Alla vigilia del 25 Aprile Mussolini considerato dalle istituzioni “persona degna”
Il Consiglio comunale di Carpi conferma la cittadinanza a Mussolini
Decisivo il M5S che vota insieme a fascisti e ai fascio-leghisti di FdI e Lega.
L'Anpi: “Andato in onda il peggiore armamentario del revisionismo, offesa la memoria di chi ha combattuto il fascismo anche con la vita”

 
Vergogna senza fine a Carpi, in provincia di Modena, proprio alla vigilia del 25 Aprile, martedì 12 aprile, il consiglio comunale della città a guida Pd non ha votato per la cancellazione della cittadinanza onoraria, risalente addirittura al 17 maggio del 1924, conferita al criminale duce del fascismo, Benito Mussolini.
Il regolamento comunale prevede che per promuovere o cancellare un'onorificenza serva una maggioranza qualificata di 17 voti favorevoli su 25.
Non sono bastati quindi i 16 consiglieri di maggioranza, che hanno votato a favore, oltre all'opposizione dei fascisti di FdI, della Lega e della lista civica Carpi Futura, la non partecipazione al voto di due consiglieri di minoranza del M5S, ha affossato definitivamente, per un solo voto mancante, l'approvazione della delibera presentata dal sindaco del Pd, Alberto Bellelli, che chiedeva appunto la cancellazione dell'onorificenza “per la sopravvenuta non dignità della persona in oggetto”.
Dunque i 16 voti raggiunti dalla maggioranza non sono stati sufficienti a cancellare l'infamia, che dura da ben 98 anni, di considerare Mussolini cittadino onorario di Carpi.
Ma se la contrarietà dei fascisti e del "centro-destra" era data per scontata e non fa certo notizia, colpisce la non partecipazione al voto in presenza nell'aula consiliare (atteggiamento già di per sé provocatorio e filofascista, specie su un tema come questo) dei due consiglieri del M5S, i quali, non hanno perso l'occasione per dimostrare per l'ennesima volta che il M5S non ha nulla di antifascista, nemmeno in termini democratico-borghesi, visto che sono stati determinanti per impedire l'approvazione della delibera ritenuta: "fuori tempo utile e che non ha senso se non per finalità di propaganda in occasione della rievocazione della Festa della Liberazione"... “Dovevano condividere la delibera invece che presentarcela a cose fatte”, attacca infatti Eros Andrea Gaddi, capogruppo del M5S.
A parte il fatto che già solo pensare che da 98 anni a Carpi il Duce sia un cittadino onorario della città è rivoltante, va ricordato che tutti gli eletti nelle istituzioni borghesi giurano fedeltà (solo formale ovviamente) alla defunta Costituzione democratico-borghese e antifascista del 1948, giuramento quindi palesemente tradito.
Se poi per riparare i danni, dopo 98 anni, viene finalmente proposta una delibera per cancellarla, se non lo si fa, come nel caso del M5S e degli altri, significa solo che vi è la precisa volontà politica di non farlo, in ossequio al revisionismo storico imperante e alla riscrittura della storia in chiave antiresistenziale e anticomunista, funzionale al dominio economico, politico, militare, culturale e istituzionale della borghesia e quindi della ormai consolidata seconda repubblica capitalista, neofascista, presidenzialista, federalista e interventista, parte integrante della Ue imperialista.
Fra l'altro la condotta del M5S e degli altri serve a coprire il vergognoso mancato scioglimento di Forza Nuova e CasaPound da parte di Draghi, dopo l'assalto alla CGIL dello scorso ottobre e a rafforzare nella pubblica opinione la vomitevole equiparazione nazismo-comunismo portata avanti dal parlamento della Ue imperialista, propedeutico, una volta "recepito" nei vari ordinamenti giuridici nazionali, alla messa fuorilegge dei partiti comunisti.
Cosa già chiesta in Italia, con tanto di disegno di legge, dai fascisti della Meloni, in particolare proprio contro il PMLI.
Insomma il M5S non vuole disturbare il manovratore, il banchiere massone Draghi, sposa in tutto e per tutto il dilagante revisionismo storico, funzionale anche alla creazione di una base di massa nell'ambito di nuove e pericolose avventure militari dell'Italia all'estero e di repressione violenta del dissenso all'interno e, come provano i fatti, è intenzionato ad andare fino in fondo nella immonda opera di riscrittura a destra della storia del nostro Paese.
I fascisti infatti esultano per la mancata approvazione della delibera, sputano veleno contro la Resistenza e il socialismo (lingua batte dove dente duole) e rilanciano apertamente il loro revisionismo e anticomunismo, Annalisa Arletti di FdI afferma infatti: “L'arroganza della sinistra è stata ripagata. Finalmente possiamo tornare a parlare dei veri problemi dei carpigiani. E voglio ricordare che qui abbiamo ancora via Lenin”, il consigliere della Lega Antonio Russo ha affermato che la delibera "tenta di cancellare la storia", ammettendo quindi il nero disegno politico delle totale riscrittura della storia e della demonizzazione e rimozione dalla memoria storica del popolo italiano della Resistenza e del socialismo, disegno peraltro, se lo mettano nelle loro bacate e criminali menti una volta per tutte, di impossibile realizzazione.
Il sindaco Bellelli si difende: "qui si trattava di prendere una posizione politica di condanna rispetto al fatto che c'è un cittadino onorario che non ha più il titolo e la dignità di essere definito tale. Simili provvedimenti nei comuni vicini sono stati approvati all'unanimità. La questione non interessa più a nessuno, dicono? E allora come mai c'erano 150 persone collegate in streaming ieri era, quando in media sono 3 o 4?"... "La scelta delle opposizioni di non votare la delibera è un autogol, mi spiace che non lo abbiano capito. Rimango convinto, spero insieme a tanti cittadini di questa città, che Benito Mussolini è indegno di essere un nostro cittadino onorario. Ne esce sconfitto il Consiglio Comunale e con lui tutta la nostra città"... "si è capito in modo chiaro chi sono i rappresentanti di Carpi Futura, consiglieri che scappano di fronte alle loro responsabilità. Gli argomenti usati dai 5Stelle per spiegare la loro non partecipazione al voto sono semplicemente sconvolgenti, sono arrivati a dire che: “Mussolini ha fatto anche cose positive per la città”.
Importante il comunicato dell'Anpi di Modena sulla vicenda: "Si tratta di un fatto gravissimo. Ancora più gravi e inaccettabili sono stati i comportamenti e le motivazioni di chi si è sottratto al voto uscendo dall’aula. Riconosciamo la coerenza e l’impegno delle forze di maggioranza, che hanno sostenuto il provvedimento presentato.
Negli interventi delle opposizioni è andato in onda il peggiore armamentario del revisionismo, con affermazioni che testimoniano ignoranza dei fatti storici, malafede, distorsione grottesca di ciò che è stato il regime fascista, e il suo capo, e quanti lutti hanno generato nelle nostre terre e a Carpi in particolare. È stata offesa la memoria di chi ha combattuto il fascismo anche con la vita e con loro l’intera città di Carpi. L’attacco all’ANPI e ad altre associazioni democratiche, che con noi hanno sostenuto la proposta, è il vergognoso corollario di chi non ha argomenti.
Qualcuno in aula ha sostenuto che la cittadinanza onoraria al duce era stata conferita a riconoscenza di una sua beneficenza a un istituto di carità cittadino, ignorando che l’iniziativa era stata assunta dal governo fascista e imposta a tutti i comuni d’Italia. Dopo la vittoria fascista alle elezioni del 1924, si doveva costruire il culto della personalità di Mussolini, premessa alla fine delle libertà e della democrazia, che avevano consentito al fascismo di prendere il potere; l’anno stesso dell’assassinio di Giacomo Matteotti. L’idea strisciante che “il fascismo ha fatto anche cose buone” continua a fondarsi sul pregiudizio ideologico e sull’ignoranza della storia.
La revoca della cittadinanza onoraria al duce dimostra una volta di più la sua straordinaria efficacia visto che fa emergere la doppiezza, l’ignavia e l’opportunismo di forze politiche che invece dovrebbero cogliere anche questa occasione per chiudere definitivamente con il fascismo, con la sua cultura, con il suo lascito tossico, con la nostalgia per una dittatura sanguinaria e liberticida che ha portato l’Italia alla catastrofe dell’alleanza con la Germania nazista e alla tragedia della guerra.
Sorprende che forze non dichiaratamente di destra abbiano addotto mirabolanti pretesti di varia natura per non approvare un atto lineare, che va assunto non come riscrittura di fatti storici, ma come simbolico rinnovato impegno antifascista per la libertà, la democrazia, la pace in un momento così difficile per l’Italia e l’Europa.
L’ANPI continuerà più che mai a combattere interpretazioni distorte e nostalgie della dittatura, a riaffermare l’attualità dell’ideale antifascista, a partire dalle prossime celebrazioni del 25 aprile, Festa della Liberazione di tutti i cittadini, anche di quelli che stavano con i nazisti”.
Vanno ricordate le efferatezze commesse dai nazifascisti a Carpi, città Medaglia d'Oro al Valor Civile e Medaglia d'Argento al Valor Militare, una città che contava oltre cento cippi partigiani, una città che ha una piazza intitolata ai martiri antifascisti e che vede ubicato a pochi chilometri di distanza il campo di concentramento di Fossoli, senza considerare le atrocità commesse dai nazifascisti in tutto il modenese.
Certamente il sindaco ha pienamente ragione nel merito, ma va ricordato che il suo partito e quindi la sua maggioranza locale, pure meritevoli nell'aver presentato la delibera comunale, governano insieme con M5S, Fi, la Lega e FdI (fintamente all'opposizione) l'intero Paese a Palazzo Chigi, coerenza vorrebbe per i vertici di Pd e LeU, se davvero fossero antifascisti fino in fondo, di mandare a casa Draghi, non ci pare l'antifascismo una questione secondaria nello scegliersi gli alleati di governo e d'altra parte non si può essere antifascisti a Carpi e governare con i fascisti, i fascioleghisti e il criminale Berlusconi a Roma.
Non solo, non si può far finta di non sentire l'assordante silenzio delle massime cariche dello stato sulla questione, a cominciare dall'ex Dc poi Pd (appunto!), Sergio Mattarella, vero regista politico del golpe bianco di Draghi a Palazzo Chigi, che ha sostituito l'ambizioso liberale e trasformista Conte, oggi capo del M5S, anch'egli silente sulla questione.
Incoraggianti le dichiarazioni della segretaria del Pd di Carpi, Daniela Depietri: "Da parte nostra non mancheremo di presentare questa mozione a ridosso del 25 aprile ogni anno finché non verrà approvata".
Stesso zelo lo vorremmo vedere più spesso a livello nazionale, ma aldilà di questo il punto politico di fondo è chiaro come il sole a mezzogiorno: l'antifascismo istituzionale non ha la forza (e nemmeno la volontà in ultima analisi) politica di arginare la vergognosa riscrittura della storia, anzi la "sinistra" borghese e istituzionale è l'altra faccia della medaglia dei fascisti vecchi e nuovi, ha concorso in maniera determinante negli ultimi decenni perché si arrivasse dove si è arrivati(si pensi all'infame "giorno del ricordo dei martiri delle foibe" che va abolito), di conseguenza come il PMLI sostiene da sempre (siamo stati infatti i primi a denunciare l'avvento della seconda repubblica neofascista secondo i piani di Gelli e della P2 fin dal lontano 1979, quando Craxi lanciò la "grande riforma" su L'Avanti) occorre creare un ampio fronte unito di tutte le forze antifasciste coerenti e conseguenti per abbattere questo governo e questo nero regime da sinistra e dalla piazza, utilizzando tutti i mezzi legali e illegali, violenti e pacifici, purché si tratti di violenza di massa, per abbattere il regime neofascista, sciogliere tutti i gruppi neofascisti, neonazisti, antiLGBTQI+, clericali, antifemminili, ultracattolici, antiscientifici, contro i migranti e razzisti.
Cos'altro infatti dimostra questa vicenda se non il fatto che sul piano istituzionale non c'è alcuna volontà di arginare il fascismo vecchio e nuovo?
Naturalmente, per il partito del proletariato, della riscossa e del socialismo, la definitiva liquidazione del fascismo nel nostro martoriato Paese passa attraverso il socialismo e la conquista del potere politico da parte del proletariato, sulla Via dell'Ottobre, vera ragion d'essere del PMLI fin dalla sua nascita, 45 anni fa, madre di tutte le questioni e chiave di volta per distruggere il capitalismo, che è poi la matrice del fascismo stesso, arrivato al suo stadio ultimo, monopolistico e in putrefazione:l'imperialismo, vero nemico di tutti i popoli del mondo e dell'ambiente, che sta spingendo l'umanità verso un nuovo terrificante conflitto mondiale, contro il quale noi marxisti-leninisti ci opporremo con tutte le nostre forze, invitando il nostro popolo a insorgere in caso di partecipazione del nostro Paese al conflitto.

20 aprile 2022