre e costruire "cartelli elettoralistici" che non cambiano minimamente lo stato esistente delle cose.
Ecco, questo è il mio contributo e, nella speranza di aver espresso il mio pensiero in modo comprensibile, vorrei cogliere l'occasione per ringraziare il compagno Segretario generale Giovanni Scuderi che mi e ci ha donato una importante e fondamentale "linea per l'azione".
Viva il 45° Anniversario del PMLI!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!
Andrea Bartoli - Mugello
20 aprile 2022