Sciopero promosso da Cub, Usb, Usi, Cobas e Slai Cobas
Oltre 2.000 manifestanti in piazza “Contro la guerra e l'economia di guerra” a Milano
Attiva partecipazione del PMLI anche per diffondere il volantino unitario
Redazione di Milano
Venerdì 20 maggio, in occasione dello sciopero generale del sindacalismo di base e conflittuale, si è svolto a Milano il corteo - promosso da Cub, Usb, Usi, Cobas e Slai Cobas - "Contro la guerra e l'economia di guerra, in favore di provvedimenti sociali per lavoro, scuola, sanità" che ha attraversato parte del centro partendo da Largo Cairoli per terminare in via Pantano, di fronte alla sede di Assolombarda.
In testa uno striscione con il volto del premier Mario Draghi con l'elmetto e la scritta: "Fuori dalla guerra, aumentare salari e spese sociali". C'è stata grande partecipazione, oltre 2mila manifestanti, tanto che quando la testa del corteo stava imboccando via Carducci la coda si trovava ancora in Cairoli. I manifestanti hanno lanciato slogan contro Draghi, per l'uscita dell'Italia dalla NATO e dalla guerra.
Tra loro militanti e simpatizzanti del PMLI, presenti con le rosse bandiere del Partito, hanno diffuso il volantino unitario del Coordinamento nazionale di Unità Popolare “Sosteniamo lo sciopero del 20 maggio: Cacciamo Draghi, costruiamo l'alternativa!” intrattenendosi per discuterne ed approfondirne i contenuti in esso sinteticamente elencati. I nostri compagni portavano inoltre nei “corpetti” la riproduzione del manifesto del PMLI già portato in piazza nella grande manifestazione nazionale di Firenze del 26 marzo scorso con su scritto: “Proletariato al potere, socialismo, lavoro. Contro licenziamenti e delocalizzazioni cacciamo Draghi. Isolare l'aggressore russo zarista”.
Nei comizi degli organizzatori si sono rivendicati aumenti salariali per coprire il crescente costo della vita, la cancellazione dei contratti precari e stabilizzazione dei lavoratori, l'abolizione dell'“alternanza scuola-lavoro”, lo stop al lavoro obbligatorio nei festivi, ammortizzatori sociali che garantiscano reddito continuo e dignitoso, lo stop alle spese militari e all’invio di armi in Ucraina.
25 maggio 2022