Contro la controriforma scolastica Draghi-Bianchi
Cortei e presidi per lo sciopero degli insegnanti e Ata
No ai tagli, ai quiz Invalsi, ai PCTO, alla didattica delle competenze adddestrative e al sistema nazionale di valutazione. Investire i fondi del PNRR nell’edilizia scolastica, per il rinnovo del CCNL e l'assunzione di tutti i precari
In occasione dello sciopero generale della scuola indetto il 6 maggio unitariamente dai sindacati di base: Cobas Scuola, Unicobas, USB e CUB; migliaia di insegnanti e personale Ata hanno scioperato per protestare contro la controriforma scolastica del governo Draghi approvata per decreto il 30 aprile dal Consiglio dei ministri su proposta del ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi e già pubblicata sulla gazzetta ufficiale del 1° maggio “che introduce inaccettabili modalità per la stabilizzazione dei precari” e una formazione triennale in orario aggiuntivo, che diventerà obbligatoria per i docenti neo-immessi dal 2023-24, con incentivazione salariale e verifiche selettive per “creare gerarchie tra i lavoratori, veicolare la logica della scuola-azienda e restringere pluralismo didattico e libertà di insegnamento”.
Siamo anche contrari – denunciano ancora i sindacati di base nella loro piattaforma rivendicativa - ai quiz Invalsi e al sistema nazionale di valutazione, che: “hanno effetti retroattivi negativi sulla didattica, standardizzano gli insegnamenti, trasformano i docenti in ‘addestratori ai quiz’ e discriminano gli studenti con BES”.
Siamo contrari alla cosiddetta didattica delle competenze addestrative, per una scuola pubblica che punti allo sviluppo degli strumenti cognitivi e dello spirito critico dei ragazzi.
Siamo contrari al “lavoro gratuito” degli studenti nei PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l'Orientamento) e negli stage e al taglio dello 0,5% del PIL delle spese per l’istruzione previsto dal DEF 2022, a fronte di un aumento delle spese per le armi.
Vogliamo subito il rinnovo del CCNL scaduto da più di 2 anni, con aumenti significativi uguali per tutti “per recuperare almeno il 20% del potere salariale perso negli ultimi anni e difendere i salari reali dalla ripresa dell’inflazione e del carovita”.
Vogliamo che i fondi del PNRR vengano investiti nell’edilizia scolastica per ridurre a massimo 20 il numero degli alunni per classe, 15 in presenza di disabili.
Rivendichiamo l'assunzione di tutti i docenti precari con 3 anni di servizio e di tutti gli Ata che hanno maturato 24 mesi di supplenza e la stabilizzazione di tutti posti Covid.
Cortei, manifestazioni e presidi si sono svolti nelle piazze delle maggiori città dal Nord al Centro e Sud Italia (da Torino a Catania, da Firenze a Palermo, Napoli, Cagliari e Pisa) e sotto le sedi degli uffici scolastici regionali e delle prefetture. Mentre a Roma si è tenuta la manifestazione nazionale sotto le finestre del ministero in Viale Trastevere.
In un comunicato stampa diffuso in serata dal Cobas scuola Sardegna si sottolinea fra l'altro che: “Lo Sciopero di oggi nelle scuole dell’infanzia, elementari e secondarie di primo e secondo grado ha avuto una buona partecipazione sull’intero territorio italiano ed in Sardegna è ottimamente riuscito... L’adesione allo sciopero di tanti docenti e Ata, e la significativa adesione alla protesta di tantissimi genitori hanno contribuito in maniera importante a boicottare la seconda giornata (italiano) dei quiz INVALSI nelle scuole elementari... in piazza Garibaldi a Cagliari si è tenuta anche una manifestazione”.
11 maggio 2022