Contro il governo del carovita e della guerra
Sciopero e manifestazone nazionale dell'Usb a Roma
Contro il carovita e l'aggressione imperialista dello zar Putin all'Ucraina, oltre cinquemila lavoratori, studenti, attivisti dei movimenti romani e dell'associazionismo, hanno preso parte il 22 aprile a Roma alla manifestazione nazionale indetta dall’Unione Sindacale di Base (USB) svoltosi in contemporanea con lo sciopero della “variante operaia” che ha riguardato tutti i settori produttivi italiani, dall’industria, alla logistica, dall’agricoltura, ai portuali.
Il partecipato e combattivo corteo è stato aperto da un grande striscione con su scritto la parola d’ordine: “Abbassate le armi, alzate i salari” indirizzato al governo guerrafondaio del banchiere massone Draghi e al padronato in un momento di crisi già aggravata dalla pandemia e ulteriormente peggiorata da una guerra che viene strumentalizzata per lo stato di emergenza e tagliare i diritti e le tutele sindacali nelle fabbriche nella scuola e nella sanità.
A dare il via alla manifestazione, in piazza della Repubblica, gli interventi di alcuni lavoratori provenienti da diverse aziende della Penisola che hanno portato la solidarietà di ManifestA.
Il corteo si è concluso in Piazza Madonna di Loreto con l'intervento di Sasha Colautti, dell’esecutivo Lavoro Privato USB.
Con l'USB sono scesi in piazza anche Asia e i movimenti di lotta per la casa e delegazioni di vari partiti con la falce e martello.
Molto combattivo lo spezzone degli studenti medi e universitari, che in mattinata avevano manifestato al Ministero dell’Istruzione insieme ai portuali di Genova.
Un segno tangibile del fronte unito fra studenti e operai che si va sempre più rinsaldando a cominciare dal resto del mondo del lavoro ma anche dalle tante povertà in aumento nel Paese, che stanno subendo l'economia di guerra del governo Draghi e l’aumento generalizzato dei prezzi.
“Oggi a Roma è cominciata una storia nuova – ha sottolineato l'USB in comunicato stampa diffuso subito dopo la manifestazione - in cui il mondo operaio chiama ad una larga convergenza sociale contro lo sfruttamento e il carovita, per il rilancio dei salari e delle pensioni, in difesa dell’ambiente e del territorio e per portare l’Italia fuori dalla guerra.
È questo il messaggio che la 'variante operaia' ha lanciato oggi dalla manifestazione di Roma.
Per l’aumento di salari e pensioni a tutela di lavoratori e pensionati dalla speculazione e dall'inflazione divenute ancora più aggressive con l’avvio del conflitto in Ucraina.
Per l’introduzione del salario minimo di 10 euro, contro il lavoro povero e contro gli appalti che permettono ai padroni di imporre condizioni di moderno schiavismo.
Per il ritorno a una politica economica fatta di investimenti pubblici e nazionalizzazione dei servizi strategici a difesa dell’occupazione e del tessuto industriale, contro gli "aiuti di stato" a vantaggio di imprese e speculatori, come nel caso di Acciaierie Italia, ITA e in base a quanto previsto nel PNRR.
Per l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro, più controlli, forti penalizzazioni per i padroni che non osservano le norme e più tutele per gli RSU/RLS che denunciano illeciti e situazioni di pericolo e nocività”.
27 aprile 2022