Nell’ambito dello sciopero generale promosso dal sindacato Usb
In oltre 5mila al corteo di Roma contro la guerra, il governo Draghi e il carovita
Dall’inviato della Redazione di Napoli
Il 22 aprile si è tenuto un importante e partecipato sciopero generale indetto dal sindacato USB che ha visto un corteo nazionale a Roma che è partito da piazza della Repubblica con una parola d’ordine ben precisa: “Contro il governo del carovita e della guerra è l'ora della variante operaia, senza lavoratori non c’è vera ripresa. Alzate i salari - Abbassate le armi”.
Forte il richiamo del sindacato di base alle adesioni territoriali con attacco alla guerra di aggressione all’Ucraina: “I costi di questa guerra stanno già ricadendo pesantemente sui lavoratori. Molte aziende stanno aprendo procedure di licenziamento e di CIG, giustificandole con lo scoppio del conflitto. L’aumento generalizzato dei prezzi sta falcidiando drammaticamente salari e pensioni. Stare fuori dalla guerra non è solo una scelta di civiltà, ma una vera necessità”.
Il corteo, che superava le 5 mila unità, ha puntato sulla “variante operaia” con pullman da tutte le regioni accolti nella capitale non solo dei lavoratori e delle lavoratrici, ma anche da studenti medi e universitari che hanno appoggiato lo sciopero USB ribadendo il No secco alla guerra che si sta svolgendo in Ucraina. Non sono mancati gli striscioni dei giovani, con la solidarietà degli insegnanti, “contro l’alternanza scuola lavoro” e lo sfruttamento dei ragazzi e delle ragazze fin da quando studiano nelle scuole medie e superiori attraverso i famigerati “crediti”.
Forte anche la delegazione campana guidata dai lavoratori della manutenzione stradale in lotta per essere assunti finalmente all’interno della Pubblica amministrazione nonostante la tracotanza del governo regionale antipopolare guidato da De Luca.
11 maggio 2022