L'ex ministro Romani indagato per una “mazzetta da 12 mila euro”
Indagato anche l'ex europarlamentare FdI Maullu
L'ex ministro ed ex sottosegretario Paolo Romani – già deputato e senatore di Forza Italia e ora senatore di Italia di Centro, organizzazione politica che fa capo a Matteo Renzi e Giovanni Toti - è sotto indagine da parte della Procura della Repubblica di Bergamo per il reato di corruzione nell'ambito di uno stralcio dell'inchiesta sul crac della società di lavoro interinale Maxwork, dichiarata fallita nel giugno 2015.
Con Romani risultano indagati per corruzione nell'ambito della stessa inchiesta anche il fondatore di Maxwork, Massimiliano Cavaliere, l'ex presidente del consiglio di amministrazione, Placido Ilario Sapia e l'ex responsabile amministrativa della stessa impresa, Giuliana Mila Tassari, mentre sono indagati per il reato di false comunicazioni al PM Stefano Maullu, attualmente europarlamentare passato da Forza Italia a Fratelli d'Italia, e suo fratello Antonio Sandro Maullu.
Cavaliere, Sapia e la Tassari hanno anche subito perquisizioni nei propri uffici e abitazioni lo scorso 30 marzo su disposizione della Procura di Bergamo.
Secondo l'impianto accusatorio Massimiliano Cavaliere, Placido Ilario Sapia e Giuliana Mila Tassari consegnarono il 30 gennaio 2015 dodicimila euro in contanti a Romani, “come corrispettivo di un atto contrario ai doveri del suo ufficio”, in base a ciò che si legge testualmente nel decreto di perquisizione.
La somma – si legge nel prosieguo del decreto - fu “materialmente consegnata in un plico chiuso, ritirato presso gli uffici della Maxwork da Antonio Sandro Maullu, su incarico di Stefano Maullu”, una circostanza pienamente provata da una intercettazione ambientale.
I fratelli Maullu però, convocati dalla Procura come persone informate sui fatti il 2 marzo scorso, “hanno escluso espressamente – si legge ancora nel decreto di perquisizione - di essersi recati negli uffici della Maxwork per ritirare un plico, contenente la somma indirizzata a Romani Paolo, così rendendo false dichiarazioni”.
Non è ancora chiaro il motivo specifico per cui l'ex ministro Romani abbia ricevuto tale importo, ma è certo che lo stesso politico sta facendo di tutto per evitare di chiarirlo: convocato infatti dalla Procura per l'interrogatorio che si sarebbe dovuto svolgere il 4 aprile, non si è neppure presentato dai magistrati, nonostante pochi giorni prima aveva affermato, a proposito dell'indagine che lo vede indagato, che sarebbe stata sua cura “chiarire immediatamente con il giudice inquirente la mia posizione”.
18 maggio 2022