Ecco come si sbarazza dei suoi oppositori l'imperialismo occidentale che dice di difendere la libertà e la democrazia
No all'estradizione di Assange negli Usa
Con WikiLeaks aveva osato svelare alcuni crimini e inconfessabili segreti di Stato sulla coscienza degli imperialisti occidentali
Mercoledì 20 aprile scorso il giudice inglese Paul Goldspring ha di fatto messo in moto il meccanismo dell'estradizione verso gli Usa del blogger e giornalista australiano Julian Paul Assange, fondatore di WikiLeaks e detenuto dall'11 aprile 2019 presso il carcere HM Prison Belmarsh (detta anche la "Guantanamo" britannica) nel Regno Unito.
Assange è detenuto per accusa di spionaggio e cospirazione contro gli Stati Uniti, unico capo d'imputazione rimasto in piedi contro di lui, dopo aver visto archiviate le controverse accuse legate a uno stupro compiuto in Svezia e relativa violazione dei termini della libertà su cauzione.
Dal 2006, anno in cui fonda WikiLeaks e con sempre maggiore forza a partire dal 2010, diventa il bersaglio prima dello UK e della Svezia e poi degli Usa e dell'Australia, per le rivelazioni riguardanti crimini commessi dall'imperialismo occidentale, anche se viene arrestato a Londra nel 2010 per la falsa accusa di violenza sessuale, dopo essersi consegnato spontaneamente a Scotland Yard e dopo tutta una serie di vicende che lo portarono a rifugiarsi presso l'ambasciata dell'Ecuador per sette anni a partire dal 2012, per sfuggire anche alle false accuse da parte americana, di essere al servizio della Russia, formulate per screditare Assange, senza riuscirci, in riferimento ai terribili crimini commessi dalla coalizione antiIS in Medio oriente nel 2016 e appunto da Assange rivelati al mondo intero.
Già allora la sua detenzione iniziata nel 2010 e la seguente permanenza forzata di Assange nell'ambasciata dell'Ecuador (nella quale venne spiato dai servizi segreti americani e inglesi) fu considerata arbitraria e persecutoria, tanto che i presupposti erano già stati respinti nel 2015 dal Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulla Detenzione Arbitraria, condannando anche le inumane condizioni alle quali il giornalista era soggetto in carcere.
A un certo punto, dopo una serie di appelli e di reciproche accuse, ricorsi e provvedimenti giudiziari, i governanti della Repubblica dell'Ecuador, della quale Assange era nel frattempo diventato cittadino, lo consegnano agli accusatori, facendo entrare gli agenti inglesi nell'ambasciata ecuadoregna di Londra l'11 aprile 2019.
L'eventualità di estradizione e relativa persecuzione a vita negli USA, suscitarono protesta e appelli per il rilascio da parte dell'opinione pubblica e di svariate organizzazioni per i diritti umani in tutto il globo, fino all'attivarsi addirittura del relatore dell'ONU sulla tortura, il quale, nel novembre 2019, ha dichiarato che Assange doveva essere scarcerato e la sua estradizione verso gli USA negata, dichiarazione poi appoggiata anche dal Consiglio d'Europa.
Il 5 gennaio 2021 i giudici inglesi negano l'estradizione di Assange per motivi di natura medica, ma il 10 dicembre 2021l “Alta corte di Londra ribalta però completamente la sentenza che negava l'estradizione, aprendo la strada verso la consegna di Assange ai tribunali americani che avviene a partire dal 14 marzo 2022, con la Corte Suprema del Regno Unito che respinge il ricorso presentato dai legali di Assange, lasciando l'ultima decisione al ministro dell'interno Patel, che a sua volta ha poi spinto appunto il 20 Aprile scorso la Westminster Magistrates” Court di Londra ad emettere l’ordine formale di estradizione, durante l’udienza a cui l’attivista australiano ha assistito in videocollegamento.
Assange ha solo ipotetiche possibilità giuridiche di respingere la decisione presa, legandola a motivi di salute, ma vengono ritenute solo teoriche, la verità è che verrà estradato negli USA, dove lo attendono condizioni ancora più dure di quelle attuali, come il regime di brutale isolamento "Sam" nel carcere più duro degli Stati Uniti: l’adx Florence in Colorado, dove è imprigionato addirittura uno dei re del narcotraffico mondiale, “El Chapo”.
Formalmente le autorità americane hanno offerto “garanzie diplomatiche” che non verrà sottoposto a "Sam" e non verrà incarcerato ad Adx Florence, cosa che ha spinto I giudici della High Court inglese a ritenerle "garanzie accettabili", nonostante fra gli altri Amnesty International, le abbia invece liquidate come “inaffidabili ”.
Assange rischia una condanna a 175 anni di carcere duro per la pubblicazione dei documenti segreti del governo americano che provano gli orrori commessi dall'imperialismo dell'ovest nell'ambito delle guerre in Afghanistan e in Iraq, gli ordini partiti dall'alto e schede sul trattamento dei detenuti nel famigerato carcere americano di Guantanamo a Cuba.
Ben settecentomila file che hanno permesso al mondo di conoscere crimini di guerra, torture e uccisioni stragiudiziali con i droni, poi rilanciati dalla stampa internazionale, che pubblicarono le rivelazioni mettendo in grave imbarazzo i criminali governanti imperialisti, già in difficoltà sul campo (si pensi all'Afghanistan) e quindi presso l'opinione pubblica dei rispettivi paesi attraversati da enormi e sistematiche manifestazioni per la pace e contro l'imperialismo.
Nessuno dei giornalisti che ha pubblicato le rivelazioni di Wikileaks è mai stato condannato o anche solo incriminato, in base alle leggi borghesi vigenti sul diritto di cronaca e la libertà di stampa in vigore, ma evidentemente, incapaci nel merito di respingere le accuse contenute nelle rivelazioni, i governanti imperialisti inglesi e americani hanno deciso di farla pagare ad Assange per far comprendere ai giornalisti, ai blogger, ai partiti e alle associazioni di tutti il mondo che, in ultima analisi, quello che decidono di fare i governi imperialisti al servizio dei monopoli deve essere narrato solo seguendo rigidamente i canoni imposti dalla propaganda guerrafondaia e che non sono tollerati, come si vorrebbe far credere da sempre, le denunce sui crimini che inevitabilmente le truppe di occupazione imperialiste hanno commesso e commetteranno nei vari teatri di guerra.
Chi si oppone a tutto questo viene punito, represso, silenziato, processato, arrestato e come in molti casi è accaduto in tanti Paesi, se necessario, ucciso.
Una vera e propria persecuzione quella di Assange che mostra il vero volto dell'imperialismo, all'est come all'ovest, sul fronte della cosiddetta libertà di stampa e informazione, essa è tollerata solo fintanto che non disturba il manovratore, altrimenti viene silenziata e repressa, essa è dunque finta, strumentale e funzionale al dominio del capitale. Del resto un comportamento simile ha il nuovo zar Putin verso i suoi oppositori e in particolare verso i giornalisti e i mas-media che non sono a lui assoggettati e osano criticarne la politica interna e aggressioni militari come quella all'Ucraina.
Attualissime e illuminanti a tal proposito le parole del grande Maestro del proletariato internazionale Lenin: "La 'libertà di stampa' è una delle parole d'ordine fondamentali della 'democrazia pura'. Tuttavia, gli operai sanno, e i socialisti
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(oggi direbbe marxisti-leninisti ndr)
- di tutti i paesi hanno riconosciuto milioni di volte, che questa libertà è un inganno, fino a quando le migliori tipografie e le immense provviste di carta rimangono nelle mani dei capitalisti, fino a quando permane sulla stampa il potere del capitale, che si manifesta nel mondo intero in forma tanto più evidente, brutale e cinica, quanto più sono sviluppati la democrazia e il sistema repubblicano, come ad esempio in America. Per conquistare l'uguaglianza effettiva e la democrazia reale per i lavoratori, per gli operai e i contadini, bisogna prima togliere al capitale la possibilità di assoldare gli scrittori, di comprare le case editrici e di corrompere i giornali, e, per far questo, bisogna abbattere il giogo del capitale rovesciare gli sfruttatori, schiacciare la loro resistenza. I capitalisti hanno sempre chiamato 'libertà' la libertà di arricchirsi per i ricchi e la libertà di morire di fame per gli operai. I capitalisti chiamano libertà di stampa la libertà per i ricchi di corrompere la stampa, la libertà di usare le loro ricchezze per fabbricare e contraffare la cosiddetta opinione pubblica. In realtà i difensori della “democrazia pura” sono i difensori del più immondo e corrotto sistema di dominio dei ricchi sui mezzi d'istruzione delle masse, essi ingannano il popolo, in quanto lo distolgono, con le loro belle frasi seducenti e profondamente ipocrite, dal compito storico concreto di affrancare la stampa dal suo asservimento al capitale..”
Nell'opporci a ogni imperialismo, quello dell'est e quello dell'ovest, veri nemici principali dell'umanità e dell'ambiente, noi marxisti-leninisti lottiamo da sempre perché gli spazi di democrazia borghese, anche in termini di libertà di stampa, vengano allargati e non ci stancheremo mai di denunciare le atrocità e le bugie dell'imperialismo.
Del resto il PMLI e "Il Bolscevico" ben conoscono la repressione giudiziaria e poliziesca, anche legata alla pubblicazione di articoli costati processi penali durati anni, carcere e multe in particolare al compagno Giovanni Scuderi, segretario generale del PMLI, e ai vari direttori del nostro giornale.
Solidarizziamo con Assange come con ogni giornalista democratico che denuncia i crimini dell'imperialismo in ogni parte del mondo e siamo parte integrante e non da oggi del movimento internazionale che ne chiede la scarcerazione e che lotta per evitare la sua estradizione negli USA, consideriamo importanti le prese di posizione nel nostro Paese di vari associazioni tra cui L'Anpi e di diversi giornalisti in difesa di Assange e della libertà di stampa e apprezziamo la lettera rivolta al governo inglese scritta da parte di 19 parlamentari ed europarlamentari italiani.
Del resto occorre battersi per il ritiro delle truppe italiane da ogni teatro di guerra e per fare piena luce sui crimini commessi anche dall'imperialismo italiano, che, non va dimenticato, ha avuto e continua ad avere un ruolo di primaria importanza a livello militare, specie in Medio oriente, Libia e in Africa, cosa che fra l'altro espone il nostro popolo alle rappresaglie dei combattenti islamici antimperialisti.
4 maggio 2022