Scandalosa sentenza della Corte di Assise di Napoli
Il magnate di Eternit Schmidheiny condannato a soli 3 anni e 6 mesi
Redazione di Napoli
Il processo “Eternit-bis” che si sta svolgendo a Napoli ha visto una amara conclusione lo scorso 6 aprile per le vittime dopo l’importante richiesta della Procura di Napoli, avanzata dai pubblici ministeri Giuliana Giuliano e Anna Frasca, di 23 anni e 11 mesi di reclusione nei confronti del magnate pescecane svizzero Stephan Ernest Schmidheiny, sotto processo per la morte di otto persone (sei operai e due familiari di lavoratori), determinato dalle gravi malattie sviluppate per la prolungata esposizione all'amianto subìta non solo nello stabilimento Eternit di Bagnoli ma anche nelle loro abitazioni, dove venivano lavate le tute da lavoro.
La Seconda Sezione della Corte di Assise del Tribunale di Napoli (presidente il giudice Concetta Cristiano) ha partorito una scandalosa sentenza che ridimensiona clamorosamente le ragioni di pubblico ministero e parti civili e parametra le responsabilità di Schmidheiny ad appena 3 anni e 6 mesi di reclusione. Cinque anni di tormentate udienze dibattimentali non hanno portato alla tremenda verità quello di un vero e proprio “genocidio bianco” nel territorio della zona Ovest di Napoli, in particolare nel quartiere di Bagnoli, dove quasi ogni famiglia conta un deceduto tra le sue file.
Raggiunta al telefono dalla Redazione di Napoli de “Il Bolscevico”, l’avvocato Elena Bruno, legale dell'associazione “Mai Più Amianto” (area CGIL), ha dichiarato: "È stata comunque accertata la responsabilità per quasi tutti i morti da amianto, ma il signor Schmidheiny a causa della prescrizione non risponderà di sei degli otto omicidi: per quanto mi riguarda si tratta di un clamoroso fallimento del sistema giustizia”. “Inoltre – aggiunge l’avvocato – l’incredibile passaggio del tempo non ha fatto coincidere i fatti storici con quelli giudiziali a discapito delle vittime; spero che il giudizio di appello possa darci una sentenza finalmente giusta”.
La vicenda della Eternit conferma ancora una volta che lo sfruttamento del capitalista ai danni degli operai, come denunciava Engels "non s'arresta fino a che rimane un muscolo, un nervo, una goccia di sangue da sfruttare
" (F. Engels, "La posizione della classe operaia").
4 maggio 2022